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Prima battaglia tra Iran e Israele in Siria

Alla fine è accaduto. Iran e Israele si sono dati battaglia al confine tra la Siria e lo stato ebraico. Nel tardo pomeriggio di ieri l’artiglieria di Gerusalemme ha colpito ripetutamente con missili guidati e carri armati alcuni avamposti che venivano gestiti da forze riconducibili ai pasdaran iraniani. L’attività di bombardamento è proseguita per circa due ore, in base alla dottrina che prevede l’interdizione della presenza iraniana nei pressi dei confini israeliani e previo avvertimento alle forze armate russe presenti in Siria.
In seguito artiglieria a corto raggio iraniana ha eseguito fuoco di controbatteria sulle postazioni israeliane, subendo una intensificazione degli attacchi di Tsahal contro le basi avanzate iraniane.
Nella notte, su ordine diretto dei vertici militari delle Guardie della Rivoluzione Iraniana, sono stati lanciati contro il Golan israeliano due salve di razzi Grad, in parte intercettati da Iron Dome in parte caduti in aree non strategiche.
In seguito a tale attacco le forze armate di terra israeliane hanno messo in atto un barrage di artiglieria contro gli avamposti iraniani lungo la frontiera, mentre l’aviazione israeliana, mediante l’impiego di F-15 ed F-16 ha colpito in profondità le difese aeree operate dalle milizie filoiraniane o dalle stesse Guardie della Rivoluzione, minando alla base le capacità antiaeree di medio e lungo raggio facenti capo alle forze sciite.
La battaglia è terminata verso le ore 0200 ora di Roma.
Questa mattina attività regolari per i civili che abitano il Golan, mentre rimangono chiusi gli itinerari turistici nella regione.
Le forze iraniane nella regione possono ancora tentare una vendetta nei confronti di Israele mediante l’impiego di missili balistici a corto raggio o sistemi MLRS da 300 mm. Tuttavia la campagna aerea della notte scorsa ha profondamente ridotto la capacità di controllo dello spazio aereo da parte dell’Iran e delle milizie ad esso legate.
Rimane invece intatto il potenziale missilistico dell’Hezbollah libanese, che risulta essere l’unico proxy iraniano in grado di portare a termine la tanto desiderata vendetta iraniana contro israele.