Home War Room Analisi L’utilizzo di un dispositivo atomico come strumento di de-escalation nella penisola coreana
L’utilizzo di un dispositivo atomico come strumento di de-escalation nella penisola coreana

L’utilizzo di un dispositivo atomico come strumento di de-escalation nella penisola coreana

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Questo nostro post vuole analizzare la possibilità che la Corea del Nord utilizzi un dispositivo atomico come strumento di de escalation in caso di conflitto convenzionale su vasta scala con la Corea del sud. Il presupposto di questo articolo risiede nel fatto che le prossime sanzioni contro Pyongyang potrebbero determinare forti tensioni all’interno del regime, un calo della fedeltà del popolo all’apparato di governo e al leader Kim Young Un. Anche la dottrina del Songun (“l’esercito prima di tutto, dal cibo alle abitazioni ecc”) potrebbe non essere sufficiente a garantire al dittatore nordcoreano una sufficiente presa sull’apparato militare. Per questo motivo incidenti militari lungo la frontiera con il sud, atti a ricompattare il paese ed i militari contro il nemico comune, sono sempre più probabili. 

Tuttavia dato l’altissimo stato di tensione e la sempre minore propensione della Corea del Sud a non reagire in caso di incidente militare sulla frontiera, quello che all’inizio potrebbe apparire come uno delle tante scaramucce tra il Nord e il Sud, potrebbe degenerare in una battaglia più complessa, se non in una guerra di ampia portata.

Una guerra con una escalation di tipo tradizionale vedrebbe enormi danni nella capitale sudcoreana, ma porterebbe probabilmente al collasso l’intero regime di Pyongyang. Per evitare il collasso del regime, l’apparato di alta dirigenza della Corea del Nord, potrebbe valutare l’impiego di un’arma atomica di piccolissima potenza al fine di determinare una de-escalation, agitando lo spettro di un attacco nucleare contro i centri abitati principali della Corea del Sud. Quando parliamo di armi atomiche tendiamo sempre a parlare di escalation del conflitto, tuttavia può essere valutato anche l’impiego di una singola testata nucleare come mezzo per fermare un conflitto. La singola testata in oggetto non deve tuttavia essere l’arma più potente nell’arsenale dello stato che cerca di ottenere la De-Escalation, a questo scopo la Corea del Nord potrebbe impiegare un dispositivo atomico portatile dalla potenza di soli 0,02 Kt, un ordigno che potrebbe essere teoricamente trasportato da un soldato all’interno di uno speciale zaino sul campo di battaglia per poi essere fatto detonare. L’utilità pratica di tale arma sarebbe comunque limitata ma trasmetterebbe al governo di Seuol un messaggio chiaro “la Corea del Nord non si fa remore ad utilizzare le armi atomiche, fermatevi”. La teoria della De-Esclation nucleare possiede tuttavia una forte limitazione, riguardo l’efficacia della stessa: dopo l’impiego dell’arma nucleare lo stato che ha scelto la tattica della De-Esclation nucleare si trova in balia delle decisioni politiche del proprio avversario e potrà unicamente rispondere alle decisioni del nemico.  

Una tale sistema d’arma potrebbe presto essere disponibile per le forze armate nord coreane, ne parla infatti la prestigiosa rivista Jane’s che descrive come soldati nord coreani sarebbero stati selezionati per far parte di una speciale unità incaricata di utilizzare atomiche portatili. Tale scelta rivale due possibili intenzioni, la prima di utilizzare armi non convenzionali non veicolate da missili balistici in caso di conflitto su vasta scala, oppure come nell’ipotesi prima esposta essere impiegate per tentare la De-Escalation di un conflitto…

Comment(3)

  1. Tattica parecchio rischiosa a mio modesto avviso. Era in voga in ambito NATO negli anni 70/80 del secolo scorso questa teoria; si basava sulla determinazione NAto a porre fine ad una eventuale aggressione sovietica dell’Europa occidentale con mezzi convenzionali. La poca efficacia di questa teoria sta nel fatto che se le truppe del Patto di Varsavia che avanzavano ad esempio in Germania Occidentale fossero state bombardate con ordigni nucleari anche di limitata potenza (armi nucleari tattiche) la risposta , con i soliti mezzi, non si sarebbe fatta attendere. Tutto ciò avrebbe poi finito per portare all’escalation globale.
    Il discorso nella penisola coreana , a parte forse il pericolo di una guerra mondiale, è pressochè identico se mai La PDRNK dovesse usare per prima armamenti nucleari per sventare un tentativo (remoto) di invasione da parte del sud. La ROK ha sul suo territorio depositi di armi nucleari statunitensi. Sono armi che possono essere utilizzate col noto sistema a “doppia chiave”; difficile però che dopo un first trike nord coreano non ci sia risposta adeguata dal sud.

    1. Sono d’accordo. Faccio solo notare che il nome sarebbe DPRK (Democratic People’s Republic of Korea), non PDRNK.

  2. Soprattutto, aggiungo, se in un primo attacco nucleare nord coreano, venissero perse molte vite americane.

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