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Una nuova strategia per i ribelli siriani: colpire la regione alawita

Una nuova strategia per i ribelli siriani: colpire la regione alawita

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In questa recente fase della guerra civile siriana i ribelli dell’FSA e delle altre organizzazioni armate che si oppongono al regime di Al Assad stanno valutando un fondamentale cambio di strategia, dopo il fallito attacco contro la capitale siriana Damasco.
I ribelli si sono resi conto che la capitale della Siria è ben difesa dalle migliori truppe del regime, fedelissime e ben organizzate. Prendere Damasco con la forza risulta quindi, in assenza di forniture tecnologiche dall’esterno un’impresa difficilmente realizzabile. Le forze ribelli hanno inoltre preso coscienza del fatto che, sia in termini di forniture militari, sia in termini di morale, il vero punto di forza di Al Assad rimane non tanto la capitale ma la regione costiera di Latakia, patria dell’etnia Alawita di cui fa parte il presidente siriano.
Nella regione costiera inoltre non stazionano al momento ingenti forze militari, in quanto la quasi totalità della popolazione supporta Al Assad, e le forze paramilitari del partito Baath possono agevolmente controllare l’esiguo numero di oppositori.
Per questi motivi il nuovo obiettivo dei ribelli sembra essere diventata proprio la regione costiera a maggioranza Alawita. Gli episodi di sangue si sono moltiplicati negli ultimi giorni e nella sola giornata di martedì sono stati segnalati circa 200 feriti tra i civili Alawiti che vivono nelle zone più interne della regione di Latakia.
Con questo cambio di strategia i ribelli puntano in modo evidente a diminuire la percezione di sicurezza delle forze fedeli ad Al Assad, che hanno sempre considerato la regione Alawita come il loro rifugio sicuro in caso di caduta di Damasco. I ribelli considerano anche la possibilità che il regime sia costretto a spostare parte delle truppe che difendono Damasco al fine di proteggere i civili Alawiti dalla scorribande dei gruppi piú violenti esistenti in seno al variegato mondo degli oppositori siriani. Con le truppe impegnate nella difesa delle popolazioni alawite l’FSA potrebbe avere un concreto vantaggio strategico nella battaglia per la conquista della capitale della Siria.
Se la nuova strategia dei ribelli, sarà attuata senza alcuna remora in relazione al numero di vittime civili che essa potrebbe causare, la guerra civile siriana toccherà un nuovo apice nella scala delle atrocità per le quali si sta caratterizzando.
In questa situazione di “Guerra Totale” nessuna arma, neppure la più orribile sarebbe vista da parte dei protagonisti come non lecita, aprendo concretamente la via all’utilizzo indiscriminato della armi di distruzione di massa presenti in Siria, in particolare le armi chimiche, ultimo deterrente nelle mani di Bashar Al Assad.

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