Home Attualità Il potenziale missilistico dell’Hezbollah libanese e la sua valenza strategica in una guerra contro Israele
Il potenziale missilistico dell’Hezbollah libanese e la sua valenza strategica in una guerra contro Israele

Il potenziale missilistico dell’Hezbollah libanese e la sua valenza strategica in una guerra contro Israele

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La missilistica è dalla metà degli anni 90 uno degli strumenti di deterrenza strategica adottati dall’Hezbollah libanese. Oggi nell’ottobre 2023 questo strumento si è espanso fino a raggiungere un arsenale che conta circa 140000, si avete letto bene, centoquarantamila, missili e razzi tutti puntati su un solo paese: Israele.

A differenza degli anni 90 e dei primi anni 2000, la tipologia di razzi a disposizione dell’Hezbollah è radicalmente mutata: mentre all’inizio la capacità di attacco era unicamente affidata a razzi non guidati di derivazione sovietica a corto raggio (Katyusha o Grad), oggi si affiancano ad essi decine di migliaia di razzi pesanti a medio raggio (sempre non guidati) e circa mille missili guidati che posseggono una affidabilità ed una precisione più che sufficiente, necessaria a perseguire la missione loro affidata: distruggere le infrastrutture chiave di Israele. Questo perché è radicalmente mutato lo scopo della missilistica dell’Hezbollah che precedentemente era pensata esclusivamente per arrecare danno agli insediamenti israeliani della Galilea e cercare di colpire duramente le forze armate di Gerusalemme che operano nella medesima area. Oggi invece la missilistica della milizia sciita libanese ha come obiettivo primario quello di distruggere o danneggiare i siti strategici, civili e militari, di Israele. In caso di conflitto con l’Hezbollah, oppure in caso di guerra tra Iran ed Israele, i libanesi al servizio degli iraniani cercherebbero di colpire: gli aeroporti israeliani, i centri di comando, i siti della difesa aerea, la centrale nucleare di Dimona, le centrali elettriche, gli impianti industriali, le piattaforme gasifere, i terminale petroliferi, i porti, gli impianti per il trattamento delle acque e i centri abitati israeliani. 

Per fare ciò Hezbollah dispone di:

  1. 80-90 mila razzi a corto raggio Falaq-1, Falaq-2, Shahin-1 Katyusha, alcuni con la capacità di trasportare submunizioni utilizzati per colpire gli insediamenti israeliani posti entro 30 km dal confine con il Libano;
  2. 30-40 mila razzi pesanti a medio e lungo raggio Fajr-3, Fajr-5, Khaibar-1,  in grado di colpire bersagli tra i 70 e i 90 km dal confine tra Libano ed Israele, questi vettori tipicamente non guidati hanno ampiamente la capacità di raggiungere le città di Haifa ed Hadera;
  3. circa 1000 missili balistici guidati ad alta precisione Zelzal-1, Zelzal-2, Fath-110 in grado di colpire con alta velocità e accuratezza le installazioni strategiche di Israele e che rappresentano, in caso di guerra aperta, una minaccia concreta all’operatività dell’aeronautica di Israele. Questi vettori, vista la loro alta velocità, possono essere ingaggiati dal sistema antimissile “fionda di Davide” e da una parte limitata dei vettori impiegati di “Iron Dome”;
  4. missili antinave C-802 e P-800 Oniks (Yakhont) designazione NATO SS-N-26 Strobile, con portata fino a 300 km in grado di colpire sia le piattaforme gasifere israeliane, sia il naviglio miliare alleato nel Mediterraneo. Tali vettori possono anche essere impiegati come missili da crociera contro bersagli terresti di elevato valore strategico come la centrale nucleare di Dimona.
  5. missili antinave C-802 e P-800 Oniks (Yakhont) designazione NATO SS-N-26 Strobile, con portata fino a 300 km in grado di colpire sia le piattaforme gasifere israeliane, sia il naviglio miliare alleato nel Mediterraneo. Tali vettori possono anche essere impiegati come missili da crociera contro bersagli terresti di elevato valore strategico come la centrale nucleare di Dimona.

La gran parte dei vettori in oggetto è di progettazione sovietica o iraniana, mentre i vettori antinave sono di progettazione cinese e russa. Risulta impossibile per Israele intercettare con efficacia tutti i vettori che vi abbiamo presentato, per cui, in caso di conflitto, l’unica strategia funzionale ad evitare danni devastanti per Israele sarà quella di eliminare i lanciatori prima che i vettori li abbiano abbandonati. In questo contesto il supporto della potenza militare americana, dei suoi caccia basati a terra e dei gruppi attacco portaerei sarà decisiva. Anche per questi motivi non attendiamo una operazione di terra a Gaza prima dell’arrivo in Mediterraneo della Portaerei Eisenhower e del suo gruppo attacco.

Israele può vincere da solo la guerra contro l’Hezbollah libanese ma se vuole avere successo senza dover ricostruire parti importanti delle proprie infrastrutture dovrà ricorrere al supporto americano.

Israele e gli Stati Uniti in questa fase di conflitto saranno una sola entità militare, nell’interesse di ambedue le parti di questa alleanza militare.