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Crimea una penisola dalla storia travagliata

Crimea una penisola dalla storia travagliata

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In questi giorni ed in queste ore la crisi Ucraina impegna tutte le forze del nostro sito, con questo post vogliamo fornirvi un sintetico resoconto della situazione legale della Crimea, di Sebastopoli e cercare di riassumere la storia recente di questa penisola così importante da un punto di vista geopolitico.
La Crimea è da sempre la regione strategica più importante della regione del mar nero, il suo porto principale Sebastopoli è conteso da centinaia di anni da tutte le potenze che si sono affacciate sul mar Nero.
La storia che volgiamo raccontarvi invia con la guerra di Crimea del 1853 quando la città, che era in mano agli Zar, resistette per undici mesi all’assedio delle forze turche e delle forze britanniche, per poi capitolare stremata dalla fame e distrutta dai bombardamenti.
Nonostante la sconfitta la Crimea rimase russa vista la debacle dell’esercito turco alla fine della guerra. Da allora la Crimea divenne se ore più centrale nei commerci dalla zona sud della Russia zarista e divenne crocevia fondamentale per i contatto con il medio oriente l’Africa e l’Europa meridionale. La prima guerra mondiale non vide Sebastopoli oggetto di particolari episodi a differenza della seconda guerra mondiale quando il porto e la città furono nuovamente oggetto dell’assedio dei tedeschi.
Alla fine della guerra la città vide espandere ancora di più le fortificazioni del porto, la cantieristica e le caserme sulle colline che sovrastano la città.
Nel 1954 Nikita Khrushchev, segretario generale del partito comunista sovietico decise che la Crimea dovesse essere assegnata al controllo amministrativo dell’Ucraina, egli stesso era un ucraino e sentiva forte la richiesta degli ucraini di annettere amministrativamente una regione così importante alla loro repubblica.
La situazione rimase inalterata fino alla fine dell’impero sovietico. Nei primi anni novanta venne stabilito che la Crimea sarebbe rimasta sotto il controllo ucraino, tuttavia la popolazione russa protesto in maniera molto forte e alla città di Sebastopoli, vista anche la strategica presenza della flotta russa del Mar Nero, venne concesso uno statuto speciale di gestione semiautonoma.
Oggi in Crimea e a Sebastopoli vivono circa due milioni di persone, quasi il 60% sono di etnia e lingua russa, il 15% tartari e circa il 25% ucraini. In questo contesto qualsiasi referendum vedrebbe prevalere la popolazione filo russa, un referendum però che Kiev non accetterebbe mai. Sebastopoli e la Crimea sono troppo importanti per essere ceduti così semplicemente in quanto rappresentano oggi l’unico mezzo di pressione dell’Ucraina nei confronti della Russia.