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Cina: un paese che invecchia: la soluzione può essere un secondo figlio?

La notizia non è certo fresca fresca ma non per questo non è degna di nota. Quante volte qui in Italia e, più in generale, in Europa, abbiamo sentito parlare di tasso di natalità? Quante volte abbiamo sentito dire che il vecchio continente sta invecchiando (permetteteci il gioco di parole) sempre di più? E la soluzione a tutto ciò? Beh, dall’altra parte del globo, in Cina, si vive lo stesso problema. Ebbene la politica del figlio unico, in vigore dal 1979 con lo scopo di ridurre i problemi della sovrappopolazione, ha i giorni contati. Infatti dal 1° gennaio 2016 la nuova legge, approvata il 27 dicembre (c.a.), permetterà, in poche parole, di avere un secondo figlio. Era una notizia che vagava già nell’aria da qualche anno. Già nel 2013 vi era stato un tentativo di allentare la norma in vigore. La one-child policy ha avuto risultati controversi. Oltre al rapido invecchiamento della popolazione, si sono registrate, soprattutto nelle zone rurali, moltissimi casi di aborti, sterilizzazioni, incarcerazioni ecc.. La two-child policy risolverà tutto questo? I pareri sono contrastanti. La Cina è la nazione più popolata con 1,37 miliardi di abitanti e la forza lavorativa, che si può individuare tra coloro che rientrano nella fascia 15-64 anni, sta calando. Aumenta invece la popolazione con più di 65 che nel 2030, secondo l’ONU, raggiungeranno i 243 milioni (secondo il governo cinese addirittura 400 milioni al di sopra dei 60 anni),oggi 131 milioni. Per molti esperti non è scontato un boom di nascite. Molte coppie sostengono che avere un secondo figlio è e sarà troppo costoso. Se la seconda economia del mondo vuole mantenere la sua crescita, la nuova legge dovrà essere accompagnata da adeguati interventi a sostegno delle politiche di Welfare e dei servizi sociali. Una sfida nella sfida.