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Una nuova guerra di Gaza alle porte

Geopolitica

Siamo alla vigilia di una nuova guerra a Gaza, da settimane da parte di Hamas abbiamo assistito a continui attacchi nei confronti di Israele, sia per mezzo delle “marce del ritorno” sia con gli aquiloni incendiari, sia con il continuo e sempre più incisivo lancio di razzi.
Da ieri, in concomitanza con serrati colloqui al Cairo per raggiungere una tregua vera tra Hamas ed Israele, le frange più estreme dei movimenti palestinesi, sempre più legate finanziariamente e politicamente all’Iran, hanno iniziato diversi barrage di razzi verso il territorio israeliano. In 24 ore sono stati lanciati più di 250 razzi, che hanno colpito tre abitazioni israeliane ferendo 9 persone. Per la prima volta dopo anni è stata colpita la periferia di Be’er Sheva, la più grande città del sud di Israele.
Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunisce in questi minuti, mentre stiamo scrivendo. Sono state annullate le licenze ai militari del comando meridionale, i sistemi Iron Dome sono stati dispiegati non solo a Sud ma anche nei pressi di Tel Aviv e Gerusalemme.
Poco fa esponenti politici di Hamas si sono nuovamente diretti in Egitto con un corteo di automobili che non è passato inosservato, a nostro avviso questa è l’ultima possibilità per evitare una nuova guerra a Gaza.
Se la mediazione dovesse fallire il segnale che dovrebbe precedere una vasta operazione militare israeliana sarà l’evacuazione dei kibbutz nei pressi di Gaza.
Al momento i residenti israeliani della zona sono invitati a restare nei pressi dei rifugi e a non riprendere le normali attività lavorative, ma per ora non è richiesta la loro evacuazione.
Saremo attenti ad ogni evoluzione della vicenda, vi informeremo tramite i nostri social.