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Il punto sulla presenza navale russa nel mediterraneo

Il punto sulla presenza navale russa nel mediterraneo

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Esiste molta confusione sulla qualità e quantità della presenza della flotta russa nel mediterraneo orientale. Gli analisti di GPC cercano di fare un po’ di chiarezza.
Dall’inizio delle crisi in Siria l’attività della marina russa nel mediterraneo orientale ha avuto un notevole incremento. Unità maggiori della flotta di Mosca hanno pattugliato costantemente l’area compresa tra Cipro e le Coste della Siria. Navi da sbarco, incrociatori, cacciatorpediniere, e anche l’unica portaerei russa hanno partecipato a missioni in quelle acque dove sono state rispolverate le tattiche navali tipiche della guerra fredda.
Ma oggi qual’è la situazione nel mediterraneo orientale. In quella zona sono oggi presenti due Task Force. La prima è la Task Force Nato presente in supporto di UNIFIL composta da un cacciatorpediniere tre fregate con il supporto di una portaelicotteri.
La seconda è una Task Force russa composta al momento da un incrociatore lanciamissili un caccia classe Udaloy da due navi da sbarco anfibio e da una nave di soccorso d’altura, nonché un rifornitore di squadra.
Circa dodici giorni fa, inoltre, una terza Task Force, sempre russa, è salpata da Kalinigrad con destinazione il mediterraneo. In questo caso
è composta una unità antisom classe Udaloy da due tra le più grandi navi da sbarco della marina russa e da un rifornitore di squadra. La Task Force è attesa a giorni nel mediterraneo e lo scalo di alcune unità nella base navale di Tartus è una ipotesi estremamente concreta.
Nel giorno di Natale il portavoce della Flotta del Mar Nero ha comunicato che altre due navi da sbarco passeranno il Bosforo dirette nel Mediterraneo per unirsi alle altre unità che già operano al largo della Siria.
Per la fine del 2012 nel mediterraneo opererà la più imponente forza navale russa della fine degli anni 80:
1) un incrociatore lanciamissili
2) due cacciatorpediniere classe Udaloy
3) sei unità da sbarco anfibio
4) due rifornitori di squadra
5) due unità di supporto
Altro discorso meriterebbe il carico delle navi da sbarco anfibio, in particolare quelle partite dal Baltico ma non abbiamo elementi per formulare ipotesi attendibili.
E’ comunque certo per stessa ammissione del comando russo, che in questi giorni anche la componente di fanteria di marina presente a bordo della Task Force congiunta Russa eseguira esercitazioni al largo della Siria verificando le capacità di dispiegamento e forse simulando le prime fas idi uno sbarco anfibio senza mai però toccare la terraferma.
Questa è la situazione attuale della presenza navale russa nel Mediterraneo, uno schieramento formidabile a difesa di una regione strategica per Mosca, una regione, e cioè il mediterraneo, non la sola Siria che Mosca non intende abbandonare e che la Federazione Russa presidierà senza timore di un eventuale scontro.
Il portavoce della flotta russa ha citato un obiettivo fondamentale di questa Task Force navale: far vedere a tutti i protagonisti della politica internazionale la bandiera con l’aquila e la Croce di Sant’ Andrea sventolare nel Mediterraneo.

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