Home Attualità Donetsk sfilano i mezzi con il Nastro di S.Giorgio (stessi adesivi anche a Mosca)
Donetsk sfilano i mezzi con il Nastro di S.Giorgio (stessi adesivi anche a Mosca)

Donetsk sfilano i mezzi con il Nastro di S.Giorgio (stessi adesivi anche a Mosca)

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Guerra in UcrainaDonetsk, una foto della prova della parata del 9 maggio, giorno dell’anniversario della vittoria alleata in Europa nella seconda guerra mondiale, ha colpito la nostra attenzione, non tanto per i mezzi che abbiamo osservato ma per come tali mezzi sono ornati dal “nastro di S. Giorgio”, decorazione tradizionale da tre anni sulla Piazza Rossa, ma che è anche il simbolo degli indipendentisti filorussi del Donbass.
Ecco, quest’anno il Nastro di San Giorgio che orna i mezzi militari nel Donbass, sembra molto molto simile (se non identico) al nastro di San Giorgio che si trova ai fianchi dei mezzi militari dell’esercito Russo a Mosca.
San GiorgioQuesta estrema similitudine nelle decorazioni non ci porta a poter affermare che l’esercito russo è nel Donbass, un adesivo non è una prova, tuttavia ci porta a pensare che i vertici politici di Russia e Donbass filorusso hanno voluto mandare al mondo un chiaro messaggio: le forze armate presenti nel Donbass e l’esercito russo condividono un simbolo molto significativo come il Nastro di San Giorgio. Il massaggio che secondo noi viene veicolato è che le forze armate ai due lati del confine tra Russia e Ucraina che mostrano il simbolo del Nastro di San Giorgio vanno considerate, da un punto di vista politico, un organismo unico seppur con due corpi differenti ma unite da un concetto di “mondo russo”, e cioè un mondo che comprende anche regioni non abitate solo da russi ma che legate alla russia da lingua e cultura, un mondo che non fa distinzione tra Zaristi e Comunisti, tra Rossi e Bianchi e che supera i confini della geografia politica.

La foto in alto proviene da Donetsk, quella in basso da Mosca

Aggiornamento

Da un video reperito oggi on Line si evince che le coccarde di Donestk potrebbero essere state realizzate in loco e non essere della stessa provenienza di quelle di Mosca.
Se così fosse a Donetsk potrebbero aver agito in autonomia e senza il consenso del Cremlino.
Il nostro gruppo è diviso su questa possibiiità, vi proponiamo quindi il video in oggetto.

[youtube width=”500″ height=”300″]Agpll5x-eOc[/youtube]

Comment(16)

  1. Questo sta a significare che la prossima settimana l’esercito russo inizierà l’avanzata da donesk verso la Crimea. A supporto di questo, la moglie del mio amico ucraino che è al fronte mi ha confermato ieri che si stanno preparando a respingere un attacco dei russi sulla strada che porta a mariupol e poi alla Crimea, prossimo obiettivo del Cremlino. Mi chiedo come mai la nostra cara democrazia non faccia più parlare della cosa alla stampa…. Dato che da Aviano decollano ogni giorno c130 usa che si dirigono ad est… Ed in Ucraina si scavano nuove trincee. Forse credono che tutti siano ciechi!!!

  2. Al di là degli aspetti tecnico-militari sulla presenza o assenza di truppe russe in Ucraina, questo elemento del simbolo sulla fiancata dei mezzi rende indifendibile qualsiasi tesi volta a indicare che la Russia non sia parte in causa del conflitto Ucraina, sia agli occhi del mondo ma specialmente a quelli degli scettici.
    Questa è la prova principe di un suo coinvolgimento a 360 gradi e fanno bene le Repubbliche Baltiche e i paesi Scandinavi a preoccuparsi. Come dovrebbero preoccuparsi tutti quegli stati ex sovietici che hanno sul loro territorio cittadini russi.
    Mi auguro per l’Europa e per il mondo di non doversi trovare al fatto compiuto di un Donbass indipendente come le provincie secessioniste in Georgia ma totalmente egemonizzato dalla Russia. A quel punto sorgerebbe un nuovo “muro di Berlino” avente come demarcazione la linea di confine tra il Donbass e l’Ucraina, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.
    Inutile sottolineare che tale azione di forza unita alla presentazione di nuovi mezzi militari russi determinerà la militarizzazione dell’Europa in maniera massiccia e totale.
    Preoccupa che si viva ancora nella falsa illusione che la Russia non rappresenti un nemico.

