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Il Nodo Gordiano Siriano – Voce dei Lettori

Geopolitica

Riceviamo e pubblichiamo per la rubrica “voce dei lettori” un post di Gizo Risi. Buona lettura

“Non permetteremo la creazione di uno stato autonomo Kurdo ” .
La posizione di Ankara sul conflitto Siriano è chiara e si tratta di un obiettivo di importanza vitale per la nuova Turchia di Erdogan.
Impossibile il riposizionamento strategico Turco a livello globale se ai propri confini si costituisse uno stato autonomo Kurdo che direttamente ed indirettamente acuirà ancora di più l’ insofferenza dei Curdi di Turchia oltre a causare un grave smacco in chiave interna per Erdogan.

Le recenti dichiarazioni statunitensi di voler addestrare 30.000 uomini per controllare i confini degli attuali territori in forza alle SDF hanno allertato i vertici politici-militari di Ankara. L’idea di un contingente arabo-kurdo ( a netta maggioranza kurda) di tali dimensioni addestrato e rifornito dagli Usa è totalmente inaccettabile per la Turchia .
Sia perché rappresenterebbe un contingente ben nutrito , addestrato e motivato ad ostacolare gli obiettivi Turchi e sia per questioni di riconoscimento politico ,anche se indiretto al Kurdistan , in quanto la difesa ed il controllo dei confini è una caratteristica fondamentale di uno stato sovrano. La posizione Turca nel contesto Siriano è messa in difficoltà anche dall’attuale situazione nel governatorato di Idlib , dove le forze governative Siriane stanno avanzando ai danni di alcune fazioni islamiste sostenute e finanziate da Ankara. Il ripristino della propria influenza nel Nord Ovest Siriano e l’eliminazione delle forze Kurde al ridosso dei propri confini sono obiettivi vitali per la retorica di Erdogan che più di una volta si è dimostrato pronto ad avventurarsi in rischiose operazioni militari pur di perseguire la proria ragione di stato. La missione Euphrate Shield e l’abbattimento del caccia Russo da parte Turca sono figlie di questa politica e potrebbe portare anche all’invasione del cantone di Afrin .
L’operazione militare contro i Kurdi di Afrin non mostra grandissimi problemi alle forze armate Turche ed i loro alleati.

Dalla mappa possiamo notare tutte le criticità che i Kurdi dovranno affrontare in caso di intervento Turco.
Il cantone di Afrin è completamente isolato dal resto dei territori sotto controllo SDF , i rifornimenti di uomini e mezzi è ora possibile grazie al benestare del governo Siriano e non è detto che questo sarà possibile anche durante l’intervento Turco , il saliente a sud-est con l’importante città di Tell Rifat è largo meno di 30km e potrebbe essere oggetto di un tentativo di isolamento da parte di Turchi e le sue milizie.
La stima delle forze SDF è di circa 10-12.00 uomini (1) numero molto vicino al numero di miliziani movimentati dai Turchi durante Euphrate Shields . Molto probabilmente l’intera forza d’urto sarà affidata alle stesse fazioni di Euphrate Shield , dando la possibilità al proprio contingente di limitare le perdite e di concentrare la propria superiorità di fuoco sulle concentrazioni nemiche. Senza dimenticare che le Sdf hanno sempre operato coperti da un’imponente supporto aereo che colmava il loro deficit di armamento pesante ed in questo caso invece non sarà così.
Se dal punto di vista militare non sembrano esserci ostacoli insormontabili all’ operazione militare Turca , quello diplomatico invece potrebbe essere molto più intricato e complicato da risolvere per Erdogan ed il suo staff.
1) Opinione pubblica
I Kurdi negli ultimi anni hanno raggiunto un ampio supporto nella società occidentale grazie ai loro risultati ottenuti nella guerra all’Isis , a differenza Erdogan viene sempre più visto come un dittatore dei tempi moderni . Nel contesto globale attuale il supporto o l’ostilità dell’opinione pubblica è un aspetto molto importante , infatti in caso si mobilitasse aumenterebbe la pressione sul governo di Ankara per fermare un’operazione del tutto unilaterale.
2) Il Governo di Damasco
L’obiettivo ultimo di Damasco è la riconquista di ogni centimetro di territorio Siriano quindi lo scontrarsi fra due fazioni opposte sembra poter far comodo ma in caso di totale eliminazione dei Kurdi dal cantone di Afrin sarebbe un enorme problema per le forze armate Siriane. L’intero confine Turco-Siriano sarebbe controllato da Islamisti o fazioni filo Turche da Jarablus a Jisr Ash-Shugur cosa che permetterebbe un maggiore capacità di trasferire uomini e mezzi ad Idlib oltre al risultato di vedere Aleppo circondata su 3 lati da forze ostili. Queste due sarebbero impossibili da accettare per Damasco e per questo probabilmente avrebbe più vantaggi nell’aiutare i Kurdi potendo poi contare su un importante credito in vista di futuri accordi politici che Damasco dovrà siglare con la comunità Kurda.
3) Il rapporto con gli U.S.A.
I rapporti della Turchia con gli U.S.A. come con altrti membri Nato è ai minimi termini negli ultimi anni. Il sostegno Americano alle forze Kurde in Siria è intollerabile e sembra sempre più chiedere agli americani di dover fare una scelta . Una scelta che gli Americani sono restii a prendere perché abbandonare i Kurdi oltre ad avere un’impatto negativo sul prestigio Americano porterebbe a perdere la carta più importante in mano a Washington nella partita Siriana , lasciando la partita totalmente in mano ai Russi Iraniani e Turchi. Se invece gli Americani faranno pesante ostruzione ad un intervento Turco vedrebbero il loro più importante alleato nella zona staccarsi ancora di più dalla Nato e dall’influenza americana e vista l’importanza primaria della Turchia nella Nato sembra un rischio troppo grande da correre .
4) Le basi Russe ad Afrin
Oltre a doversi smarcare dalle pressioni dell’alleato Statunitense i Turchi dovrebbero anche convincere i Russi ad accettare un’operazione militare contro i Kurdi. I Russi oltre a dover salvaguardare la figura di Assad da una totale presa di controllo dell’intero Nord ovest del paese in mano Turca dovrebbero abbandonare l’unica fazione Kurda che è più vicina a loro che agli Americani cosa che complicherebbe di molto i tentativi di mediazione fra Governativi e Siriani riguardo l’est del paese .

Detto ciò , il conflitto Siriano sembra apparire come un nodo gordiano , un insieme di interessi convergenti fra fazioni opposte e divergenti fra attori teoricamente alleati hanno creato un intreccio che ad’ora sembra solo infittirsi sempre più.
Tutto questo forse dovrebbe far iniziare a riflettere sullo stato di salute dell’attuale Sistema Internazionale che sembra sempre più incapace di trovare soluzione condivise ed efficaci e nel quale è in corso una feroce lotta fra varie potenze regionali per ottenere un posto al sole agendo non di concerto ma in maniera unilaterale acuendo ancora di più la polarizzazione politica.

1.http://www.bbc.com/news/world-middle-east-42704542