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L’FMI ammette i propri errori?

Gentili lettori di GPC, chi ci segue dai nostri primi articoli, sa benissimo che abbiamo avuto sempre una posizione critica rispetto alle politiche del Fondo Monetario, laddove volte a salvare i conti di alcuni stati (Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro). Da più di un anno lo andiamo raccontando, finchè un bel giorno, apprendiamo con mal celato stupore, che l’FMI stesso ammette di aver compiuto errori. Da anni una moltitudine di economisti ed esperti andava dicendo che in caso di recessione, l’applicazione pedissequa dell’austerità avrebbe portato a nient’altro che ad un avvitamento dell’economia su se stessa. E mentre le economie si avvitavano su loro stesse, come ampiamente predetto, l’FMI (e la Troika) continuava a professare il pensiero unico della austerità. Non solo le economie sono entrate in recessioni profonde e già sufficientemente punitive per i popoli europei (non i tedeschi, però), a questo doveva aggiungersi un’altra punizione: l’austerità, che si traduce in minori servizi e maggiori tasse. Si traduce nel famigerato e tanto temuto Fiscal Compact (per il quale noi italiani diventeremo sempre più poveri nei decenni a venire, ma della cui esistenza nessuno sembra ricordarsi). E allora, a questo punto ci viene da sorridere, scusate il nostro sarcasmo, al pensiero di un Fondo Monetario Internazionale che ammette i propri errori, dopo aver letteralmente mandato gambe all’aria intere nazioni. A noi sembra, in tutta onestà, una vera e propria dichiarazione di ipocrisia. Davvero l’Europa merita un trattamento così irrispettoso e umiliante? Noi economisti non lo pensiamo affatto. L’Europa dei popoli può e deve ripartire e pensando alle italiche terre, ebbene dobbiamo ripartire dalla crescita, Lo diciamo da anni ormai, in ogni tipo di consesso al quale abbiamo accesso. Forse, l’idea sta finalmente facendo breccia, nella speranza che l’apparato politico non sprechi anche questa preziosa occasione.

photo by: scheihingea