    1. in realtà la croce di S.Giorgio risale all’impero russo..

      http://it.wikipedia.org/wiki/Croce_di_San_Giorgio_%28Russia%29
      ..e visto che il popolo del Donbass è a maggioranza russa (novorossjia è l’antico nome russo di quella regione http://en.wikipedia.org/wiki/Novorossiya ) è evidente che usino dei simboli comuni. Questo non dimostra che la Russia abbia invaso il Donbass. E non dimostra che dobbiamo temere i russi.
      Io temo più gli americani visto che il 95% delle guerre iniziate dopo la seconda guerra mondiale hanno visto la partecipazione degli USA. Senza tener conto dei golpe, delle rivoluzioni colorate..ecc,ecc nei quali c’è lo zampino della CIA.
      E guardi che glielo dice un ex-filo americano..cresciuto a pane e States!
      La verità è che la Russia davvero non ha conquistato un CM fuori dal territorio russo (anche la Crimea è suolo russo, con popolazione russa,..).
      La Nato invece continua ad espandersi e ad inviare armi ed istrutturi/consiglieri militari al confine russo.

      1. Nell’adesivo in questione è presente il nastro di San Giorgio. Non è presente la Croce di San Giorgio quindi il richiamo al simbolo non è compatibile al 100 %.
        Al posto della croce è presente una stella a cinque punte rappresentativa non del passato storico comune ma del legame politico, economico e militare tra le DRP e LRP e la Russia.
        Avrebbe avuto il significato storico rappresentato dal nastro se non ci fosse stata anche la stella.
        Per la Russia il Donbass è parte del suo stesso territorio anche se tale posizione non è vera, visto che il Donbass e la Crimea sono porzioni di territorio della Repubblica Ucraina.
        Una tale impostazione politica è tipica del sovietismo passato.

        Per quanto riguarda il resto ed a completamento, per come lo è la Russia un nemico, lo sono anche gli USA. Entrambe agiscono da prepotenze e non da superpotenze, imponendo le loro scelte a tutti.

  3. se i russi te li fai amici non ti invadono di certo, da quando li abbiamo attaccati economicamente (e non solo con il finto maidan) si stanno muovendo a modo loro per contrattaccare, ognuno gioca le carte che ha.
    il problema di un’europa unita alla russia era un grosso problema americano, avrebbero scalzato la prima superpotenza. non si poteva ed infatti vediamo come vanno le cose. finira’ male per l’europa e per la russia… forse piu’ per la russia. gli americani prenderanno qualche legnata ma sempre poche in confronto a quelle che partiranno in europa.

  4. Io spero che non succeda nulla.
    Ma la presenza russa per me è cosa certa, la Crimea chi l’ha presa? Che è svizzera la Crimea? La Crimea è Ucraina e in Crimea ci sono i russi.

    Putin si è infilato in una avventura dalla quale io credo non sappia neanche uscire.

    Alessandro.

  5. A Donetsk non agiscono in autonomia perchè se fosse stato così non ci sarebbe stata alcuna DRP e LRP.
    Mezzi, logistica, armamenti, intelligence, contromisure elettroniche, radar a lungo raggio, sistemi antiaerei etc… nelle quantità che si sono viste in questo anno non sono alla portata di alcuna provincia che intende rendersi indipendente.

    Domandone a GPC:
    ma gli accordi di Minsk 1 e 2 non prevedevano che dovevano indietreggiare tutte le batterie di artiglieria rispetto alla linea di contatto di 50 km per le artiglierie superiori a 100 mm e 70 km per i MLRS?
    Bene allora che ci fanno dei BM-21 e D-30 da 122 mm, come quelli del filamto, a 15 km dalla linea di contatto?
    Quanto ancora questa farsa deve continuare prima che si prendano i dovuti provvedimenti?

