Ginevra incontro bilaterale tra Kerry e Lavrov poi il vertice a 4 con EU e Ucraina. Aggiornamenti in diretta

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A Ginevra sono arrivate le delegazioni di Unione Europea, Ucraina, Stati Uniti e Russia.
Prima del vertice a quattro che ora è in corso i capi delle diplomazie di Stati Uniti e Russia, John Kerry e Sergey Lavrov, si sono incontrati per un bilaterale a porte chiuse. I due capi di stato, Obama e Putin, non si parlano volentieri e le loro telefonate sono spesso controproducenti per la diplomazia.
L’unico canale aperto e fattibile rimane quello tra i due ministri degli esteri, che si parlano in questo momento.
Vi aggiorneremo su questa pagina anche sui risultati del vertice che dovrebbe terminare nel tardo pomeriggio di oggi

Aggiornamento delle ore 17,40

Sono ancora in corso i colloqui a Ginevra. Kerry vorrebbe che si uscisse con un comunicato congiunto dei partecipanti. Continuiamo ad attendere.

Aggiornamento delle ore 18,55

Riassunto conferenza stampa di Lavrov
Il dialogo deve essere iniziato in tutte le regioni e da parte di tutti i partiti politici, inoltre è importante giungere ad un miglioramento dell’economia dell’Ukraina in seguito al de-escalare della situazione sul campo. E’ compito dell’UKR risolvere questa crisi, perché loro l’hanno generata.
Noi abbiamo proposto che le forze di opposizione possano partecipare a questo processo , ma le forze del sud est del paese non sono state ammesse a questo processo, abbiamo richiesto una decentralizzazione per dare potere a tutte le zone, eleggere autonomamente i proprio governi locali e assicurare la non discriminazione dei russofoni e delle persone che parlano russo. Noi potremo fornire la nostra assistenza per raggiungere una condizione di stabilità in quelle regioni dove abbiamo più forti legami culturali linguistici e storici. L’OSCE deve agire all’interno del suo mandato e questa missione deve lavorare in maniera trasparente
chiediamo il rilascio dei protestanti, ma nel contempo sappiamo che bisogna evitare ogni estremismo.
D: Lei ha affermato che le forze irregolari devono deporre le armi, quindi si riferisce anche alle unità di autodifesa, o meglio lei intende riferirsi anche a quelle unità di autodifesa fatte da cittadini ukraini e russi?
R: il documento firmato il 25/2 prevedeva il disarmo dei gruppi illegali, però i gruppi hanno continuato a mantenere queste capacità volendosi sostituire all’esercito e alle forze dell’ordine e infine mettendo in atto azioni contro i cittadini che si sono dovuti armare e difendere da soli, è compito degli Ukraini implementare queste regole. Quindi devono iniziare le discussioni in tutte le città dove ci siano disordini e richieste di riforme. La discriminazione dei maschi russi è inoltre oltraggiosa e non fa certo bene al processo di abbassamento del livello di tensione.
D: quali sono le intenzioni Ukr circa il fatto di continuare ad essere uno stato neutrale ?
R: Ukr deve essere uno stato neutrale e non appartenere ad alcun blocco e se ciò cambiasse potrebbe mettere a rischio qualsiasi tipo di cooperazione fra noi e loro. Credo non possa più esistere nel mondo moderno una forma di dipendenza politica legata ad accordi militari, ci deve essere rispetto fra gli stati nell’ambito delle regole internazionali. L’ovest insiste sul fatto che nessuno può obbligare l’Ukr alla neutralità e che la nostra opposizione a questo fatto non aiuta alla soluzione della crisi.
D: invaderete l’Ukr, se non dovesse procedere con ciò che avete previsto cosa farete? Questa mattina il presidente Putin ha detto che non vuole essere costretto a farlo.
R: la mobilitazione Ukr è stata fatta per sopprimere il disordine contro tutte le regole e leggi internazionali riconosciute, noi non abbiamo mobilitato i nostri uomini che per normali operazioni e il numero superiore delle truppe che abbiamo in campo è dovuto al fatto che i soldati Ukr in Crimea hanno raggiunto l’esercito russo. Non abbiamo intenzione di inserire reparti in territorio ukr e tali dichiarazioni e accuse sono oltraggiose nei nostri confronti.
D: cosa intende per federalizzazione, avete parlato di queste cose?
R: federazione si possono usare diversi termini per definire le cose, decentralizzazione, dialogo, ciò che intendiamo è questo, portare tutti i partiti e le regioni ad un tavolo, e trovare accordo circa le politiche e le suddivisioni di potere, la difesa delle identità culturali e delle specificità linguistiche di ogni territorio. Tali principi dovranno essere presenti e garantiti dalla nuova costituzione.
D: ???
R: abbiamo detto che non ci sono truppe in Ukraina, perché non ci sono, le unità di autodifesa stanno lavorando bene per prevenire errori irreparabili da parte di Kiev che vuole sopprimere con la forza un dissenso sociale, ripetiamo che non abbiamo forze militari in Ukraina. Il presidente Putin non ha mai detto che le truppe in Crimea non erano sul posto, erano presenti nei termini degli accordi con le autorità di Kiev.

Aggiornamento delle ore 19,10

Dichiarazioni di Kerry

Kerry lascia uno spiraglio alla Pace. Le parti, dichiara, hanno definito alcuni azioni concrete per diminuire la tensione.
Le parti rifiutano quindi la violenza l’intimidazione e l’intolleranza razziale o religiosa, inoltre tutte le formazioni paramilitari andranno disarmate
Il compito di monitorare il disarmo delle formazioni paramilitari sarà affidato ad un team OSCE.
Infine un ultimatum seppur economico: la Russia ha tempo fino alla fine di questo fine settimana per allentare la tensione poi saremo costretti a mettere in atto nuove sanzioni.
Nessun accenno da parte di Kerry alla richiesta di neutralità per la futura Ucraina, fatto a nostro avviso cruciale.

Comment(1)

  1. Mi sembra che si dica tutto e niente di tutto. E la Crimea, il debito del gas, l’ingererenza sulla forma di governo imposta dalla Russia alla Ucraina, l’imposizione di fare prima la riforma costituzionale e poi le elezioni, le truppe senza insegne sbucate dal nulla bene equipaggiate e addestrate, il ritiro delle truppe Russe dal confine come promesso da Lavarov???? Da questo incontro è venuto fuori chiaramente che la Russia è diventata una conta palle impressionante. Tutto questo perchè la politica energetica europea fa “aria” da tutte le parti. Il Gas russo è il vero problema, di tutto il resto non preoccupa o frega a nessuno degli attori, Usa, Russia, Ucraina e UE. Come in tutte le guerre, si combatte solo per soldi.

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