GeopoliticalCenter, Geopolitica, Strategia, Analisi Economiche

Guerra in Siria: un possibile accordo tra USA e Russia

GeopoliticalCenter breaking news

Da monaco di Baviera e sono giunte nella nottata interessanti novità riguardanti una possibile tregua, seppur di portata ridotta, nella guerra che da anni attanaglia la Siria. L’accordo raggiunto tra Stati Uniti e Russia prevederebbe lo stop delle azioni militari contro i ribelli che fanno capo al libero esercito siriano (FSA), in particolare nell’area di Aleppo. Tale accordo non determina un cessate il fuoco assoluto in Siria, i rappresentanti diplomatici delle grandi potenze presenti a Monaco, così come il rappresentante del governo siriano, hanno affermato che le azioni contro le formazioni terroristiche che si rifanno al Califfato Islamico e al Fronte di Al-Nusra continueranno senza sosta.
Altro dettaglio non di poco conto e il fatto che per i prossimi sette giorni questo accordo non ha valenza e quindi le azioni di guerra nell’area di Aleppo da parte delle forze regolari siriane, supportate dalla Federazione Russa, continueranno.
Le potenze riunite a Monaco di Baviera e hanno invece deciso di iniziare immediatamente la consegna di aiuti umanitari ai profughi che fuggono dalle aree di guerra e che si trovano ancora all’interno del territorio siriano.
Il nostro gruppo ritiene questo accordo un punto di partenza per limitare le perdite di civili in Siria tuttavia, secondo la nostra visione, questo accordo non esclude ancora la possibilità di un intervento di terra arabo e turco all’interno dei confini siriani. Dobbiamo inoltre evidenziare che nessuna delle potenze presenti al vertice di Monaco di Baviera e ha interesse ad una escalation del conflitto in Siria, escalation che potrebbe assumere caratteristiche estremamente dinamiche. Per questo motivo la possibilità di un accordo politico in Siria è ora molto più alta rispetto a poche settimane fa, il timore di una guerra incontrollata nella regione é infatti un ottimo incentivo per gli stati che devono contribuire ad una soluzione politica di una guerra che ha determinato quasi 500.000 morti dal suo inizio.