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Il sorvolo ravvicinato russo di una nave militare americana un pericoloso precedente

Il sorvolo ravvicinato russo di una nave militare americana un pericoloso precedente

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Nella giornata di sabato 11 aprile, mentre il Direttore della CIA si trovava a Kiev per colloqui con i vertici del governo ucraino post rivoluzione, nel Mar Nero si viveva dopo quasi trenta anni una situazione tipica dei momenti più tesi della Guerra Fredda.
Un aereo russo SU-24, la migliore piattaforma aerea nelle mani dei russi per l’attacco navale, è comparso a poca distanza dalla prua del cacciatorpediniere americano Donald Cook, volando a meno di 500 piedi di quota e arrivando a circa mezzo miglio di distanza dalla nave americana.
Il caccia russo non si è limitato ad un singolo passaggio ma ha continuato a “punzecchiare” la nave americana per oltre un ora e mezza. Tutto è avvenuto in acque e spazio aereo internazionale e senza che l’aereo russa attivasse il proprio radar di attacco, quindi senza alcuna violazione delle leggi internazionali.
Questo fatto crea però un importante e grave precedente nei rapporti tra marine ed aviazione di Stati avversari ai giorni nostri.
Non tanto per quello che potrebbe accedere nuovamente nel Mar Nero tra una nave americana e caccia della Federazione Russa, tanto quanto potrebbe succedere in altri teatri operativi e con protagoniste altre unità.
Parliamo in modo specifico del Golfo Persico, area dove operano costantemente le portaerei nucleari americane.
In quell’area abbiamo assistito negli ultimi anni ad incontri ravvicinati tra unità maggiori della marina americana e imbarcazioni leggere o motoscafi appartenenti alle forze armate iraniane, incontri che hanno determinato momenti di tensione tra gli equipaggi delle due marine.
La nostra domanda, alla luce dei fatti avvenuti nel Mar Nero, è la seguente: piloti dell’aeronautica iraniana o delle Guardie della Rivoluzione, potrebbero ripetere la manovra dei russi nel Mar Nero in un punto strategico e conteso come lo stretto di Hormuz?
Secondo il nostro gruppo questa possibilità esiste e un tale atto potrebbe essere ordinato sia da un comandante locale sia dalle autorità centrali e sarebbe funzionale sia alla propaganda interna alla Repubblica Islamica, sia come mezzo di pressione nei confronti dell’amministrazione Obama.
I gruppi di attacco portaerei impongono solitamente restrizioni allo spazio aereo prossimo all’unità, e l’avvicinamento di un aeromobile non autorizzato non dovrebbe essere consentito.
Vedremo se anche questo dogma assoluto della dottrina militare americana verrà rivisto nei fatti che potrebbero svolgersi nel Golfo Persico.

Comment(7)

  1. Buon giorno,
    avete messo la foto di un mig 31. Poi, a proposito di miglior piattaforma, vi è la nuova versione sukhoi 34.
    Saluti

    Salve era la foto per il post di giovedì sui Mig-31….grazie!

  2. Il discorso è che il Sukhoi (tra l’altro disarmato) era equipaggiato con il sistema di guerra elettronica Khibiny (o Hibny) che pare abbia disattivato il sistema missilistico AEGS della nave americana scatenando il panico a bordo….

    Così narrano i giornali russi. E in Romania hanno scritto che ben 27 componenti dell’equipaggio hanno presentato le dimissioni perché “non vogliono rischiare la vita”.

    Ieri tutta questa storia è stata confermata da “la voce della russia” che è un sito internet statale russo. Diamogli dunque (almeno) il crisma dell’ufficialità di parte russa.

    PS anche nel comunicato del Pentagono sull’avvenimento si è scritto di “nervosismo” dell’equipaggio….

    1. Sembrerebbe che ci sia una nota del pentagono che dice che l’equipaggio è stato demoralizzata da questa operazione russa, ma non specifica che cosa sia nel concreto.

  3. e quindi i russi avrebbero fatto uno show per mostrare esattamente agli americani ogni dettaglio fotografico, radar etc della loro migliore arma?
    e per quale motivo, per permettergli di identificarli ed abbatterli più agevolmente?

    “incontri che hanno determinato momenti di tensione” con l’iran?
    …tipo l’abbattimento di un aereo di linea con 300 persone, ampiamente conosciuto negli usa e in europa, scambiato per un altro aereo, da combattimento e molto più piccolo, pure di produzione americana?

  4. @flavio: i dettagli dei SU-24 si conoscono da molti anni. Gli USA ne dovrebbero aver catturati alcuni in Iraq.
    Non si trattava di uno show ma di un vero e proprio avvertimento.

    Ne avevo sentito parlare in quei giorni che la macchina usata fosse la più recente modernizzazione della verione MP per la guerra elettronica. Forse la storia del jamming del sistema AEGIS non è un’invenzione.

    Alla domanda dello staff rispondo: perché no?
    Ma non credo avrebbero molto da guadagnarci, da quel che ricordo l’Iran sta tentando di inbuonirsi gli USA con le buone maniere, i soli fini di propaganda interna non scuserebbero una provocazione simile.

    1. ma che avvertimento?
      già cinquant’anni fa l’urss si basava su bombardieri a lungo raggio e in grado di lanciare i missili antinave da grande distanza

      poi trent’anni fa abbiamo visto benissimo, attorno alle falkland, la differenza fra aerei pure antiquati, ma dotati di missili exocet, rispetto agl attacchi condotti con bombe a caduta quando hanno finito i missili
      e quelle navi avevano sistemi antiaerei che al confronto con quelli odierni fanno ridere

      il su24 lo conoscono di sicuro, è un aereo vecchio qurant’anni o anche più, ma mi riferisco agli “accessori”
      nessun aereo avrebbe mai potuto pensare di attaccare efficacemente quella nave a quel modo, al limite avrebbe potuto coprirla di coriandoli di stagnola, per seminare a bordo il terrore di altri aerei oltre l’orizzonte pronti a lanciare i missili, ma mandarlo fin là per mostrare in azione le sue capacità di jamming mi sembra un azione nient’altro che stupida

      d’altronde noi, in piena guerra mondiale, abbiamo organizzato un’esibizione per il primo volo di un aereo a reazione…dopo quelli segreti degli altri

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