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La media impresa, risorsa dimenticata dell’Italia

Media impresa italia

C’è ormai una strisciante versione della verità, secondo cui l’industria italiana non sappia e non possa competere con i concorrenti globali. Ebbene, è una versione della verità, è una libera interpretazione di alcuni osservatori e analisti. In altre parole è una opinione e come tale la rispettiamo. Noi però siamo di altro avviso. Le imprese italiane hanno tutte le capacità e gli strumenti necessari per competere con il mondo intero (e vincere questa competizione). In linea di massima l’italiano medio è fortemente disfattista (quasi al limite dell’autolesionismo). Eppure c’è un dato che dovremmo tutti imparare a leggere e tenere bene a mente: il successo del nostro export nel mondo (pur con un Euro a livelli esageratamente alti rispetto al dollaro). E attenzione ad un aspetto fondamentale: l’export vince non grazie ad aziende di dimensioni globali, il nostro export vince soprattutto grazie alla vera forza di questo paese, l’impresa di piccole e medie dimensioni (principalmente medie, tuttavia). Il governo riparta da qui: trovare gli elementi chiave del successo italiano nel mondo (un successo concreto che genera VALORE) e si metta al banco a studiare. Cosa? Ebbene dovrebbe studiare quei meccanismi che possano liberare in via definitiva e dirompente le energie soffocate e frustrate che coinvolgano non soltanto l’export, ma anche la produzione e il consumo interno. Già, perchè l’export vola anche perchè, contrariamente a quanto si pensi, l’industria italiana è riuscita a trovare mercati alternativi (forse in modo meno organizzato e istituzionalizzato rispetto ad altri paesi, tipo Germania). Ma in ordine sparso, anche l’Italia ce l’ha fatta (e i risultati ci sono e concreti!). Si riavvii la domanda interna, perchè i prodotti li abbiamo, sebbene dopo anni di crisi si registri una deplorevole desertificazione di interi comparti produttivi.