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L’Iran colpisce un modello a grandezza naturale della portaerei Nimitz

Si stanno svolgendo in queste ore imponenti manovre aereonavali iraniane nello stretto di Hormuz. Le esercitazioni sembrano essere le più complesse degli ultimi dieci anni, coinvolgono elementi di tutte le forze armate iraniane, sono culminate nell’affondamento di un modello a grandezza naturale di una portaerei americana classe Nimitz.
Il modello è stato colpito, a breve distanza dalla costa di una isola dello stretto di Hormuz (probabilmente Lesser Tumb), sia da missili antinave “Sea Skimmer”, sia da barchini d’attacco e forse da un siluro lanciato da un sommergibile tascabile.
Il nostro sito vi aveva parlato un anno fa della presenza in una base navale iraniana nei pressi di Hormuz di una copia a grandezza naturale della portaerei Nimitz, ma il governo iraniano aveva affermato che essa era funzionale, non tanto ad esercitazioni militari, quanto ad un set cinematografico che doveva essere allestito di lì a poco. Invece il modello della portaerei americana, è stato affondato poche ore fa a breve distanza da un’isola dello Stretto di Hormuz sotto il controllo dell’Iran.
La televisione iraniana ha dato grande risalto alle manovre, trasmettendo in alcuni casi una diretta televisiva. Le manovre giungono mentre gli Stati Uniti e la Repubblica Islamica Iraniana sembrano essere prossimi ad un accordo sulla programma nucleare dell’Iran.
Riteniamo che il nuovo Segretario alla Difesa americano, Ashton Carter, risponderà nella maniera più dura e determinata possibile a questa esercitazione, palese dimostrazione di ostilità nei confronti della flotta americana. Stessa dura presa di posizione la attendiamo da parte del Congresso americano che molto difficilmente resterà in silenzio dopo la diffusione delle immagini che ritraggono la copia di una portaerei americana in fiamme colpita da missili antinave iraniani.
Diverso il discorso riguardante la possibile risposta del Presidente Americano Obama da sempre arrendevole dinnanzi alle minacce, anche pubbliche, espresse nei confronti delle forze armate americane.