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Italia cosa dobbiamo fare con te?

Italia cosa dobbiamo fare con te?

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Italia, che dobbiamo fare con te? Se da domani il nostro PIL crescesse al 2,5% annuo, impiegheremmo 20 anni per rimediare ai danni di questa crisi. Ergo, non fatevi prendere per il naso quando vi chiedono (perché ve lo chiedono) di barattare diritti fondamentali per uno 0,1 / 0,2 % di PIL. Qui serve qualcosa di clamoroso (sostegno totale a aziende che investono in Italia e assumono in Italia; riduzione della fiscalità sul lavoro; sostegno a famiglie e ricerca tecnologica). Tutto in accordo con l’Europa. Ce la farà la nostra classe politica?
Affronteremo nelle prossime settimane il tema del lavoro con interventi di vari membri del nostro gruppo.

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Econ1 Analista economico, si occupa principalmente di temi macroeconomici, Europa, Cina, Cinafrica. Economia dello sviluppo e temi di economia ambientale. Contattabile via mail (in calce).

Comment(6)

  1. Se ce la farà la nostra classe politica?i viene da ridere.
    Loro non VOGLIONO farcela, questo è il problema principale. Non gliene frega una mazza di noi e dell’Italia.

  2. É più facile che scendano a patti uniformando il paese al ribasso in modo che i soliti faccio dell ‘ Italia ciò che vogliono. L’italia é anonima ci hanno cresciuto così perche’ dal 45 in poi faceva piacere ai nostri salvatori .

  3. Renzi e soci non lavorano per l’Italia, ma per le aristocrazie finanziarie della City e di Wall Street.

  4. una piccola citazione da prometeo liberato, di landes, scritto nel 1959, in particolare nel capitolo “fiato corto e nuovo slancio”, dove parla di vantaggi e svantaggi dei paesi ricchi per restare ricchi (meglio, del, allora uno solo, l’inghilterra) e di quelli arretrati (tali erano all’epoca francia, belgio etcetc) di poterlo diventare di più e più rapidamente evitando errori e vicoli ciechi dei pionieri, come stava facendo la cina di allora, la germania, a fine 1800

    “in molte aziende [inglesi] il nonno che aveva dato avvio all’impresa, costruendola con un applicazione incessante e una parsimonia che confinava con la taccagneria era morto da un pezzo; il padre che aveva rilevato un’impresa solida, e muovendo da ambizioni più ampie l’aveva innalzata ad altezze insperate, aveva ceduto le redini; adesso era la volta della terza generazione, dei figli dell’opulenza, afflitti dal tedio dell’industria, e animati dalle aspirazioni bucoliche del gentiluomo di campagna. molti si ritirarono […] altri rimasero, fingendo di fare gli industriali fra un lungo weekend e l’altro, lavorando nel gioco e giocando nel lavoro”

    ipotizziamo un attimo che “il nonno” siano i “ragazzi del ’99” e poco prima, che sono diventati adulti combattendo la Grande Guerra, fino a quelli nati poco dopo, sono quelli che hanno trovato prati e foreste con poche baracche, fra cui si girava a cavallo e ne hanno fatto un paese industriale attraversato da ferrovie, iniziando a lavorare a 11 anni, se non prima, per andare in pensione a 65 quando la vita media era 40

    poi i padri, dalle macerie dalla guerra hanno ricostruito le fabbriche, migliori città, collegandole con le autostrade, le case del piano fanfani, il sistema sanitario pubblico etcetc

    dopo ancora sono arrivati i figli, quelli che hanno ottenuto, senza troppa fretta, il “sei politico” all’università e che sono andati in pensione dopo aver occupato un posto di lavoro per 15 anni, costruendo il terzo debito pubblico del mondo

    ed ora siamo ai nipoti, mantenuti “fuori corso” all’università fino a 40 anni, che poi vorrebbero lavorare, ma non riescono a trovare immediatamente posti a tempo pieno ed indeterminato da primario o da megadirettore ducaconte di un’azienda pubblica, e nell’attesa si riciclano come notav, nonuke, noogm, notriv&Co,aspettando di abbeverarsi alla sorgente della Ripresa, la nuova fonte di ogni Benessere, i soldi della bce

    è stato troppo ottimista il papa, l’europa in generale, ma specialmente l’italia, non sono vecchie in menopausa, sono cadaveri morti da tempo, rigonfi dei gas di putrefazione, in attesa di esplodere

  5. i politici sono il problema, i votanti (cattivi votanti e vontanti assenti) sono la causa.
    Se le cose in Italia vanno male non prendiamocela con i governanti ma con chi continua in modo masochistico a votare gli stessi traditori di sempre.
    Come il marito che per far dispetto alla moglie si tagliò i testicoli..

  6. Dobbiamo diffondere l’idea che se vogliamo cambiare le cose dobbiamo andare TUTTI a votare..e a votare i perfetti sconosciuti, solo così ci sarà davvero un ricambio.
    Non è un caso se le TV (in mano a chi governa) insistono tanto sulla politica interna e tralasciano informazioni molto più importanti..i politici vogliono che ci sia una totale disaffezione alla politica, di modo che i votanti siano sempre meno. Che siano a votare solo i loro clienti..e così si assicurano il potere come negli ultimi decenni (dx e sx ..dividi et impera di romana memoria).
    Votiamo tutti e votiamo bene. Non votiamo le ideologie ma le persone.

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