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Nell’accordo (che ancora non c’è) tra Turchia e Russia gli unici sconfitti saranno i curdi

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Prima di tutto un dato: un accordo tra Turchia e Russia sul futuro della Siria ancora non c’è, o almeno non è stato reso noto nè in via formale, nè in via informale. Tuttavia a nostro avviso se un accordo ci sarà, esso non potrà che essere alle spese della comunità curda, sia siriana che turca. E vi spieghiamo il perché. Putin ed Erdogan al momento mantengono in Siria obiettivi differenti. Putin cerca di mantenere al potere il regime di Al Assad e garantirsi un accesso al mediterraneo, Erdogan immagina una Turchia che possa invece diventare egemone nella regione e diventare quindi un centro di aggregazione dei sunniti che erano parte del fu impero ottomano, arrivando potenzialmente alle coste della Libia; il primo passo di questo progetto prevede per necessità geografiche e geopolitiche il controllo della Siria. Al momento però il progetto egemonico della Turchia sulla Siria non è fattibile e quindi riteniamo che Putin ed Erdogan possano trovare un accordo secondo “sfere di influenza” all’interno di una Siria federale. In uno scenario di questo genere Putin potrebbe sacrificare, al fine di cercare una soluzione al conflitto siriano, la reale integrità territoriale della Siria, concedendo alla Turchia di creare un’area ad est di Aleppo sotto il controllo indiretto di Ankara, un’area in grado di impedire la continuità territoriale delle aree sotto il controllo dei curdi, riducendo le possibilità della nascita di uno stato curdo, primo problema in ordine di importanza per Ankara. In cambio di ciò Erdogan dovrebbe consentire il controllo governativo delle principali città siriane, inclusa Aleppo, e la parmananza al potere di Bashar Al Assad. Nei fatti si andrà a delineare uno scenario di Siria federale, non nel completo controllo dell’apparato Alawita di Al Assad che possa garantire gli interessi russi, turchi ed iraniani. È evidente che in questo scenario l’influenza americana nella regione risulterebbe fortemente ridimensionata relegando Washington ad un ruolo marginale senza possibilità di agire in Siria in maniera efficace, mancando oggi un paese confinante con Damasco disposto a concedere agli USA carta bianca per le operazioni americane in terra di Siria. 

Comment(4)

  1. Quindi da un lato abbiamo una Russia che per prendere possesso illegittimamente della Crimea ha adottato il principio di autodeterminazione dei popoli con occupazione militare di parte dell’Ucraina e da un altro lato la stessa Russia concede, per propri interessi, di vietare al popolo curdo l’applicazione dello stesso principio!!

    Com’è bella la democrazia a due binari e soprattutto com’è bello pensare di imporre agli altri le forme di governo che devono avere.

  2. 10 agosto 2016. Dall’ultimo giorno di ottobre non inviavo questi messaggi e l’ultimo finiva con la parola amici. Questo è il volere del Grande. Non ci saranno più questi tempi perchè si deve svolgere questa missione divina. In guerra il nostro esercito non farà prigionieri, non sarà questo a giudicarli. La bandiera che avevo detto ha il codice del colore blu che è blu notte e il codice del colore bianco che è bianco. Sarà di materiale rigido e disegnata sui mezzi militari del nostro esercito. Le bandiere degli stati dei soldati in questa missione, potranno esserci come piccoli oggetti e portati dentro le divise. Se ci sono persone o parti di eserciti che durante questa missione vorrebbero tornare, sono liberi. Non ho saputo di questi messaggi in modo chiaro e nessuna persona mi ha detto se sono io a scriverli con il nome di vero. Non sbarcherò per primo perchè sono come voi. Ci saranno delle partenze con le navi militari, da tante parti, per arrivare nella parte cipriota dell’isola di Cipro, dove ci sarà una giusta sosta di addestramento, prima dello sbarco che sarà navale. Credo in Gesù, nelle sacre scritture e nella preghiera, sapendo che ci saranno persone di varie religioni. Si sta formando un esercito che è pronto ad andare in Siria.

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