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Trump e il contenimento cinese (Parte Terza): i Dazi Commerciali

Trump e il contenimento cinese (Parte Terza): i Dazi Commerciali

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Secondo il nostro gruppo una delle priorità strategiche dell’amministrazione Trump sarà il contenimento proattivo della crescente potenza economica, politica, diplomatica e militare della Repubblica Popolare Cinese.
Le vie ed i modi per contenere l’espansionismo Cinese sono, secondo il nostro punto di vista tre: agire sui fornitori di energia (Russia e Iran), limitare l’accesso all’energia da parte di Pechino (regioni ricche di idrocarburi nel Mar Cinese Meridionale), utilizzare dazi, per limitare la concorrenza non lineare della Cina nei confronti di Europa e Stati Uniti.
Oggi ci occupiamo del capitolo riguardante i Dazi Commerciali e dello possibili modalità con le quali Trump possa convincere anche l’Europa (badate bene, l’Europa, non l’Unione Europea) ad una azione coordinata per limitare la concorrenza globale cinese.
La nostra idea riguardante i dazi è semplice e potrebbe essere estremamente efficace e parte da un dato di fatto: la grande differenza in tema di welfare che il datore di lavoro garantisce ai dipendenti in occidente e in Cina. Ecco è questa grande differenza di tutele tra i nostri lavoratori e i lavoratori cinesi che permette a Pechino di produrre a prezzi stracciati, distruggere tutta la nostra industria e la nostra manifattura e far si che la Cina sia diventata “la fabbrica del mondo”, limitando lo sviluppo delle nostre nazioni.
Agire con i dazi potrebbe innescare accuse di protezionismo e far si che la Cina si appello all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Ma se i dazi verrano motivati non da un generico protezionismo, bensì da una motivazione di equità, allora le opinioni pubbliche occidentali e anche la WTO si troverebbero dinanzi ad un fatto del tutto nuovo, senza precedente alcuno.
I dazi quindi, nella nostra visione, dovrebbero agire per parificare il voto del Welfare e spingere così la Cina a migliorare le condizioni di lavoro degli operai cinesi. Sfruttare il lavoro dei cittadini cinesi, sebbene essi spesso non percepiscano come sfruttamento, farà si che la Cina possa avviarsi verso un cammino di sviluppo più sostenibile, soprattuto per gli uomini e le donne che sacrificano la loro vita per far arrivare in occidente beni commerciali a bassissimo costo. I Dazi sul Welfare elimineranno la concorrenza sleale della Cina e proteggeranno i più deboli della Cina, permettendo alle nostre industrie (di ogni dimensione) di recuperare quote di mercato e quindi ridare slancio elle nostre economie, all’occupazione, e anche al nostro stato sociale, americano, italiano o Europeo che sia.

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