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Ebola l’epidemia si estende in Africa. La Nigeria il punto decisivo

Ebola l’epidemia si estende in Africa. La Nigeria il punto decisivo

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Sarà la Nigeria il punto decisivo per capire le prossime fasi dell’attuale epidemia di Ebola. La Nigeria dove il 20 luglio scorso è arrivato un viaggiatore dalla Liberia arrivato a Lagos per curarsi da una febbre improvvisa, con vomito e diarrea: Ebola. Il paziente, un funzionario governativo, è arrivato a Lagos con un volo di linea dalla Liberia dopo aver fatto scalo in Togo e in Ghana. Il paziente era già sintomatico alla partenza e, arrivato in Nigeria, è collassato nella zona arrivi internazionali. Egli è stato trasportato presso una clinica privata dove era atteso per le cure del caso. Due giorni dopo è stato sottoposto al test per Ebola e, quarantotto ore dopo la diagnosi, è deceduto. Ora la Nigeria, che ha sospeso i collegamenti aerei con la Liberia gestiti dalle due principali compagnie aeree del paese, aspetta i tempi di incubazione del virus, aspetta quei ventuno gironi, trascorsi i quali si potrà pensare che il paziente zero della Nigeria non ha infettato nessuno nel più popoloso paese africano, e nella sua capitale da undici milioni di persone. In Africa occidentale intanto l’epidemia si espande in particolare proprio in Liberia. Secondo gli ultimi dati, forniti dall’organizzazione mondiale della sanità in quattro giorni, dal 24 al 27 luglio, si sono registrati 122 nuovi casi (33 in Guinea, 80 in Liberia, 8 in Sierra Leone e 1 in Nigeria). I casi totali salgono così a 1323, con il 9% registrato solamente negli ultimi quattro giorni di rilevazione. Al momento il paese che più preoccupa è la Liberia, dove l’epidemia ha fatto la sua comparsa nella capitale, ed ha costretto alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, nonché dello stesso ministero dell’istruzione, dove si registra già un morto tra i funzionari. La situazione è aggravata dalle usanze locali e dalla carenza di persoanle medico e cultura sanitaria. In Liberia si contano 0,1 medici per 1000 abitanti contro, ad esempio, i 2,5 degli Usa e i 4 dell’Italia, e non esistono strutture adeguate per il trattamento dei malati di ebola. La comunità internazionale segue attentamente la situazione e gli Stati Uniti, per bocca del presidente Obama, hanno annunciato che. in vista del vertice delle nazioni africane che si terrà a Washington. i viaggiatori provenienti dalle aree di epidemia saranno controllati prima della loro partenza per gli Stati Uniti. Stati Uniti dove sabato mattina è arrivato il primo dei due cittadini americani affeti dal virus, il quale è stato ricoverato in una struttura dedicata dell’Emory Hospital di Atlanta. L’epidemia di Ebola si espande ancora velocemente, ma può essere ancora contenuta se il virus non arriverà in una delle megalopoli del continente africano, una delle megalopoli dove non si conosce esattamente nemmeno il numero dei residenti, megalopoli dove spesso non esistono nè fogne nè acqua corrente, megalopoli dove le persone, in una prima fase dell’epidemia, potrebbero morire senza nemmeno immaginare di avere Ebola, una megalopoli come Lagos in Nigeria.

Nei prossimi giorni un post sulle caratteristiche del virus Ebola.

Aggiornamento delle ore 19,00 del 4 Agosto

Abbiamo un aggiornamento da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla situazione dell’epidemia di Ebola in Africa Occidentale. Purtroppo dobbiamo registrare un caso sospetto e tre probabili di Ebola in Nigeria, fatto che potrebbe far andare definitivamente fuori controllo l’epidemia se il virus si diffondesse a Lagos. In due giorni abbiamo avuto 163 nuovi casi e 67 decessi. Un trend in costante e deciso aumento.

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Comment(3)

  1. Io eviterei di raccogliere chi viene con i barconi. Prima o poi sbarcheranno delle persone infette.

  2. Spiegalo tu all’esercito di perbenisti ingenui che PRETENDONO le missioni di “accoglienza”… Quelli lo capiranno solo quando saranno malati…

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