Khamenei : l’Iran sosterrà chi combatterà Israele

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La temperatura nel Golfo persico si innalza improvvisamente. Il Grande Ayatollah Alì Kahamenei ha dichiarato pubblicamente che l’Iran sosterrà in ogni modo possibile chi si è impegnato e chi continua ad impegnarsi nel combattere Israele.

Lo stesso Ayatollah Khamenei ha dichiarato che le sanzioni imposte alla repubblica islamica iraniana non fermeranno il programma nucleare del paese. Questa presa di posizione è estremamente importante visto che viene dall’autorità che controlla il programma nucleare e dall’unica persona che può ordinare di iniziare la costruzione di un dispositivo nucleare.

Questa dichiarazione potrebbe indicare una chiusura da parte della Guida Suprema iraniana al nuovo round negoziale in programma nelle prossime due tre settimane. Quali informazioni abbiano determinato la dichiarazione di Khamenei non sono ancora ben chiare. L’atteggiamento delle forze armate iraniane nei prossimi giorni e in modo particolare della componente navale e missilistica dei Pasdaran sarà molto utile agli analisti mondiali per comprendere quali nuovi elementi sono entrati nella disponibilità del vertice dello stato Iraniano e in particolare del Grande Ayatollah Khamenei.

Dalle prime traduzioni della televisione di stato sembra che Israele sia stato definito un tumore maligno che deve essere rimosso.

Il discorso di Khamenei giunge in occasione dell’anniversario del ritorno in patria di un altro Grande Ayatollah, Khomeini.

Nella stessa giornata di oggi, venredì 3 febbraio 2011, dall’Iran giunge un’ulteriore notizia riguardante il lancio nello spazio di un presunto satellite Made in Iran. Se tale notizia dovesse essere confermata si tratterebbe di una sfida aperta al mondo occidentale ed agli americani in particolare, perchè di fatto si tratterebbe, più che il lancio di un satellite di bassa tecnologia, di un vero e proprio test di un missili balistico intercontinentale (ICBM), in grado di raggiungere gli Stati Uniti d’America ed ogni paese Euro-asiatico. Test in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite che vietano questo tipo di test e sfida aperta, palese, all’America, più ancora all’attuale amministrazione Obama, che riceve un segnale di minaccia diretto e non a parole, bensì lasciando parlare i fatti ed il rombo dei motori a combustibile liquido di un razzo che come obiettivo può avere solo gli Stati Uniti d’America.

Da tempo infatti i vertici iraniani cercano di attuare comportamenti siimetrici rispetto agli Stati Uniti: le dichiarazioni di uomini della marina che promettono esercitazione nelle acque internazionali nei pressi degli Stati Uniti, la corsa ai missili balistici, il tentativo di acquisire tecnologia nel campo della difesa aerea, ed infine la simmetria sulle capacità nucleari militari.

GPC seguirà attentamente ogni evoluzione politica, economica e militare della vicenda.

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