Home Attualità L’immunità di gregge e i pericoli per l’Italia. La tentazione di Germania e Gran Bretagna
L’immunità di gregge e i pericoli per l’Italia. La tentazione di Germania e Gran Bretagna

L’immunità di gregge e i pericoli per l’Italia. La tentazione di Germania e Gran Bretagna

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Il virus si può combattere in due modi: il primo è il metodo cinese e nei fatti, anche se messo in atto con ritardo ed incertezze, anche il metodo italiano. Un metodo che si basa sull’isolamento delle aree urbane, o comunque dei territori, dove la malattia imperversa, e che determina il crollo della possibilità di avere contatti sociali, limitando in questo modo la circolazione della malattia.
Esiste poi un secondo metodo che è sicuramente meno “prudente” ma in presenza di determinate condizioni potrebbe essere più efficace delle quarantene. Il secondo metodo consiste nel far circolare liberamente il virus, far si che infetti rapidamente gran parte della popolazione ed raggiungere, dopo circa 3/4 mesi La cosiddetta immunità di gregge.
Perché dunque l’Italia ha scelto il “metodo cinese”, mentre la Germania e la Gran Bretagna potrebbero valutare la seconda opzione, e cioè tentare di raggiungere rapidamente l’immunità di gruppo?
A nostro avviso non è tanto l’Italia che ha scelto questo approccio, ma bensì è la Germania e la Gran Bretagna che hanno la possibilità, seppur non priva di incognite, di decidere come comportarsi. Perché? Perché la Germania dispone di circa 25000 posti letto in terapia intensiva, confrontati ai 5000 posti italiani. Se andiamo a considerare la differenza tra la popolazione italiana e quella tedesca scopriamo che, al netto di questo calcolo, la Germania dispone del quadruplo dei nostri posti in terapia intensiva. Grazie a questa caratteristica del sistema sanitario tedesco la Germania potrebbe scegliere di non paralizzare la sua economia e tentare di gestire la massa di pazienti che necessiteranno di assistenza ventilatoria.
Ma quali sarebbero quindi i rischi per l’Italia? La spiegazione è un po’ complessa ma cercheremo di renderla semplice e sintetica. La nostra strategia mira a minimizzare il già alto numero di morti che stiamo osservando, ma limiterà molto anche il numero di italiani contagiati. Se per caso, alla fine del nostro sforzo di contenimento (verso la fine di aprile), riprendessero con l’usuale densità di traffico i nostri scambi con la Germania, o se durante il periodo estivo vedessimo il consueto afflusso di bagnanti teutonici, esiste la teorica possibilità che alcuni pazienti tedeschi affetti dal virus (in assenza di contenimento il virus sarà in circolo in Germania per mesi) potrebbero innescare nuovi cluster infettivi in Italia, riportandoci alla necessità di nuove chiusure e nuove quarantene.
Ecco perché in questa condizione pandemica, tutto il continente europeo dovrebbe agire in maniera uniforme e utile a tutelare l’anello debole della catena. Non sappiamo perché ma siamo convinti che nessun paese della nostra Unione abbia intenzione di tutelare nient’altro che il proprio interesse nazionale, anche se ciò dovesse determinare un vero e proprio incubo sanitario, economico, produttivo e sociale, per un paese a caso: l’Italia.
Ecco perché se la Germania dovesse optare per il raggiungimento “rapido” dell’immunità di gregge anche l’Italia dovrebbe riconsiderare tutto quanto finora è stato fatto, pena una débâcle che potrebbe affossare l’Italia come una sconfitta in un conflitto militare. Nel senso che va presa con forza la parola a livello europeo, per definire un coordinamento politico che possa evitare questo scenario

Addendum

Anche l’Italia disponeva un tempo di molti più posti letto di terapia intensiva, sub intensiva e di degenza ordinaria. Poi vennero le “razionalizzazioni”, le cure dimagranti, i tagli alla sanità. Benvenuti nell’era dell’austerità

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Comment(7)

  1. La differenza tra i due approcci però è data anche dalla velocità con cui si troveranno medicine e vaccini. Nel caso dovessimo trovare in due mesi un vaccino, possiamo dire di avere salvato tante vite umane mentre in Germania ne avranno perse tante.

