Il Canada chiude la propria ambasciata in Iran

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La scorsa settimana il governo canadese ha chiuso senza preavviso la propria sede diplomatica in Iran e contestualmente ha dichiarato persone non grate tutti i diplomatici iraniani in Canada e formalizzando la richiesta a detto personale di lasciare il territorio canadese entro cinque giorni.
Questa notizia è secondo il nostro gruppo di analisi di importanza vitale, sebbene sia stata praticamente ignorata da parte dei media europei di tipo generalista, fatto invece ampliamente evidenziato dalla stampa iraniana.
Il Canada è oggi uno dei paesi occidentali che mantiene i più stretti rapporti di collaborazione con lo stato di Israele, e in questa ottica va analizzata la mossa a sorpresa di Ottawa. In passato in rapporti tra Iran e Canada hanno vissuto momenti di grande tensione, episodi che hanno portato i due paesi a richiamare temporaneamente in patria i rispettivi ambasciatori. Mai in questi decenni di tensione si era arrivata all’interruzione dei rapporti diplomatici tra i due paesi. Il fatto che di ha colpito è che nessun grave incidente diplomatico è avvenuto, almeno ufficialmente, nelle ultime settimane tra Canada ed Iran e nessun segnale era giunto dal governo canadese in vista della chiusura della sede diplomatica del Canada a Tehran. La decisione è stata repentina e motivata all’opinione pubblica con il fatto che l’Iran appoggia in maniera attiva la repressione del regime di Al Assad in Siria e sulla spiccata politica antisemita dei vertici iraniani, atteggiamenti questi che il governo canadese ritiene non tollerabili. Ma questa è la politica dell’Iran da oltre trent’anni, nulla di sostanziale è cambiato nelle ultime settimane. Esiste però una seconda possibilità riguardo la chiusura dell’ambasciata canadese interra iraniana, ed è una possibilità inquietante. Il governo canadese potrebbe ritenere imminente un attacco di Israele nei confronti dei siti nucleari iraniani (Quando diciamo imminente ci riferiamo ad un lasso di tempo di circa 50 giorni). Se ciò avvenisse le rappresentanze diplomatiche occidentali in Iran potrebbero essere oggetto di violenti moti di piazza organizzati dal regime e non potrebbe essere escluso che il personale diplomatico che opera in Iran possa essere vittima di atti di violenza o di sequestri di persona, come rappresaglia al confronto militare in via di svolgimento.
Alla luce di una oggettiva assenza di una motivazione eccezionale che possa aver portato alla chiusura della sede diplomatica canadese la possiblità che l’evacuazione dell’ambasciata sia stata ordinata nel timore di un imminente scontro armato non deve essere esclusa.

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