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L’Iran diluisce le sue scorte di Uranio arricchito al 20%

Arak Iran

Il reattore ad acqua pesante di Arak, Iran

Secondo gli ultimi report di IAEA l’Iran, in ottemperanza agli accordi temporanei sul suo programma nucleare, sta riducendo la quota di uranio 235 al 20% in suo possesso.
Per azzerare la quota del minerale arricchito l’Iran sta seguendo due strade, la prima (che riguarda circa il 30% dell’uranio arricchito al 20%) consiste nel trasformare il minerale in combustibile per i reattori sperimentali di Teheran. Questo processo è difficilmente reversibile e rappresenta l’unica vera “rinuncia” iraniana durante questi 6 mesi di accordo temporaneo. Il restante 70% di uranio 235 viene invece semplicemente diluito con uranio 238 e portato ad un livello di purezza del 5%. Questo processo a differenza del precedente è reversibile in maniera semplice, riportando il minerale al 5% nelle centrifughe.
Ed è proprio il minerale al 5% un punto focale di questi mesi di accordo temporaneo.
Da febbraio (mese di inizio ufficiale dell’accordo temporaneo) la centrifughe iraniane hanno continuato a lavorare e oggi l’Iran possiede la più alta quantità di uranio al 5% della sua storia atomica.
Spesso sentiamo parlare del fatto che rinunciando all’Uranio al 20% l’Iran si sia allontanato dalla bomba atomica.
Questa affermazione non corrisponde a verità e sarà oggetto di un nostro editoriale in settimana.