Dialogo e minacce tra le due Coree

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Panmunjom 38º ParalleloContinuano a fasi alterne, tra proposte di accordi bilaterali e minacce reciproche, i rapporti tra le due Coree. Dopo una fase di altissima tensione iniziata con il test nucleare nord coreano e culminata nel mese di aprile/maggio con le esercitazioni simultanee a nord e a sud del 38º parallelo, da alcune settimane Pyongyang e Seoul sono tornate a parlare tra loro. Il focus dei negoziati presso il villaggio di confine di Panmunjom è il complesso industriale di Kaesong.
Seoul desidera garanzie assolute che il sito non venga più chiuso in caso di crisi tra le due nazioni e che i lavoratori e le merci abbiano sempre libero accesso al sito. La Corea del Nord invece desidera un negoziato di pace a tutto campo che preveda benefici economici per la depressa economia di Pyongyang.
Ma le minacce, come ormai ciclicamente accade, tornano ad affacciarsi tra le relazioni intercoreane. Il motivo del contendere sono le nuove esercitazioni congiunte previste per metà agosto tra Corea del sud e Stati Uniti d’America. La Corea del Nord vede da sempre come una minaccia questo tipo di manovre, visto che in passato proprio i nord coreani avevano utilizzato la copertura di una esercitazione per invadere la corea del sud.
Così ancora una volta trattative e minacce si alterneranno nelle dichiarazioni ufficiali dei due governi. Noi con attenzione vedremo di informarvi se qualcosa di fuori dall’ordinario si affacciasse all’orizzonte.

Comment(1)

  1. Purtroppo l’Occidente che sulla carta ha tanto a cuore che i regimi non possano proliferare in materia di armi nucleari, ha da sempre chiuso tutti e due gli occhi sulla Corea Del Nord. Si è perso troppo tempo e in questo lungo periodo, tante volte ci si è fatti fregare dietro le loro inattese promesse di denuclearizzare i siti in breve tempo, fatte solo per arrivare ad avere più testate nucleari possibili. Senza considerare il loro commercio internazionale di pericolose armi, con le prove delle “zuccherate” componenti missilistiche nello stretto di Panama e il supporto nella creazione di eventuali testate e missili iraniani. Basterebbero solo questi motivi per prendere seri provvedimenti. Ma come si pensa, non si agisce perché dietro c’è la Cina o qualcos’altro?

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