  6. Non vedo assolutamente niente di anomalo nel fatto che i mezzi della milizia del Donbass sfilino per le strade di Donetsk e di Lugansk con le stesse insegne celebrative dei mezzi dell’esercito Federale Russo il giorno della Vittoria il 9 Maggio.
    I sentimenti patriottici sono uguali da entrambi i lati del confine, se ne facciano una ragione i sostenitori, europei e non, del governo di Kiev.

  7. Fuori dal giro che conta non sono in tanti a conoscere George Friedman, americano di origini ungheresi, genitori scampati all’Olocausto negli Usa, fondatore e presidente del think-tank Stratfor, “un’autorità” in materia di intelligence tattica e strategica globale, come lo ha definito il NYTimes.

    Eppure il video di un suo discorso, sobriamente intitolato su YouTube “ Europa: destinata alla guerra?”, doppiato e tradotto in francese e tedesco e ripreso da vari blog, è diventato virale.

    Forse anche perché il nostro, presentato in gran pompa alla platea, parlava al Chicago Council of Global Affairs, sorta di sede distaccata dell’influente Council of Foreign Relations dove peraltro ha parlato altre volte, nel cui board figura anche Michelle Obama.

    La conferenza stampa di Friedman risale in realtà allo scorso febbraio. A rilanciarla in rete ci ha pensato i l sito filo-russo The Saker , da poco ristrutturato e multilingue che, accortamente dal suo punto di vista, contrappone le parole di Friedman a quelle di Vladimir Putin nella conferenza stampa internazionale trasmessa in diretta tv un paio di settimane fa.

    Una accostamento strumentale? Certo.
    Ma il video di Friedman si limita a registrare, e le sue parole pesano come pietre.

    L’analisi dell’attualità politica internazionale e della geopolitica americana che espone rivela un cinismo e una spregiudicatezza sconosciuti alla narrazione mediatica mainstream. Friedman affronta senza complessi la politica cara ai neoconservatori americani e, esponendo la strategia di Washington per mantenere il predominio mondiale, tocca temi sensibili in piena trasparenza o, se vogliamo, con una sconcertante franchezza.

    Eccone un ampio florilegio, che prende spunto dal post di un blog francese.

    Sull’Europa. “L’Europa non sarà implicata in grandi guerre come prima ma seguirà lo stesso destino degli altri paesi: avranno le loro guerre. Non ci saranno più centinaia di migliaia di morti ma l’idea di una ‘esclusività europea’ a mio avviso la condurrà a delle guerre. Ci saranno dei conflitti in Europa. Ce ne sono già stati, in Yugoslavia, e oggi in Ucraina.

    “Quanto ai rapporti con gli Stati Uniti, non abbiamo relazioni con l’Europa. Abbiamo rapporti con la Romania, ne abbiamo con la Francia . Non esiste una ’Europa’ con cui gli Stati Uniti avrebbero rapporti. Se interrogate un polacco, un ungherese o un romeno, si sviluppano in un mondo totalmente diverso da un tedesco o da uno spagnolo, non ci sono punti in comune in Europa”.

    Sulla geopolitica americana. “L’estremismo islamico è un problema per gli Stati Uniti ma non rappresenta una minaccia. La questione primaria per gli Stati Uniti, per la quale facciamo delle guerre da un secolo (guerre mondiali I e II, guerra fredda), è la relazione fra Germania e Russia. Perché uniti rappresentano la sola forza che potrebbe minacciarci, e bisogna fare attenzione che non ci si arrivi”.
    “Gli Stati Uniti controllano tutti gli oceani, di conseguenza possiamo invadere ogni paese al mondo mentre nessuno può invaderci, ed è una bella cosa”

    “Mantenere il controllo del mare e dello spazio è la base del nostro potere”.

    “Il miglior modo per vincere una flotta nemica è impedire che venga costruita. I britannici riuscirono ad assicurarsi che nessuna potenza europea potesse averne una facendo in modo che si dilaniassero fra loro”.

    [E qui, osserva il blog francese, Friedman osa dire quel che in tanti pensano]

    “Gli Stati Uniti non possono intervenire in tutta l’Eurasia, dobbiamo essere selettivi. Però possiamo fare alcune cose: dapprima sostenere i diversi poteri rivali, fornendo sostegno economico, politico, economico, anche militare in modo che si concentrino su loro stessi; poi, come ultima ratio, prendere delle misure di disorganizzazione”.

