Le nuove regole di ingaggio delle forze armate turche

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La riunione della Nato a Bruxelles ha dato un risultato evidente agli analisti, la Turchia in accordo con gli alleati, cambia le proprie regole di ingaggio nei confronti delle forze armate siriane. Prima di tutto esaminiamo le regole di ingaggio esistenti fino a venerdì scorso, giornata nella quale un F-4E di Ankara è stato abbattuto dalla contraerea della Siria. La Siria e la Turchia fino ad un anno fa erano due paesi che condividevano numerosi punti in campo economico politico e militare, li potevamo definire alleati. Poi con l’inizio della rivolta i rapporti sono cambiati e l’ostilità ha iniziato a prevalere sulla fiducia. Tuttavia in questo anno le regole di ingaggio delle orze armate turche non ritenevano i siriani una minaccia e nessuna azione è stat mai intrapresa contro le truppe, anche corazzate di Damasco che si avvicinavano in assetto di guerra, al confine turco. Parimenti nessun velivolo turco è mai stato ingaggiato durante le numerose violazioni dello spazio aereo turco ma, come è prassi consolidata in tempo di pace, invitato a lasciare lo spazio aereo della Turchia.
Venerdì invece qualcosa è cambiato, il caccia turco abbattuto dai siriani non ha ricevuto nessun avvertimento, non è stato illuminato da nessun radar di ricerca e inseguimento, è stato abbattuto senza nessun preavviso. Così Erdogan e la Nato hanno deciso di attuare la stessa strategia che la Corea del Sud ha attuato con la Corea del Nord in occasione delle passate provocazioni mortali di Pyongyang, e cioè non reagire immediatamente ma cambiare le proprie regole d’ingaggio in modo tale da rendere chiaro al nemico, perchè oggi la Siria è il nemico, che al prossimo incidente, alla prossima provocazione, al prossimo proiettile sparato intenznalmente o meno, la Turchia reagirà rapidamente, duramente e in modo automatico. Così da oggi se un aereo turco sarà fatto oggetto delle minacce della contraerea siriana la batteria responsabile verrà attaccata e probabilmente distrutta. Ma non solo, il primo ministro Erdogan ha chiarito che le truppe siriane saranno ritenute da oggi una minaccia, una minaccia anche solo se le truppe di Damasco si avvicineranno alla frontiera con la Turchia verranno ritenute un obiettivo militare legittimo. E questa è una grande differenza tra la Siria e la penisola Coreana. I siriani si avvicinano frequentemente alla frontiera con la Turchia in particolare quando inseguono esponenti dell’opposizione armata che cercano rifugio oltre confine. In uno di questi inseguimenti in passato colpi d’arma da fuoco avevano ferito alcuni profughi in un campo su suolo turco. È forse questo l’aspetto più pericoloso delle nuove regole di ingaggio decise da Ankara.

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