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Putin parla alla Russia: la nazione è in pericolo, agiremo

Putin parla alla Russia: la nazione è in pericolo, agiremo

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È secondo noi un discorso storico quello tenuto il 22 luglio 2014 dal presidente russo Putin davanti al Consiglio Nazionale di Sicurezza della Federazione Russa, un discorso che segna l’inizio di un’epoca, un’epoca che mette dietro di se decenni di riduzione degli armamenti, di globalizzazione e di annullamento delle identità nazionali. Un discorso che cambia la prospettiva geopolitica del mondo intero.

Normalmente le riunioni del Consiglio di Sicurezza nazionale russo si tengono a porte chiuse; il Consiglio di Sicurezza è l’organo decisionale che decide in maniera rapida e con la maggior conoscenza della situazione tattica e strategica le azioni urgenti della Russia, sia in tempo di pace, sia in tempo di guerra.
Putin riunisce con se il presidente della Duma, il primo ministro, i ministri economici, degli esteri, della difesa, le alte gerarchie militari e i responsabili di polizia e servizi di intelligence. Il presidente dirige i lavori e segna le line di indirizzo del Consiglio, il 22 luglio Putin lo ha fatto davanti alle telecamere perché sia la nazione sia il mondo sapessero il suo pensiero. Poi dopo la sua dichiarazione la stampa è stata fatta uscire e il Consiglio ha cominciato a lavorare.
Vediamo quindi cosa ha dichiarato Putin nella sua introduzione.
Putin ha delineato uno scenario fosco per la Federazione Russa, uno scenario che mette in discussione la sovranità nazionale e la stessa integrità territoriale della Russia. Il presidente russo ha esplicitamente dichiarato che solo il deterrente nucleare russo preserva l’integrità e la sovranità della Russia, la quale oggi non è minacciata proprio per la presenza di questo deterrente.

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Sovereignty and territorial integrity are fundamental values, as I have already said. We are referring to the maintenance of the independence and unity of our state, to the reliable protection of our territory, our constitutional system and to the timely neutralization of internal and external threats, of which there are quite a few in the world today. I should make it clear from the start that, obviously, there is no direct military threat to the sovereignty and territorial integrity of this country.
Primarily, the strategic balance of forces in the world guarantees this.
We are often told that the ABM system is a defense system. But that’s not the case. This is an offensive system; it is part of the offensive defense system of the United States on the periphery. Regardless of what our foreign colleagues say, we can clearly see what is actually happening: groups of NATO troops are clearly being reinforced in Eastern European states, including in the Black and Baltic seas. And the scale and intensity of operational and combat training is growing. In this regard, it is imperative to implement all planned measures to strength our nation’s defence capacity fully and on schedule, including, of course, in Crimea and Sevastopol, where essentially we need to fully recreate the military infrastructure.[/box]

Questo deterrente oggi è messo in discussione dal sistema antimissile degli Stati Uniti (ABM), si deduce quindi che al Russia porrà in atto tutte le misure che riterrà necessarie per compensare questa minaccia. Uno dei mezzi per limitare le capacità dello scudo antimissile è mantenere stati cuscinetto, come l’Ucraina e disporre di armi in grado di colpire rapidamente la basi del sistema antimissile come i missili nucleari a gittata intermedia, armi in grado di colpire il loro obiettivo in 5/8 minuti e pericolosissime per la stabilità della pace mondiale in quanto questi missili non permettono alla catena di comando di reagire con un minimo di calma, ma obbliga a reazioni rapidissime spesso senza la possibilità di verificare la veridicità della minaccia. Armi oggi proibite dal trattato INF ma che la Russia potrebbe presto denunciare dopo la messa in servizio del RS-26 Rubez.
Putin ha affermato che la Russia si adeguerà alla leggi internazionali e che si aspetta che le altre nazioni facciano la stessa cosa. Altre nazioni, o alleanze di nazioni, che hanno ceduto una parte della loro sovranità per far parte di quelle alleanze, la Russia non ha alleanze strutturate come ad esempio le nazioni della NATO ma questo, secondo Putin, lascia intatta la sovranità della Russia.

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We, on our part, strictly comply with the norms of international law and with our commitments to our partners, and we expect other countries, unions of states and military-political alliances to do the same, while Russia is fortunately not a member of any alliance. This is also a guarantee of our sovereignty.