    “La politica che raccomando è finanziare entrambe le parti in modo che si battano l’una con l’altra. E’ cinico, non è molto morale, ma funziona.
    “L’obiettivo non è vincere il nemico ma destabilizzarlo.

    “ La destabilizzazione è il vero scopo delle nostre azioni estere. Non instaurare una democrazia. Una volta destabilizzato un paese, dobbiamo dire ‘missione compiuta’ e tornarcene a casa.

    (E’ quel che stupidamente non abbiamo fatto subito in Afghanistan)

    “In quanto Impero, non possiamo occupare l’intera terra, e nemmeno l’Eurasia. Non avremmo i numeri.

    I Romani [del resto] non hanno inviato in giro grandi armate, hanno piazzato dei governatori pro-Romani”.

    “Gli Imperi che controllano direttamente i territori, si estinguono, come il caso dell’Impero nazista. Nessuno è in grado di farlo, bisogna mostrarsi più intelligenti”.

    A proposito di Ucraina “Il Generale Hodges comandante dell’armata americana in Europa, si è recato in Ucraina per annunciare che gli addestratori americani vi andranno ormai ufficialmente e non più ufficiosamente”

    “Il Generale ha dato delle medaglie ai combattenti ucraini, cosa che normalmente non è in grado di fare perché è riservata ai militari americani, ma l’ha fatto per mostrare che era il suo esercito”.

    “ Ci stiamo posizionando in tutti i paesi dell’Est europeo, approfittando della loro russofobia. Il generale Hodges è andato nei paesi Baltici per annunciare che verranno dispiegati blindati, e artiglieria pesante in quei paesi e in Polonia, Romania, Bulgaria.
    “Ovviamente agiamo al di fuori del quadro NATO, qualcuno potrebbe opporsi, i Turchi per esempio.
    … e di Russia. “Per la Russia lo status dell’Ucraina è una fatto esistenziale: non possono lasciar perdere.

    La questione per i russi è sapere se riusciranno a mantenere una zona neutrale cuscinetto, o se l’Occidente vi penetrerà così profondamente da ritrovarsi a 100 km da Stalingrado e a 500 km da Mosca”

    “Per gli Stati Uniti la questione è: dove si fermeranno i russi? Di qui l’annuncio del generale Hodges sulle armi che saranno dispiegate dal Baltico al mar Nero”.

    “Il nostro scopo è creare un cordone sanitario intorno alla Russia.

    Questa è la soluzione per gli Stati Uniti”.

    “La Russia lo sa. Gli Stati Uniti hanno messo le loro carte sul tavolo.

    La domanda a cui non abbiamo risposta è: cosa farà la Germania?”

    A proposito della Germania (e di una minaccia russo-tedesca). Mentre gli Stati Uniti stendono il loro cordone sanitario e fra Europa e Russia e la Russia cerca di tirare l’Ucraina dalla sua parte, non conosciamo la posizione della Germania.

    “Per gli Stati Uniti la paura fondamentale è che il capitale finanziario e la tecnologia tedeschi si saldino con le risorse naturali e la mano d’opera russe”.

    “E’ l’unica alleanza che fa paura agli Stati Uniti, cerchiamo di impedirla da un secolo”.

    Mentre gli Stati Uniti stendono il loro cordone sanitario e fra Europa e Russia e la Russia cerca di tirare l’Ucraina dalla sua parte, non conosciamo la posizione della Germania – che con la Russia ha relazioni particolari (per es. l’ex Cancelliere Schoeder oltre a presiedere il consorzio NorthStream è nel cda di Gazprom.

    “La Germania è la nostra incognita. Cosa farà? Non lo sanno nemmeno loro, i tedeschi.

    E’ l’eterno problema della Germania, gigante economico, fragile a livello geopolitico. Dal 1871 la questione europea è questione tedesca”.

