Washintogn 26/02/2012
Continua la nostra rubrica domenicale sui candidati alle primarie del partito repubblicano
Mitt Romney è il Front Runner della compagine Repubblicana alle primarie per la corsa alla presidenza degli Stati uniti d’America. Figlio di un politico di lungo corso, il padre fu Governatore nel Michigan e ministro durante l’amministrazione Nixon, Mitt Romney è un mormone, molto legato alla propria chiesa, per la quale ha svolto il servizio missionario in Francia. Ha svolto vari incarichi dirigenziali nel mondo del businnes privato ricoprendo posizioni di grande responsabilità. In questo campo di affari ha dimostrato importanti doti manageriali risolvendo crisi industriali profonde. Ha preso parte come presidente all’organizzazione dei giochi olimpici invernali di Salt Lake City, un evento di grande successo, sia economico che di pubblico. Dopo le olimpiadi ivernali si è impegnato nella corsa per diventare governatore del Massachusetts ed ha vinto la campagna elettorale. Lo stato del Massachusetts si trovava in una grave crisi economica che è stata risolta dall’amministrazione di Romney. Dobbiamo però ricordare che tale situazione finanziaria è stata risollevata, in gran parte, con nuove tasse che sono state applicate ad una svariata serie di attività. nel 2008 ha cercato la nomination repubblicana per la casa bianca ma è stato battuto da John McCain che poi ha sfidato Obama, uscendone sconfitto.
Mitt Romney appare ai nostri occhi come un “presidente tecnico”, un presidente della razionalità che potrebbe portare l’america sulla strada delle certezze, evidando avventurose fughe in avanti, potrebbe essere tuttavia un presidente ancor più isolanzionista di Obama e lasciare l’Europa e il Medio Oriente al proprio destino.
Oggi Mitt Romney rimane il favorito delle primarie repubblicane, certo che se fosse designato lui come candidato del GOP Obama avrebbe, secondo noi, garantita la rielezione, Romney infatti è visto come un possibile uomo delle tasse dai repubblicani dei Tea Party, come un indeciso da parte dei falchi del suo partito, e come la personificazione della conservazione e dei poteri industriali da parte degli indipendenti; troppo semplice vincere con uno così per Barack Obama.