Any nation that is part of an alliance gives up part of its sovereignty. This does not always meet the national interests of a given country, but this is their sovereign decision. We expect our national legal interests to be respected, while any controversies that always exist, to be resolved only through diplomatic efforts, by means of negotiations. Nobody should interfere in our internal affairs.

However, ever more frequently today we hear of ultimatums and sanctions. The very notion of state sovereignty is being washed out. Undesirable regimes, countries that conduct an independent policy or that simply stand in the way of somebody’s interests get destabilized. Tools used for this purpose are the so-called color revolutions, or, in simple terms – takeovers instigated and financed from the outside.

The focus is of course on internal problems. Any country always has plenty of problems, especially the more unstable states, or states with a complicated regime. Problems do exist, still it is not clear why they should be used to destabilize and break down a country – something we see rather frequently in various parts of the world.[/box]

 

 

Poi un attacco all’Ucraina, e al modo nel quale l’attuale governo di Kiev ha preso il potere, dichiarazioni, quelle del presidente russo, che implicitamente non riconoscono la piena legittimità del governo di Kiev

[box color=”blue” icon=”accept”]Frequently the forces used here are radical, nationalist, often even neo-fascist, fundamentalist forces, as was the case, unfortunately, in many post-Soviet states, and as is the case with Ukraine now. What we see is practically the same thing.

People came to power through the use of armed force and by unconstitutional means. True, they held elections after the takeover, however, for some strange reason, power ended up again in the hands of those who either funded or carried out this takeover. Meanwhile, without any attempt at negotiations, they are trying to suppress by force that part of the population that does not agree with such a turn of events.[/box]

Quindi un accenno alle sanzioni definite da Putin un ultimatum alla Russia un ultimatum che minaccia di colpire la Russia con una guerra economica nel caso in cui la Russia continui il sostegno ai russi del Donbass definiti Etnicamente Culturalmente e Istoricametne vicini alla Russia

[box color=”blue” icon=”accept”] At the same time, they present Russia with an ultimatum: either you let us destroy the part of the population that is ethnically, culturally and historically close to Russia, or we introduce sanctions against you. This is a strange logic, and absolutely unacceptable, of course.[/box]

Ecco che nella sintesi del discorso di Putin possiamo identificare le nuove linee di condotta della Russia odierna. Una Russia che rafforzerà la propria economia interna, che cercherà di riaffermare la propria identità storica, etnica e culturale, una identità che sarà non solo un mezzo di propaganda ma una vera e propria arma nelle mani del Cremlino per spingere il popolo russo a lavorare nella medesima direzione, ricreare forze armate in grado di competere, non solo nella missilistica, con gli Stati Uniti e la rete di alleanze globali creata da Washington.
Una russia che rappresenta oggi per Obama e gli Stati Uniti non un avversario ma un nemico, un nemico che ha identificato nel sistema antimissile degli Usa un mezzo per limitare la sovranità della Federazione Russa e che Mosca deve contrasterà in ogni modo.
Il primo passo per mantenere inalterata la sovranità nazionale della Russia secondo noi sarà quello di mantenere stati cuscinetto tra la Federazione e la Nato al fine id evitare che parti del sistema antimissile possano essere dispiegate in aree che rendano inefficace qualsiasi azione Mosca possa intraprendere per annullare l’efficacia del sistema ABM, e uno di questi stati cuscinetto ha un nome ormai famigliare a tutti: Ucraina.

Comment(19)

  1. Ergo, per l’Ucraina non c’è speranza di tenersi il Donbass così com’è. 🙂

  2. Supponiamo per un attimo che la NATO si fosse dissolta come si è dissolto il Patto di Varsavia. Cosa avrebbe impedito alla Russia di riprendere possesso di territori europei nei quali a suo dire vivono persone, storicamente, etnicamente e culturalmente russe?
    Allora secondo questo principio la Corea del Nord dovrebbe riprendersi il sud e viceversa, la Cina dovrebbe riprendersi il Tibet. E’ un discorso totalmente ultranazionalista che non tiene conto della evoluzione dei luoghi in cui parti della popolazione russa vive. E’ giusto ritenere che l’Ucraina sia culturalmente che storicamente russa, ma non è corretto inventare menzogne per occupare parti del suo territorio sulla base di questa pretesa, senza tenere conto che, da quando tale territorio non è più sotto controllo ufficiale della ex URSS, si è evoluto/mutato. Significa essersi fermati nel tempo a quello che fu, senza guardare a quello che è.
    Per come la vedo noto similitudini con il discorso detto da qualcuno non molto tempo fa, che con la scusa della minaccia dell’integrità al popolo tedesco, ha iniziato la peggiore ecatombe dell’umanità.

