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Siria: possibile un confronto diretto tra Usa e Russia

Siria: possibile un confronto diretto tra Usa e Russia

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Conosciamo ormai benissimo il gergo diplomatico pubblico del Cremlino e del ministro degli esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov. Una delle frasi più note al nostro gruppo è la seguente: “In caso di una azione militare dello stato xxx nel teatro yyy le conseguenze saranno imprevedibili”. Nel caso specifico alla variabile xxx è stato sostituito “Stati Uniti d’America” e la variabile yyy è stata sostituita con “siriano”.
La stessa frase era stata utilizzata pochi giorni dopo il Maidan quando la Russia si è impossessata manu militari della Crimea, e mesi dopo quando Obama aveva minacciato un imponente strike aereo contro le posizioni governative siriane dopo la strage di Ghouta.
La Russia con queste affermazioni ha esplicitato pubblicamente ai propri avversari la volontà di tracciare una linea rossa che se superata avrebbe innescato la risposta armata di Mosca. Fino a questo momento gli Stati Uniti non hanno mai voluto testare la risolutezza del Cremlino, permettendo a Putin di ottenere vantaggi diplomatici una volta dichiarata la linea rossa.
Tutte le volte che la Russia ha tracciato una linea rossa l’ha sempre supportata con la propria forza militare. Ai tempi della Crimea Putin mise in stato di massima allerta le forze di difesa aerea e le forze nucleari strategiche, dichiarando la Crimea parte integrante della Federazione e quindi un attacco alle forze russe in Crimea avrebbe visto la risposta delle forze strategiche di Mosca. Ai tempi della strage chimica di Ghouta le forze di difesa aerea russe accorsero a Latakia.
Oggi il dispositivo militare russo è stato pesantemente rafforzato, non solo nella componente di difesa aerea, ma anche nella flotta che, in vista dell’offensiva finale contro Idlib, è stata radunata tra Cipro e la Siria. Mosca ha preparato con molta attenzione l’offensiva contro Idlib, ripetendo più volte che i ribelli presenti ancora nella provincia settentrionale siriana avrebbero preparato un attacco chimico e base di cloro con l’aiuto di servizi segreti stranieri, in particolare britannici.
I russi al fine di offrire copertura all’offensiva su Idlib ha dichiarato che effettuerà esercitazione navali da sabato 1 a sabato 8 settembre proprio nella zona di mare al largo della Siria. Le esercitazioni militari permettono ai russi di identificare un’area di accesso limitato alle forze di altri paesi essendo queste esercitazioni dove si utilizzeranno ordigni bellici reali. La flotta presente al largo della Siria è la più numerosa dai tempi del crollo dell’Unione Sovietica ed è composta da 17/18 unità combattenti, capitanate dall’incrociatore lanciamissili classe Slavva CG Marshal Ustinov e dai cacciatorpedinieri Severomorsk e Yaroslav Mudryy, affiancate da 3 fregate lanciamissili, corvette, unità da sbarco anfibio e tre sottomarini dei quali uno a propulsione nucleare.
Il rischio che noi intravediamo è che nei prossimi giorni, quando inizierà l’offensiva governativa contro Idlib, se una delle due parti utilizzerà armi chimiche (cloro incluso), è altamente probabile uno strike americano contro i centri di comando e controllo dell’esercito siriano. Se abbiamo interpretato bene le parole di Mosca, in caso di una nuova strage chimica, ripetiamo indipendentemente dal responsabile del fatto, e conseguente strike americano, le forze armate russe in Siria e nel Mediterraneo potrebbero reagire non solo tentando di abbattere i missili da crociera che presumibilmente verrano impiegati per l’attacco ma anche le piattaforme che hanno lanciato i vettori missilistici, e cioè bombardieri strategici e sottomarini lanciamissili. Il sistema navale e sottomarino russo dispiegato in Mediterraneo ha scarse capacità contro altre forze di superficie ma è ben equipaggiata per la guerra aerea e contro i sottomarini.
Le esercitazioni navali iniziano il 1° settembre, vedremo se nella stessa giornata inizierà l’offensiva contro Idlib.