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La settimana macroeconomica

La settimana macroeconomica

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Diciamolo subito: quella che si avvia alla chiusura è stata l’ennesima settimana difficile (ma non sarebbe esagerato dire, difficilissima) sui mercati internazionali e monetari. Passiamo ora all’analisi macroeconomica e dei mercati finanziari. Le due notizie che stanno dominando la scena sono due: a inizio settimana (ne abbiamo parlato anche noi qui), la Grecia ha deciso di tornare alle urne nel mese di giugno prossimo venturo. Questa decisione ha determinato un vero e proprio terremoto su tutti i mercati mondiali. A risentirne maggiormente sono state le banche ma, in realtà, è praticamente impossibile trovare titoli che non siano stati travolti dall’onda ribassista successivamente all’annuncio greco.

Per completare il quadro europeo non possiamo non citare il downgrade multiplo di numerosi istituti bancari italiani e spagnoli. Si aggiunga che Fitch ha rivisto al ribasso l’outlook sulla Grecia, assegnandole il rating più basso disponibile, prima del default.

Per quanto riguarda le questioni nostrane, il nostro spread ha iniziato a crescere durante la settimana, toccando la preoccupante quota 500, rispetto ai bund tedeschi. Attualmente viaggia intorno ai 430 punti base.

La seconda notizia che domina lo scenario attuale è l’incontro dei G8 a Camp David. Questo G8 è particolarmente importante in quanto, in seno al consesso, verranno affrontati una serie di argomenti. Uno di questi è ufficiale, ovvero come dare propulsione alla crescita europea: tutto il mondo è preoccupato a causa della politica estremamente rigorista europea (tedesca). Adesso anche l’Europa sembra esserne preoccupata. Ma questo G8 porterà anche a colloqui collaterali in via ufficiosa e riservata. Sul tavolo esistono diversi argomenti, primo fra tutti il nucleare iraniano. Non escludiamo che si discuterà di scenari concreti per l’uscita della Grecia dall’Euro. Se emergeranno aspetti interessanti, ve ne daremo informazione su queste pagine.

Tornando all’economia. Gli USA mostrano una debole crescita che, con difficoltà, sta riuscendo a districarsi mese dopo mese. Il dato del tasso di disoccupazione è moderatamente positivo, in quanto la media nazionale è pari all’8,1%, tuttavia nei due terzi degli stati il trend è in calo e soprattutto in ben 22 stati il tasso è sceso al di sotto del 7%.

E adesso uno sguardo alle commodities. I futures su mais e frumento sono in rialzo per via di preoccupazioni sul clima troppo caldo. Il frumento ha addirittura consolidato un aumento di circa il 6%.

E mentre l’oro torna a crescere, il petrolio continua la sua corsa al ribasso. Stanno calando sensibilimente sia il WTI Crude Oil sia il Brent. Attualmente il WTI quota meno di 92$ al barile. Sulla quotazione del petrolio continuano a pesare le globali incertezze sull’economia ma, in questo caso, la preoccupazione maggiore arriva dalla Cina (ne abbiamo parlato nelle scorse settimane).

Prima di concludere, uno sguardo alle borse. Come ormai avrete immaginato, non è stata una bella settimana di contrattazioni. Venerdì hanno chiuso tutte in rosso. Spicca la débâcle giapponese, con il Nikkei a -2,99%. L’Euro invece corre al ribasso contro il dollaro, molti analisti lo danno ormai proiettato verso quota 1,25. Non ci resta che attendere.

Come sempre, questo articolo non costituisce un invito a investire o disinvestire nei titoli / quotazioni / valute eventualmente citati nel testo.

Econ1 Analista economico, si occupa principalmente di temi macroeconomici, Europa, Cina, Cinafrica. Economia dello sviluppo e temi di economia ambientale. Contattabile via mail (in calce).