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Se anche in Germania vincono i “Populisti”

Se anche in Germania vincono i “Populisti”

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Vogliamo analizzare brevemente le elezioni che si sono svolte nella giornata di oggi, domenica 13 marzo, in tre regioni della Germania: Baden-Württemberg, Rheinland-Pfalz e Sachsen-Anhalt. I risultati parlano chiaro. I partiti di governo, la CDU di Angela Merkel e la SPD, hanno fatto passi indietro a discapito di altre due forze politiche: i Verdi e Alternative für Deutschland. Quest’ultima forza politica, definita “populista”, si presenta per la prima volta davanti agli elettori. Perché questo successo? Il consenso si è costruito, per la gran parte, negli ultimi 24 mesi, ovvero quando la questione migranti è diventata sempre più scottante e da Berlino non sono mancati cambi di visione e, soprattutto, cambi di politiche. Anche noi, dall’Italia, abbiamo faticato a seguire (e capire) i continui cambiamenti di programma del cancelliere tedesco riguardante la politica dei migranti: dentro tutti, poi solo rifugiati, poi frontiere chiuse (in special modo quelle meridionali con l’Austria). In tutto questo i tedeschi hanno assistito all’indebolimento della figura chiave del proprio paese degli ultimi 10 anni. Figura che è stata capace di mettere insieme due partiti, la CDU e la SPD e formare una coalizione capace di governo. Questa coalizione, oggi come non mai, è minata dal crescente malcontento che, dopo i fatti aberranti di Colonia di capodanno, hanno scosso la Germania intera.
Ebbene, Angela Merkel ha perso il contatto, giorno dopo giorno, con il proprio elettorato, con esponenti del proprio partito e con tutti i cittadini tedeschi. In poche parole non è stata in grado di garantire e di mostrare la propria figura di spicco che si è creta, negli ultimi anni, in grado di “sottomettere”, economicamente e politicamente, il resto d’Europa (vedi Grecia). Alternative für Deutschland è riuscita inoltre a raccogliere il malcontento emerso dall’accordo formatosi tra UE e Turchia in cui, tra i principali attori, ritroviamo Angela Merkel. In tutta Europa vediamo la crescita di movimenti che vogliamo definire “eurocritici”. La Francia, nelle ultime elezioni regionali ha visto la forte crescita del Front National, in Spagna Podemos, in Italia Lega Nord e Movimento Cinque Stelle, in Austria la Fpö e ora anche in Germania si sono create, inevitabilmente, le condizioni per la nascita di movimenti che raccolgono il malcontento verso una politica troppo lontana dai cittadini. Queste votazioni avranno strascichi inevitabili. Angela Merkel dovrà cercare di ricompattare il proprio partito e cercare di arginare la crescita di AfD (Alternative für Deutschland) altrimenti, con il calo della SPD, dovrà rivedere gli schemi di governo e, soprattutto, le politiche da mettere in pratica, politiche che, negli ultimi anni e negli ultimi mesi si sono allontanate dai propri cittadini. Oggi, proprio i cittadini, lo hanno dimostrato.