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Crisi Usa-Russia: parlano i vertici politici e militari della difesa USA

Crisi Usa-Russia: parlano i vertici politici e militari della difesa USA

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Il segretario della difesa Austin ed il capo di stato maggiore Milley degli Stati Uniti hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, annunciata con pochissimo preavviso.

Ecco alcuni degli elementi più rilevanti.

La Russia ha incrementato il numero di uomini e mezzi in Crimea, in Bielorussia ed al confine con l’Ucraina in modo costante negli ultimi mesi, che vengono calcolati in almeno 100.000 soldati: forze di terra, della marina, dell’aviazione, compresi forze speciali, ingegneri, logistica, centri di comando e controllo mobili ed elementi responsabili della guerra cibernetica ed elettronica. Tutto questo è stato accompagnato da una maggiore attività navale nell’Atlantico e nel Mediterraneo.

Si tratta di movimenti e dispiegamenti molto maggiori rispetto a quelli normalmente osservati in occasione di esercitazioni, e probabilmente mai visti dai tempi della guerra fredda.

Le autorità americane ritengono che Putin non abbia preso la decisione finale riguardo all’Ucraina, ma che le forze dispiegate gli diano la possibilità di attaccare. Ha molte opzioni a disposizione (che aumentano man mano che più truppe e mezzi arrivano) compresa la conquista di città e vaste porzioni di territorio, oltre a provocazioni politiche come il riconoscimento delle repubbliche separatiste. La guerra non è inevitabile, c’è ancora spazio per la diplomazia, è stato offerto alla Russia un percorso per uscire dalla crisi. Putin può scegliere la de-escalation. Appello a Putin ad annullare tutto, ritirare le truppe e risolvere la questione diplomaticamente. Il successo si otterrà tramite il dialogo.

Massima attenzione alla retorica del governo e dei media russi riguardo a presunte attività ucraine o americane nell’est del paese, si tratta di atti da manuale per creare possibili pretesti che giustifichino un’attacco.

Gli Usa hanno firmato, insieme a Regno Unito e Russia, il memorandum di Budapest, con il quale si sono impegnati a sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Lo stanno facendo dal 2014 e continuano a farlo ora, con armi ed equipaggiamenti e con il supporto di addestratori.

L’Ucraina dispone di 150.000 soldati. Le capacità delle forze armate sono aumentate rispetto al 2014, ma necessitano ancora di supporto.

Viene sottolineato che non c’è alcuna unità combattente americana, né equipaggiamento offensivo né base militare su suolo ucraino, solo pochi addestratori, e che Biden non ha nessuna intenzione di inviare truppe con ruoli di combattimento nel paese. Non è stato categoricamente escluso l’intervento di truppe americane nel caso in cui fosse necessario effettuare delle evacuazioni. Viene comunque ricordato che si raccomanda ufficialmente ad ogni cittadino americano nel paese di partire con i propri mezzi, finché possibile.

Migliaia di soldati americani sono stati posti in allerta aumentata, ma assolutamente nessuno spostamento di truppe è stato effettuato. Gli Usa tengono sempre conto dell’effetto che può avere su Putin un maggiore dispiegamento di truppe, l’intenzione non è quella di provocare la Russia, ma di rassicurare gli alleati.  Né gli Usa né la Nato hanno alcuna intenzione di attaccare la Russia, quello che sta succedendo è opera di Putin e si tratta di un atto coercitivo contro l’Ucraina.

Già la sola presenza di addestratori nei paesi Nato nell’est dell’Europa aiuta a rassicurare gli alleati dell’interesse e dell’impegno americano nei loro confronti. Nonostante questo, gli Usa hanno un impegno adamantino verso i propri alleati Nato. Se l’articolo 5 del patto atlantico dovesse essere invocato, gli Usa non si tireranno indietro. Questo aspetto è stato ripetuto e ribadito più volte. Quattro paesi Nato (Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania) confinano con l’Ucraina, per questo motivo gli Usa sono pronti a rinforzare questi paesi.

Le forze Nato (non americane) sono molto significative, vengono elencate nel dettaglio. Se ci dovesse essere un pericolo per la “Homeland” americana, in campo informatico o altro, le forze armate americane hanno capacità significative capaci di difendere la madre patria.

Non si può scendere nel dettaglio su questo punto.

Noi di GPC vogliamo aggiungere che gli elementi che sono stati sottolineati più volte sono l’esortazione alla Russia a non andare oltre e l’impegno americano verso gli alleati Nato. Quest’ultimo punto potrebbe essere stato sollevato così marcatamente sia per rassicurare pubblicamente il fianco est dell’alleanza, ma anche perché si teme che un conflitto in Ucraina possa in qualche modo esondare nei paesi Nato confinanti.

Si tratta di una rara conferenza stampa congiunta che ha il sapore di un appello pubblico ai leader russi, e al tempo stesso di un allerta rivolta ai militari americani nel caso in cui gli eventi dovessero precipitare. I vertici politici e militari dell’apparato di difesa americano si sono mostrati insieme pubblicamente sottolineando la loro comunione di intenti in un periodo straordinario  

Qualcosa su cui riflettere, nei prossimi giorni.