    NOTA. In questo Grande Gioco Euroasiatico l’Europa più che alleata degli USA appare una mera pedina senza alcun peso, anzi, magari oggetto di alcune delle misure “destabilizzanti” ben illustrate da Friedman ( sostegni a partiti pro Europa e anti Europa? Infiltrazioni/ pressioni/ ‘ricatti’ a livello finanziario? Politiche e narrazioni che contrappongono un paese all’altro?) e addirittura presto coinvolta in una nuova guerra, contro i nostri stessi interessi economici – così come a nostro danno sono state le sanzioni alla Russia. O è una neanche troppo larvata minaccia, nel caso qualche paese si vorrebbe opporre al disegno?
    “Non siamo complottisti, siamo semplicemente meglio informati “– è il commento finale del blog francese dal quale, fra gli altri, abbiamo tratto spunto. Lo stesso post riporta il video sottotitolato in francese (qui quello doppiato, qui l’originale di YouTube con la presentazione).

    Putin, invece…. Consapevoli del rischio di dal fiato alla propaganda russa, riportiamo alcune delle frasi significative del presidente Russo riferite da The Saker nel cui post c’è anche un video, doppiato in francese, della conferenza stampa putiniana.

    “La Russia non attacca l’Occidente, non aggredisce nessuno, difende solo i suoi interessi.

    Noi abbiamo solo due basi militari fuori dalla Russia, alla frontiera dell’Afghanistan, anche nell’interesse degli Usa. Loro hanno più di mille basi nel mondo. E saremmo noi gli aggressori?

    Il bilancio del Pentagono è 10 volte maggiore del nostro, e siamo noi che conduciamo una politica aggressiva…Per caso siamo noi ad avere delle basi ai confini degli Usa?

    Chi ha rinnegato il trattato sui missili? Chi installa missili alla frontiera dell’altro?

    Noi vogliamo relazioni paritarie con l’Occidente, in accordo coi nostri interessi nazionali.

    Abbiamo aspettato 20 anni prima di essere accettati dal WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) facendo molte concessioni; adesso [con le sanzioni alla Russia ndr] le norme del WTO vengono violate, e anche quelle dell’ONU e del diritto internazionale.

    Le sanzioni economiche sono il prezzo che paghiamo non per la Crimea ma per la nostra volontà di esistere come nazione e civiltà libera.

    Dopo la caduta del Muro di Berlino ci avevano promesso un congelamento della NATO, oggi è dappertutto alle nostre frontiere, è un nuovo Muro. Gli Occidentali hanno deciso che erano i vincitori.

    Bisogna smettere di costruire nuovi muri, e dar vita a un mondo comune umano, prospero e sicuro.

    Qualunque cosa facciamo per la distensione, incontriamo sempre rifiuti e resistenze da parte dell’Occidente. Gli ultimi Giochi Olimpici invernali di Sochi sono stati calunniati e dileggiati prima, durante e dopo: perché?

    L’Occidente vuole incatenare l’orso russo anche se ne sta nella sua tana, vuole strappargli unghie e denti, le sue armi nucleari. Poi lo impaglierà e si impadronirà del suo territorio.

    Noi non vogliamo che la pelle dell’orso russo venga appesa al muro. Non ha niente a che vedere con la Crimea”.

    Alberto Forchielli

    Da alcune settimane GPC sta lavorando ad uno Scenario :”Russia e Germania si alleano: il terzo polo della Geopolitica” speriamo di farlo uscire nel prossimo mese….

    1. Avevo già letto questo discorso.

      Comunque vedo altamente improbabile che Russia e Germania si alleino. Nella seconda guerra mondiale furono grandi avversari (è comunque passato tanto tempo) e la Germania, come noi, è piena di basi NATO.

  8. Fino a quando non saremo indipendenti, non avremo la pace in Europa… Il punto è essere indipendenti sia da parte americana ( che con le sue basi la fa da padrone) , sia da parte russa.
    Ognuno stia nel suo stato e poi ne riparliamo… Dopotutto, il voler allargare la ue e la nato fino alle porte di mosca ci sta rovinando, quindi perché non lasciare che ognuno decida per se nell’ambito dei diritti umani? Questa psicosi in atto nei paesi baltici, da dove è partita? Dalla crisi ucraina… Torniamo come prima no? All ucraina ponte tra asia e europa, non muro…

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