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La deterrenza militare occidentale: un concetto superato

Deterrenza, una parola che ha riassunto in se il terrore e la sicurezza, il timore della guerra nucleare e l’assicurazione sulla pace mondiale. Sì la Deterrenza, ed in particolare la deterrenza nucleare, ha impedito il deflagrare della terza guerra mondiale, un guerra che avrebbe segnato la fine della nostra società e della nostra cultura.
Ma la deterrenza non va limitata alle armi atomiche, anche il potenziale bellico convenzionale ha sempre rappresentato un forte elemento di pressione, il cui dispiegamento era sufficiente ad evitare un conflitto. Usiamo il passato perché al giorno di oggi la deterrenza ha perso gran parte delle sue potenzialità, il non aver impiegato lo strumento militare, anche in maniera limitata nel giusto momento, ha determinato il venir meno della deterrenza.
La responsabilità di questa situazione va imputata al pacifismo ad oltranza (e di facciata) dell’amministrazione Obama, un atteggiamento che continuerà a dare i suoi frutti (non certo dolci) per ancora molto tempo.
L’America infatti ha rinunciato all’impiego dello strumento militare anche in situazioni nelle quali esso sarebbe stato indispensabile, parliamo ad esempio di episodi eclatanti come l’affondamento della Corvetta Sud Coreana Cheonan, colata a picco da un sottomarino nord coreano e fatto che non ha avuto alcuna risposta militare dagli Usa. Oppure, sempre in Corea del Nord, il bombardamento della isola di Yeongbyong, che ha causato la morte di civili sud coreani: anche in questo caso nessuna risposta militare giunse dagli Stati Uniti. Altro esempio del non intervento americano (che fortunatamente non è avvenuto) fu il famoso caso della “Linea Rossa” dell’uso delle armi chimiche da parte del governo siriano. Il presidente Obama promise un attacco militare ma poi non lo condusse mai, scegliendo in maniera corretta a nostro avviso nel caso contingente, ma segnando la fine della credibilità militare americana, la fine della deterrenza come strumento di pressione diplomatica e militare.
Così oggi dispiegare lo strumento militare, anche possente, forse anche quello nucleare, non rappresenta una ragionevole garanzia di evitare un conflitto, e l’ultimo colpo alla deterrenza per come la conosciamo, potrebbe essere inferto dalla nuova politica di Obama in termini di uso delle armi atomiche, una dottrina che esclude in maniera categorica l’uso di armi atomiche per primi in caso di guerra. infatti se questa decisione può apparire positiva, essa potrebbe spingere nazioni con una forte capacità convenzionale, come ad esempio la Cina, ad osare attacchi convenzionali contro alleati degli Stati Uniti, avendo coscienza che le armi atomiche non saranno della partita. Una dottrina, quella del “No First Use”, che potrebbe abbandonare al proprio destino il Giappone e le Filippine, ma anche aumentare il rischio di conflitti in Europa dove le tensioni tra Russia e Repubbliche baltiche potrebbe tornare a crescere senza preavviso.
La deterrenza purtroppo è morta, e (forse) solo l’utilizzo dello strumento militare la potrà ripristinare.

…non siamo sicuri di garantire una transizione senza guerre (alla luce della riduzione del controllo Usa a livello globale)

Paolo Gentiloni Ministro degli Esteri Italiano alle commissioni riunite Esteri Difesa del Senato 26/7/2016