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L’Italia dice addio al gas di South Stream? (La Germania invece no)

L’Italia dice addio al gas di South Stream? (La Germania invece no)

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Per ora sono solo indiscrezioni reperite dal nostro gruppo, ma indiscrezioni che se venissero confermate a cosa fatte certificherebbero un danno irreparabile per il nostro paese.
Il 2 maggio a Varsavia i responsabili dei settori energetici di Unione Europea, Russia e Ucriana si sono incontrati per discutere delle future forniture di gas all’Europa ed alla stessa Ucraina.
Non conosciamo nei dettagli l’esito dei colloqui, il cui responsabile per l’Europa era il commissario all’energia Günther Oettinger, ma da quel poco che è trapelato traspare una potenziale sconfitta dell’Italia.
Nell’incontro a tre sarebbe stato deciso, il condizionale oggi è d’obbligo, che il gasdotto South Stream verrà completato, ma solo in parte. Sì perché dovrebbe essere costruita solo la parte di infrastruttura che avrà come terminale l’Austria, nella città di Baumgarten, evitando anche il territorio italiano e la prevista stazione intermedia di Tarvisio.
L’altro braccio di South Stream, che doveva portare il gas russo in Puglia, sembra che non verrà costruito limitando la portata del gasdotto e consegnando le chiavi dei rubinetti del gas agli austriaci e ai tedeschi.
Se questa notizia si rivelerà fondata il nostro paese vedrà la propria dipendenza energetica peggiorare ulteriormente in quanto, non solo dovremo trattare con i russi per il prezzo del gas, ma dovremo anche subire i diktat tedeschi in caso di crisi energetica.
Solitamente il nostro sito non diffonde notizie non controllate e verificate in modo scrupoloso ma questa volta per South Stream facciamo una eccezione; e la facciamo per una ragione ben precisa.
Abbiamo deciso di scrivere questo post perché se la nostra anemica opinione pubblica avesse voglia, una volta tanto, di farsi sentire per difendere l’interesse nazionale, l’industria e i posti di lavoro così scarsi in questo paese, sarebbe l’ora di farlo.
Se gli accordi dei quali abbiamo ricevuto notizia verranno resi definitivi la polemica, arte molto diffusa nel nostro paese, non ci restituirà quel poco di controllo sul flusso del gas russo che potevamo avere se il braccio meridionale di South Stream fosse arrivato in Puglia come era previsto dalla progettazione di South Stream.
L’energia è vita per l’industria, per il lavoro, per lo sviluppo ed il metano è una delle migliori forme di energia disponibili sia per gli usi civili sia per le industrie.
Senza energia, senza certezze sul gas e sulle altre forme di energia, l’industria nazionale è destinata al collasso, gli investitori stranieri non sceglieranno il nostro paese per far sorgere le loro fabbriche ed il paese sarà condannato alla recessione e alla disoccupazione.
Vogliamo ricordarvi che la grande crescita economica che sperimentò l’Italia dopo la seconda guerra mondiale fu in gran parte dovuta alla grande disponibilità di energia, anche in quella occasione sotto forma di metano, che ENI e AGIP garantirono al paese.
Ora come allora senza energia il paese morirà, con l’energia, una energia a costi sostenibili e relativamente sicura il paese prospererà.
Potranno dire che abbiamo altre fonti per il gas naturale, ad esempio la Libia e l’Algeria. Tuttavia dobbiamo ricordare che la Libia è una polveriera pronta ad esplodere in una guerra civile fratricida, dove le milizie di Bengasi ricattano il governo e che in ogni momento il flusso di gas dalla Libia potrebbe interrompersi. Per quanto riguarda l’Algeria la situazione di stabilità è solo apparente, il regime al governo deve confrontarsi quotidianamente con estremisti e aspiranti rivoluzionari ed anche in questo caso la stabilità del paese è precaria. Va inoltre considerato che al diminuire delle fonti e approvvigionamento e della concorrenza i prezzo dei beni tendono ad aumentare e il gas si comporterà in questo modo se avremo solamente l’Algeria come fornitore diretto.
Non lasciamo che un gruppo di nazioni straniere ci tolgano South Stream, per una volta facciamoci sentire!

Addendum

Questo è un piccolo sito ma se ognuno di voi diffonderà questo post forse tra un mese qualcuno potrà accusarci di aver diffuso una notizia rivelatasi infondata. Ma se così fosse avremmo portato il metano in Italia. Diffondete questo post se potete e se volete.

Comment(7)

  1. Non avrei mai pensato didirlo ma inizioa rinpingere un po’ il berlusca, sarà pure stato un pagliaccio che faceva più i suoi interessi che altro ma almeno provava a puntare i piedi quando ci inponevano ingiustizie. Ora invece abbiamo zerbini e zerbini di zerbini che fanno buoni solo a fare i sinpaticoni social per inbuonirsi le folle…

  2. Certo che se quello che scrivete dovesse effettivamente verificarsi, sarebbe grave.
    Mi sorge spontaneo un quesito… ma veramente contiamo così poco in questa “cacchio” di Unione Europea?
    Ma è possibile che non abbiamo mezzi, strumenti e uomini che in qualche modo possano rappresentare degnamente gli interessi del nostro Paese?
    Tra vent’anni che sarà di questa Europa? Comincio a pensare che in realtà la Germania la II° guerra mondiale l’abbia vinta… a distanza di settant’anni….Che poi, la Germania non ha colpe, probabilmente siamo noi a non essere all’altezza delle sfide del futuro.

  3. Se i nostri politici si fanno finanziare da stranieri ed italiani all’estero diventa inevitabile che non facciano gli interessi dell’Italia ma dei Paesi loro finanziatori.
    Berlusconi non era finanziato dall’estero ed infatti stava legando con Russia e Libia. L’avesse mai fatto, quale affronto alla posizione di sudditanza nella quale ci vedono i nostri alleati (?) mondiali.

    Non sono berlusconiano ma il merito di voler dare all’Italia un ruolo internazionale gli va riconosciuto.

    Invece, con l’attuale governo, stiamo cercando di svendere quel poco che ancora funziona nel nostro Paese.

  4. Userò g+. Mariored sono d’accordo con te. Veramente qua rischiamo il c@lo! Mio dio ecco cosa comporta perdere l’amor Patrio. 60.000 milioni di persone che non sanno neanche chi o cosa siano!

  5. Ma ……….anzi…. per fortuna che Gasprom e austria riescono a saltare le sanzioni riguardo ai contratti intercorsi …..

    “Per l’Italia non ci dovrebbero essere grosse conseguenze visto che la Cassa depositi e prestiti detiene l’89% (il resto è dell’austriava Omv) del Tag, il gasdotto che collega Baumgarten a Tarvisio. Chi precipita nel dramma, invece, è la Slovenia che, tagliata fuori dal tracciato, vede sfumare circa 1,5 miliardi di potenziali investimenti.”
    fonte http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2014/05/04/news/south-stream-gazprom-cambia-tracciato-1.9153704

  6. …o magari per una volta qualcuno è sceso sulla terra e si è reso conto che farlo come era stato progettato ora è inutile…

    se la crimea è russa diventa inutile segnare la raffica di record che implica farlo correre in mezzo al mar nero e può attraversare il kuban e la crimea per approdare in romania in modo molto più convenzionale
    ancor di più ora che anche alla crimea fa comodo una linea di rifornimento che non passi attraverso l’ucraina

    …e magari si provveda anche di metterlo al riparo da interruzioni dal sindaco, o dal plotone di nogasdotto, del tal paesello che per cento metri di attraversamento pretende un miliardo di € di opere compensative…

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