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Nuovo Raid al confine tra Siria e Libano?

Nella notte tra martedì e mercoledì scorso un piccolo convoglio diretto nella valle della Bekaa proveniente dalla Siria potrebbe essere stato attaccato da aeri stranieri, probabilmente israeliani.
La notizia non ha trovato riscontri ufficiali, ne in Israele, ne in Siria, ne in Libano, tuttavia dichiarazioni di ministri israeliani e libanesi lasciano intendere che qualcosa sia veramente accaduto.
In particolare sono state molto interessanti le dichiarazioni del ministro della difesa Israeliano Moshe Ya’alon, il quale ha dichiarato che Israele continua a monitorare la situazione in Siria con la massima attenzione e che lo stato ebraico continua ad agire in accordo con le direttive del gabinetto di sicurezza.
Anche il timing dell’attacco fa aumentare le probabilità che qualcosa si accaduto. Nella notte tra martedì e mercoledì, infatti, il premier israeliano Netanyahu si trovava fuori da Israele, nel caso di specie il primo ministro si trovava a Roma. Qualcuno potrebbe aver pensato di poter approfittare della mancanza in patria di Netanyahu per organizzare il trasferimento di qualche “materiale bellico” dalla Siria al Libano. Ogni raid israeliano è potenzialmente causa di un conflitto com l’Hezbollah libanese e in assenza del Primo Ministro potrebbe in teoria più complesso ordinare un attacco dalle conseguenze devastanti.
Ma in Israele in caso di decisioni urgenti in assenza del primo ministro molto è nelle mani di Moshe Ya’alon, persona con le capacità e l’esperienza per gestire qualunque situazione di conflitto, inoltre con i sistemi di comunicazione odierna anche se all’estero un Primo Ministro israeliano può essere relazionato rapidamente ed in maniera relativamente sicura sulle questioni di massima urgenza.
In questo contesto l’ipotesi di un raid israeliano nella notte tra martedì e mercoledì ai confini tra Libano e Siria prende sempre più corpo e sarebbe un’azione aderente alla linea di condotta israeliana atta ad evitare che armi avanzate o precursori di armi chimiche raggiungano il Libano dell’Hezbollah.
Tuttavia questa rete non è impenetrabile e alcuni di questi sistemi d’arma potrebbero aver già raggiunto il Libano, e questo fatto potrebbe spingere Israele ad un raid ben più pericoloso dei precedenti, questa volta proprio nei territori dell’Hezbollah.