    1. il fatto è che si è dissolto solo il patto di varsavia e la nato si è pappata le ex repubbliche che ne facevano parte portandosi ai confini della russia che giustamente si sente minacciata, immaginiamo se mosca impiantasse basi e sistemi antimissile a cuba, venezuela ecc cosa accadrebbe, un es storico lo abbiamo avuto nel 1962 …

  3. Le similitudini ci sono, ma fra Germania e NATO, non Russia. Poi è tutto storicamente vero, altro che bugie. 🙂

  4. quelle finestre in blu in inglese sono così perchè putin ha parlato in inglese, o comunque il suo staff ha rilasciato la traduzione ufficiale del discorso, da considerare come fosse un virgolettato suo?

    La traduzione non è ufficiale ma è aderente al testo del discorso del presidente Putin

  5. Storia o no il discorso è … Lasciate stare l’orso russo o….Ora Kiev avrà sicuramente bisogno d’aiuto. Futuro incerto e felicità a momenti. ndr.

  6. Qualche anno fa un discorso del genere mi sarebbe sembrato un delirio di un presidente folle.
    Adesso, invece, lo analizzo come un discorso forte ma veritiero.

    Il principio di mutua distruzione è quanto ha mantenuto fredda la guerra “fredda”.
    Venire meno a questo principio dovrebbe essere ritenuto un reato come lo può essere quello di non rispettare gli accordi sulla proliferazione nucleare.
    Invece, con la scusa della difesa dal terrorismo, gli USA stanno sviluppando e piazzando sistemi ABM ovunque (o perlomeno mirano a farlo).
    Una volta caduto il principio di mutua distruzione chi ci garantisce che non siano proprio gli USA ad attaccare?

    Inoltre, se non erro, gli accordi con la NATO stessa dichiaravano che non potevano entrare a far parte della NATO i Paesi confinanti con la Russia ed appartenuti all’ex blocco sovietico. Ho scazzato o è vero?

    E’vero gli accordi del consiglio NATO Russia di Pratica di Mare prevedevano anche questo.

    1. Sì, per quanto riguarda il sistemi missilistici se ne parla a lungo e da tanto, non saprei se è vero che si vogliano erigere in Europa a distanza più o meno rilevante dalla Federazione Russa, ne parla per esempio Paul Craig Roberts, che è persona autorevolissima, ma chissà quanto c’è di vero.
      Se fosse vero, il tutto sarebbe in grado di riesumare la “guerra fredda”, se già non lo è stata.

  7. Premesso che secondo me, se la vostra interpretazione è corretta, siamo di fronte ad un ultranazionalista (Putin) che porterà guai all’Europa.

    Secondo voi la comunità internazionale come reagirà?
    La UE che posizione terrà di fronte agli argomenti esposti?

    E la Cina? La Cina farà finta di nulla oppure contribuirà a derimere il problema? E se si come? Si riferirà al diritto internazionale oppure argomenterà con richiami storici e culturali?

    Io non ho ancora capito esattamente dove stiamo andando ma credo che le risposte alle domande precedenti siano necessarie per capire come ci finiremo 🙂

    Alessandro.

    Ne stiamo scrivendo ma ci servirà ben più di una settimana

    1. Io credo che ad ogni azione corrisponda una reazione.

      Dalla caduta dell’URSS la NATO non ha fatto altro che espandersi e gli USA hanno fatto il buono ed il cattivo tempo a giro per il mondo.
      Ora è giunto in Russia semplicemente qualcuno che sta’ dicendo basta.
      Se uno difende lo status della sua nazione è un pazzo?
      Allora lo sono anche americani e tedeschi.
      Noi siamo bravi, invece. Infatti ci facciamo governare dagli altri.

