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Due B-2 e tre B-52 americani atterrano in Gran Bretagna

Due B-2 e tre B-52 americani atterrano in Gran Bretagna

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Segue uno schema ampiamente collaudato la risposta delle forze armate degli Stati Uniti alla crisi diplomatica, politica e militare che contrappone Washington a Mosca.
Così come già accaduto nel recente passato nel caso delle tensioni con la Corea del Nord oppure nella disputa con la Repubblica Popolare Cinese per il controllo dei mari intorno alla Cina.
La risposta militare alla crisi con la Russia è stata quindi l’invio di cinque bombardieri strategici in Gran Bretagna.
Quattro giorni fa sono atterrati a Fairford (Inghilterra) tre bombardieri B-52 mentre ieri sono atterrati due B-2. Secondo le dichiarazioni del Pentagono i cinque bombardieri sono in Gran Bretagna nell’ambito di normali operazioni di addestramento e di rotazione della presenza delle forze aeree americane nel mondo, tuttavia queste affermazioni sono secondo il nostro gruppo non del tutto veritiere.
Già in passato, nei momenti di massima tensione, i cieli della Corea del Sud erano stati solcati dai B-52 americani, seguiti pochi giorni dopo dai bombardieri B-2, in uno show di potenza militare, ed in particolare nucleare, che rappresenta l’impegno americano nel difendere i propri alleati nelle crisi internazionali, impegno che però alla prova dei fatti si è sempre trasformato nella ricerca del compromesso ad ogni costo anche a svantaggio degli ingressi nazionali dei propri alleati.
Sarà interessante seguire i prossimi comunicati del
Pentagono che riguarderanno la presenza delle forze aeree americane nel teatro europeo, oggi infatti registriamo un’ampia attivazione delle forze aeree americane in Europa, forze che sono impegnate con un distaccamento di F-15 e F-16 nelle Repubbliche Baltiche, uno squadrone di F-16 normalmente di stanza ad Aviano ridispiegato in Polonia e ora la presenza di cinque bombardieri strategici nel Regno Unito. In questa situazione anche la Marina Militare Americana sta svolgendo il suo ruolo di proiezione di forza avendo aumentato di una unità la propria presenza nel mediterraneo e mantenendo una presenza costante delle proprie forze nel Mar Nero.
Manca invece ancora una risposta delle forze di terra americane, risposta che potrebbe però arrivare in tempi relativamente rapidi e vedere il dispiegamento di forze della 1ª divisione corazzata americana, per ora comunque nessuna dichiarazione ufficiale in merito è stata fatta, se qualcosa ancora cambierà nello scacchiere europeo ne scriveremo.

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