Home Attualità Le cause dell’intervento russo in Crimea e Ucraina. La possibile evoluzione geopolitica e strategica
Le cause dell’intervento russo in Crimea e Ucraina. La possibile evoluzione geopolitica e strategica

Le cause dell’intervento russo in Crimea e Ucraina. La possibile evoluzione geopolitica e strategica

183
2

Sono molteplici le cause dell’intervento russo in Crimea ieri e forse nell’est dell’Ucraina domani.
Certo non dimentichiamo la centralità del possesso della base navale di Sebastopoli e del suo ruolo negli equilibri geopolitici europei e mediterranei, ma un fattore che ha determinato l’intervento russo in Crimea è stato il timore che la Crimea e l’Ucraina potessero diventare una base avanzata per la NATO. Sottolineiamo questa causa di intervento da parte di Putin perché, se è vero che con l’occupazione della Crimea ora la base di Sebastopoli è saldamente nel controllo del Cremlino, il rischio che l’Ucraina diventi una base avanzata per la NATO è ancora concreto.
L’integrazione dell’Ucraina nella NATO porrebbe le condizioni per la presenza fissa di sistemi di controllo dello spazio aereo russo a brevissima distanza dalle principali basi militari di Mosca, limitandone concretamente l’operatività in caso di conflitto.
L’integrazione dell’Ucraina nella NATO pone inoltre i presupposti per l’installazione di sistemi antimissile e il dispiegamento di forze aeree che comprometterebbero la stessa efficacia della deterrenza nucleare russa, relegando in questo caso la Russia al rango di potenza regionale.
È per questo motivo che il presidente Putin ha richiesto pubblicamente che l’Ucraina di oggi diventi un paese non allineato, ne con Mosca, ne con la NATO. Uno status che dovrebbe, secondo il Cremlino, avvicinarsi molto all’attuale situazione della Finlandia, non integrata nella NATO, e sicuramente non vicina a Mosca. Esaudire questa richiesta del presidente Putin, determinerebbe l’inizio del ritiro delle truppe russe ai confini tra Russia e Ucraina.
Ma la leadership di Kiev invece fornisce al Cremlino segnali opposti. Esponenti dei partiti al potere chiedono una rapida richiesta di integrazione nella NATO, altri paventano lo sviluppo di un programma nucleare militare, e lo stesso presidente Turchinov ha inviato una richiesta al parlamento per richiedere il nulla osta della Rada allo svolgimento di esercitazioni congiunte con le forze NATO su territorio ucraino.
Queste esercitazioni previste per il mese di maggio, all’incirca nello stesso periodo delle elezioni presidenziali, porterebbero truppe americane di terra in Ucraina. Il Cremlino sta reagendo molto duramente alla presa di posizione di Kiev, inviando reparti d’élite al confine ucraino, allestendo ospedali da campo, posizionato l’artiglieria pesante, dispiegando nelle basi avanzate l’aviazione e facendo affluire in Crimea quei carri armati pesanti e quei sistemi d’artiglieria che non si erano visti nelle prime settimane di occupazione della Crimea.
Per Mosca e per Putin la finestra di intervento in Ucraina Orientale non resterà aperta per sempre. Non tanto per i tentativi di organizzazione dell’esercito ucraino, che potrebbe dimostrarsi, fatta eccezione per la difesa aerea, meno combattivo delle forze georgiane, ma per la possibile presenza di truppe americane sul suolo dell’Ucraina durante le programmate esercitazioni NATO Ucraina. Sarà una presenza simbolica, quella americana, ma sufficiente a modificare il quadro strategico tra Ucraina e Russia.
Secondariamente non è possibile mantenere una forza militare così ampia ed articolata immobile per settimane o mesi, il morale è un aspetto fondamentale dell’organizzazione militare e rimanere settimane nelle tende in attesa di ordini è quanto di più negativo per la combattività e l’equilibrio psicofisico dei soldati.
Putin dovrà prendere rapidamente la sua decisione riguardo l’Ucraina e dovrà scegliere entro le prossime due/tre settimane se prendere militarmente il controllo della parte est dell’Ucraina, facendo diventare il Dnepr, il nuovo confine tra Russia e Ucraina.

Comment(2)

  1. Secondo me, ora che le acque (mediatiche) si stanno calmando passando dalla modalità “russi cattivoni” a “meglio tenerseli buoni dopotutto”, grazie anche alla Germania che non sembra del tutto convinta di tagliare tutti i rapporti, sarà solo questione di tempo prima che l’FSB faccia scatenare le folle ad est per poi usare i conseguenti incidenti come scusa per invadere pacificamente quella parte di territorio. Io almeno la vedo comela piùprobabile delle mosse se veramente non vogliono fermarsi alla Crimea.

  2. Faccio notare che una piccola esercitazione NATO in territorio ucraino a mio modo di vedere non influirà minimamente sulle mosse dei russi. La riprova si è avuta proprio durante la crisi georgiana del 2008. Se andate a verificare durante l’attacco georgiano in Ossezia al contingente russo (sotto mandato ONU) c’erano centinaia di consiglieri militari americani e israeliani. Non solo, in quel momento era in corso in Georgia una esercitazione con un intero battaglione dei Marines in territorio georgiano. Semplicemente i russi non se ne sono preoccupati. Anzi, mi risulta che li circondarono e li rispedirono a casa….

    Figuriamoci se si fanno problemi con la NATO che vuole arrivare al Don…..tra l’altro, parere personale, la Russia ha stravinto già ora sia dal punto di vista militare, sia tecnologico, sia politico, che diplomatico.

    Buona serata

Comments are closed.