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Rinforzi NATO per la Turchia

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Il 2016 doveva essere l’anno del ritiro dei sistemi di difesa aerea della Nato dispiegati in Turchia per proteggere il suolo di Ankara dalla minaccia posta ad esso dall’areonautica siriana e dalla componente missilistica in possesso di Bashar Al Assad.
Invece il 2016, non solo non vedrà il ritiro dei sistemi Patriot schierati nel sud della Turchia, ma sarà l’anno nel quale vedremo operare nei cieli turchi gli aerei Awacs della Nato supportati da un nuovo contingente di caccia dell’alleanza.
Non saranno solo missili e aerei Nato a rafforzare il dispositivo militare turco ai confini con la Siria, anche nel mare Egeo è previsto un aumento della presenza militare dell’Alleanza Atlantica, e non solo sulla superficie del mare.
Secondo indiscrezioni, che non possono trovare oggi un sicuro riscontro, gli Stati Uniti starebbero per dispiegare aerei per il pattugliamento marittimo, in funzione antisommergibile.
Quest’apparato militare dispiegato dalla Nato ai confini con la Siria nel mare di fronte allo stato ancora parzialmente in mano ad andare a Santa è palesemente una dispiegamento militare rivolto a contenere, e forse a confrontarsi, con le forze della federazione russa che operano sempre più intensamente in Siria e nel Mar Egeo.
La risposta militare della Nato in quello che è il teatro Turchia, bosforo, Mar Nero, Siria a nostro avviso si deve principalmente alle richieste turche di un supporto militare evidente, supporto richiesto per non dichiarare la Russia “paese ostile” e impedire il transito delle unità militari russe attraverso il Bosforo.
Il rafforzamento militare Nato nell’area permetterà anche alla Turchia di agire in maniera più aggressiva nel teatro siriano, forse riprendendo le azioni di bombardamento contro i curdi all’interno dello spazio aereo del governo di Damasco. Se così fosse, staremmo per assitere ad una nuova crisi tra Russia e Turchia ma una crisi che potrebbe ora vedere partecipi truppe e sistemi d’arma di tutta l’Alleanza Atalntica.
La Siria rimane, a livello mondiale, il più pericolo punti di frizione tra le potenze mondiali; solo un rapido processo di pace e la ricostituzione di uno stato a piena sovranità può scongiurare il rischio di una esclation, anche non pienamente voluta, non solo tra Russia e Turchia ma tra Russia e Stati Uniti d’America

Comment(9)

  1. Non è che uno si può alzare la mattina e permettersi di minacciare uno stato NATO! Non è che questo uno può permettersi di dire l’anno prima che non ci sono militari russi in Ucraina e dopo un anno dire che “Non abbiamo mai detto che non c’erano persone lì che avevano alcuni compiti anche in campo militare”, alias truppe speciali del GRU sotto copertura.
    Questo personaggetto (come direbbe qualcuno), che rappresenta solo se stesso e la sua oligarchia ha già fatto abbastanza. E’ ora che gli si ricordi che un conto è giocare a fare il generale in Donbass e in Crimea, dove si vince facile, e un altro è avere a che fare con la NATO dove non si scherza per niente. LA Russia ha un territorio immenso, il più immenso al mondo, vuole o pretende di comandare nella restante metà? Si è fatto i conti senza l’oste.

    1. Andrea, ho visto di meglio dalla sua penna. Qui si e’ portato (da un punto di vista di analisi politico-militare) sull’orlo del risibile.
      E’ della serie: “Lei non sa chi sono io!” 🙂

  2. “…Siria nel mare di fronte allo stato ancora parzialmente in mano ad andare a Santa è palesemente una dispiegamento…”

    ???

    Comunque questo dispiegamento di forze a dare sicurezza ad un Paese che ha palesemente finanziato i terroristi è una vergogna che dimostra in che direzione ci stiamo muovendo.
    Oltre un anno di bombardamenti ed i terroristi sono diventati più forti. Arrivano i russi ed ecco che a tanti non sta’ bene. Quando sarà che i nostri governanti getteranno le maschere?

  3. Non vorrei fare l’avvocato del diavolo ma inizio a pensare che la situazione a grandi linee sia questa..
    Erdogan a NATO e USA: se mi aiutate a tirarmi fuori da ‘sto casino e a sistemarmi ci guadagniamo tutti e con le giuste manipolazioni forse ce la caveremo senza macchia.
    Altrimenti se non mi aiutate vuoto il sacco sui miei tramaci con ISIS e metto in crisi tutta “l’alleanza” facendovi finire con la mer*a alla gola e un casino irreparabile con i russi e con l’opinione pubblica mondiale.

  4. Altre fonti danno invece il ritiro dei 12 caccia (F-15C ei F-15E) inviati il mese scorso nella base di Incirlik e la non sostituzione dei missili Patriot ritirati dalla Turchia i mesi scorsi (gli ultimi in ottobre).
    Scenario difficile, dove la soluzione verra’, secondo molti osservatori, dai combattimenti sul campo delle prossime settimane.

  5. E intanto la verità sui crimini di guerra russi operati in Siria sono state denunciate da Amnesty International e poi ci si chiede e si pretende pure, tra cui anche GPC, di toglierle le sanzioni contro la Russia perchè fanno male all’economia italiana. Per me dovrebbe essere ancor di più sanzionata ed estromessa dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
    https://www.amnesty.org/en/latest/news/2015/12/syria-russias-shameful-failure-to-acknowledge-civilian-killings/

  6. Ragazzi, non ha importanza alla fine essere filorussi o filo-occidentali: ognuno difenderà al limite la propria identità di origine. Un russo difenderà la Russia per la sua tradizione ortodossa oppure per il suo enorme patriottismo con cui 70 anni fa hanno preso a calci nel sedere i tedeschi . Un occidentale difenderà l’occidente per la democrazia o la libertà, di cui dubito oramai che siano valori portanti, o più probabilmente per il benessere o il consumismo.
    Alla fine, sia i russi che gli occidentali la prendono nel sedere, quindi tato vale difendere solo se stessi
    Alessandro

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