Analisi dell’accordo della COP21 di Parigi
Ieri, dopo 10 giorni di intense trattative, è stato rilasciato il testo definitivo dell’accordo di Parigi sul clima. Il testo è stato redatto ma, lo ricordiamo, verrà ratificato il 22 aprile 2016. L’accordo definitivo consta di 31 pagine, suddivise tra preambolo e allegato (contenente di fatto i 29 articoli in oggetto).
Innanzitutto vale la pena sottolineare che nel testo definitivo viene fatta menzione di due categorie particolari di stati e che di fatto queste riceveranno numerose semplificazioni per quanto riguarda la riduzione delle emissioni serra. Nell’accordo vengono citate gli SIDS (Stati arcipelago) e gli LDC (Stati meno sviluppati). Altrettanto interessante è notare come sia stato depennato il riferimento agli stati del Centro America.
Il preambolo è anche una sede importante per citare e rimarcare alcuni concetti. Partendo dal fatto che la lotta ai cambiamenti climatici è un problema globale e tocca ogni ambito della vita umana e del pianeta, si sottolinea (una volta) che le misure che verranno intraprese devono essere coerenti con il rispetto dei diritti umani. Andranno anche rispettati i seguenti diritti:
- Alla salute
- Delle popolazioni indigene
- Delle comunità locali
- Dei migranti
- Dei bambini
- Dei disabili
Più in generale si fa riferimento anche alla gender equality e alla giustizia intergenerazionale. Interessante a questo proposito, notare come si citino le popolazioni indigene per ben 5 volte, ma non vi sia nemmeno una chiara definizione di quali siano i loro diritti.
Acknowledging that climate change is a common concern of humankind, Parties should, when taking action to address climate change, respect, promote and consider their respective obligations on human rights […]
Nel testo si cita “Madre Natura” come l’insieme di Terre e Oceani. Forse sono proprio le popolazioni indigene ad essere più in contatto con “Madre Natura” e probabilmente sarebbe stato più consono un elenco dei loro diritti, anche per future questioni di tipo legale.
Articolo 2 – Lo scopo
Probabilmente è stato uno degli articoli più contestati e riscritti dell’intero accordo. Nella sua forma finale non troviamo più riferimenti importanti alle emissioni zero