      1. Giusto, la colpa è nostra in quanto ci facciamo governare dagli altri. L’Europa, meglio l’UE, dovrebbe essere più autonoma dagli USA.
        L’Europa che ha fatto la storia ed evolvere l’umanità ponendo i fondamenti dell’attuale società moderna è adesso alle dipendenze più servili di una potenza arrivista che vanta una schiacciante supremazia militare anche sui concorrenti più ravvicinati e il privilegio di avere valuta di riserva internazionale? Svegliamoci e riprendiamoci il posto di primato che abbiamo avuto nel passato per tornare ad essere i primi nel presente e nel futuro.

      2. E’ vero che l’URSS è caduta…..ma la Cina no, e il posto tenuto dalla prima lo ha assunto la seconda.
        La Cina è cresciuta e non è più quella che esisteva ai tempi dell’URSS come stato parallelo ma inferiore.
        Ma la politica NATO e USA nei confronti della Cina è stata o è attualmente paragonabile a quella nei confronti della Russia?
        Però io preferisco avere due pesi che si bilanciano pittosto che tre che non sono bilanciabili.

        1. Ciao Andrea, quando ti chiedi se NATO e USA stanno attuando una politica militare contro la Cina paragonabile a quella intrapresa contro l’URSS, ti rispondo affermativamente e ti dico che l’attuale nei confronti della Cina è anche peggio.
          Il Segretario della Difesa USA Chuck Hagel ha dichiarato che il 60% della flotta statunitense si concentrerà nell’area del Pacifico; si dice che sia la più imponente concentrazione militare dai tempi della seconda guerra mondiale……………..

        2. Abbattere l’orso è mossa propedeutica per poter calpestare il dragone.
          A questo mirano gli americani.

          Contro i due assieme non ce la potrebbero fare, soprattutto contro un economia come quella cinese che conta 1,5 miliardi di abitanti, pochissimo debito ed un PIL presto paragonabile a quello USA.

          1. Per questo io dico che gli USA stanno lottando contro il tempo, devono “eliminare” in qualche modo i due avversari prima che soprattutto la Cina possa superarli in termini di PIL e un domani, forse, ribadisco forse, in termini di potenza militare. La prima circostanza può essere tollerabile, ma perdere la supremazia militare è una blasfemia agli occhi degli USA, che da soli spendono per forze armate e simili quanto metà del resto del mondo, vantano un’egemonia ancora indiscussa.
            Senza contare poi che rischiano il collasso da una prospettiva interna a causa di trilioni di debito pubblico, esterna a per l’avvio della de-dollarizzazione del mondo cui si pongono a capo i BRICS. Se non scoppierà una guerra in questo decennio potremmo dire che ci siamo andati vicini

  8. Per il principio russo allora io direi che in Istria ed in Savoiai ci sono nostri discendenti ed allora seguendo il principio di putin noi dovremo annetterci di nuovo i terrritori dato che storicamente erano parte del nostro stato. Stessa cosa dovrebbe fare la regina Elisabetta con Australia, Canada etc…
    Direi che siano passati i tempi e che pertanto putin sta sbagliando completamente politica o forse è ossessionato dal potere come credo.

    1. Se in Croazia si instaurasse un regime sanguinario e razzista che mettesse a rischio la vita degli italiani in quella zona, è possibile che un intervento militare, qualora possibile, verrebbe preso in considerazione. Per quanto riguarda gli altri Paesi da te citati, il raffronto è impossibile, in quanto non si tratta né di stati confinanti, né di nazioni con una suddivisione territoriale etnica.

      1. eh?
        quando hanno riempito l’alto adige di bombe che “intervento militare” c’è stato? mandarci a saltare in aria tutti finchè finissero l’esplosivo?

        i morti si trovano ovunque, in italia ogni settimana decine se non centinaia di persone sbattono con la macchina, vengono uccisi durante rapine o liti in famiglia etcetc

        la differenza è che oggi, qui, non fa comodo a nessuno e quindi tutti zitti, ma se fosse come in palestina,uno casca dal tavolo mentre cambia la lampadina in cucina, o peggio ancora gli viene un infarto mentre è sdraiato a letto…

  9. La Crimea e’ oggi della Russia perche’ altrimenti sarebbe diventata un buon punto di appoggio per l’occidente, ma non sarebbe mai diventata russa se gli americani avessero finanziato la guerra in Ucraina! Non credo che poi alla Russia serva conquistare terra piu’ di quanto ne abbia attualmente, specialmente poi la crimea che di risorse non credo ne abbia molte!!

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