  2. togliete questo articolo criminale
    l’immunità di gregge non è un’opzione
    imparate a fare i conti
    10% va in terapia intensiva
    i 25mila posti della germania sarebbero largamente insufficienti

  3. E’ esattamente lo stesso mio pensiero.
    A questo punto l’unica possibilità di salvezza per noi è di cercare al più presto di raggiungere la cifra di almeno 20.000 posti di terapia intensiva e lasciar circolare il virus.
    La quarantena può solo servire a dare il tempo di raggiungere quel numero e basta.
    Non risolve il problema di fondo. Poichè altrimenti dovremmo chiudere le frontiere per sempre e distruggere per sempre la nostra economia.

  4. Non sono d’accordo.
    Ci sono due elementi epidemiologici fondamentali che non sembrano essere considerati in questa analisi.
    1. le conseguenze del lasciar diffondersi il virus in termini di mortalità. Attenzione che anche fosse un virus che poi contagia solo una minima parte della popolazione – 5%? – ha comunque una mortalità nel migliore dei casi almeno del 2%, che potrebbe portare conseguenze essere disastrose: parliamo di circa 3 milioni di persone infette sul territorio italiano con circa 60.000 decessi, al di là delle conseguenze sul sistema sanitario. La Germania e la Gran Bretagna invece, con i loro circa 80 milioni di abitanti cadauno, potrebbero dover fronteggiare decine di migliaia (40.000?) di decessi e questo porterebbe comunque a un crash del loro sistema sanitario, oltre che a una vera e propria ecatombe.
    2. L’immunità di gregge funziona quando si acquisisce un’immunità che porta a una non suscettibilità completa o quasi, e che sia più o meno duratura. In questo caso, non si hanno ancora dati convincenti in merito, e i pochi che ci sono sembrano indicare esattamente il contrario e cioè che c’è il rischio di una seconda infezione.

    L’unica strategia che appare tollerabile è quindi proprio quella dell’Italia e della Cina (peraltro direi che noi siamo intervenuti molto più prontamente di quanto non abbiano potuto fare loro, visto che non avevano idea di quale fosse l’agente eziologico di quelle polmoniti). Tale strategia consente il rallentamento delle tasso di infezione che porterà a tre importanti risultati
    A) ci porterà con meno rischi alla buona stagione durante le quale cavi sono meno co-infezioni da patologie stagionali e quindi la mortalità diretta e indiretta si riduce;
    B) ridurrà l’impatto sul sistema sanitario, evitandone il collasso;
    C) consentirà di avvicinarsi con meno decessi a quando avremo a disposizione una cura e un vaccino (auspicabilmente per l’inizio dell’autunno).

    La Germania, la Gran Bretagna e altri paesi che contassero sull’immunita’ di gregge pagherebbero dei costi in vite umane e sociali che andrebbero ben oltre i costi meramente economici.

  5. Mmmmm….. come si può essere sicuri che in Gran Bretagna si avrebbero solo 40.000 o 50.000 decessi? Se fossero di più si rischierebbe la guerra civile. Io penso che la vita umana abbia il più alto valore e tutto il mondo dovrebbe intensificare la ricerca per un vaccino e per un farmaco idoneo. Lo stiamo facendo per il cancro.

  6. Io credo che l’unico metro di misura certo e universale debba essere la persona e, conseguentemente, la tutela della persona. Nessun parametro può dare maggiore garanzia di univocità se non quello della persona umana. Non avremo nessuna speranza di futuro se l’uomo dovesse diventare strumento funzionale ad altri fini e interessi.

  7. Vorrei far notare (nel mio lavoro ero prof. di Immunologia alla Facolta’ di Medicina della Sapienza) che la cosiddetta “immunità di gregge” si riferisce agli effetti protettivi dell’immunita’ acquisita (da vaccino o naturale) su tutta la popolazione, ma si ottiene solo dopo l’acquisizione dell’immunita’ da parte di oltre il 90% della popolazione…!
    E ci vuole molto tempo (da 1 a5 anni). Il che vuol dire in pratica che occorre che oltre il 90% della popolazione (inglese) si dovrà ammalare e ci potrebbero volere anche 5 anni!!
    Con buona pace di tutti gli anziani che passeranno a miglior vita…
    E con tutti i rischi per gli altri popoli vicini di continuare ad avere un focolaio continuamente attivo…

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