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Iran Shahed ore decisive per la nave iraniana diretta in Yemen -Aggiornamento-

Iran Shahed ore decisive per la nave iraniana diretta in Yemen -Aggiornamento-

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Yemen mappa grandeSono ore decisive per comprendere se poco oltre lo stretto di Bab El Manded Iran ed Arabia Saudita giungeranno ad uno scontro navale difronte alle acque dello Yemen.
Come vi avevamo prospettato in un nostro scenario di oltre una settimana fa l’arrivo nei pressi dello Stretto di Bab El Mandeb della nave di aiuti iraniani alla parte sciita dello Yemen, la Iran Shahed appunto, ha aumentato e di molto la tensione nell’area del golfo. I sauditi chiedono che la nave venga ispezionata prima dell’arrivo in Yemen, grazie alla mediazione americana le due parti avrebbero convenuto di far controllare la nave in questione presso il porto di Gibuti dalla Croce Rossa internazionale e ieri sera l’agenzia di stampa semi ufficiale iraniana Fars News aveva annunciato che la nave si sarebbe recata proprio a Gibuti per i controlli.
Tuttavia le ultime informazioni sul luogo in cui si trova la nave iraniana, risalenti alla tarda serata del giorno 20 maggio, evidenziavano che essa non era in rotta per Gibuti ma manteneva, seppur alla limitatissima velocità di 4 nodi, la rotta per il Mar Rosso.
Entro le prossime 24 ore sapremo cosa avranno deciso le autorità iraniane, per ora tutti prendono tempo, un tempo che però ormai sta per scadere e qualcuno dovrà per forza cedere, in caso contrario sarà battaglia nel Mar Rosso.

Aggiornamento ore 11:03 del 21 Maggio 2015

Grazie agli amici di Marinetraffic.com apprendiamo che la nave iraniana Iran Shahed sta facendo rotta verso Gibuti.

Aggiornamento ore 07:03 del 22 Maggio 2015

Poco prima che la nave iraniana decidesse di cambiare rotta e puntare su Gibuti tre “navi da guerra straniere” si sono avvicinate al convoglio iraniano. Lo riferisce fonte iraniana a bordo della nave degli aiuti agli sciiti dello Yemen

Comment(5)

  1. È la prima volta che leggo qualcosa del genere…

    (AGI) – Washington, 21 mag. – La tensione tra Stati Uniti e Cina sulle isole artificiali che Pechino sta costruendo su barriere coralline e atolli per estendere la sua sfera di influenza nel Pacifico ha raggiunto un nuovo picco. Ieri, come emerge da un video diffuso in esclusiva la Cnn, la marina cinese ha intimato minacciosamente per ben 8 volte ad una aereo da pattugliamento marittimo americano Usa di allontanarsi immediatamente dai cieli sopra l’isola artificiale. Cieli che formalmente sono spazio aereo internazionale come Washington, sostenuta dagli alleati nel PAcifico, non perde occasione di ribadire.
      Una troupe della rete di Atlanta era a bordo di un P8-Poseidon (versione militare di un Boeing 737) quando hanno registrato un minaccioso avvertimento in inglese provenire dall’isola in costruzione sottostante: “Aereo militare straniero, questa e’ la marina cinese, vi state avvicinando alla nostra zona di allerta militare, allontanatevi immediatamente. Andate via”.

  2. Io penso che finirà come per i convogli umanitari russi in Ucraina. Tanta paura ma poi tutto filerà liscio.

    Non credo che l’Iran abbia modo di affrontare una grossa crisi a livello internazionale chiudendo lo stretto di Hormuz e rischiando anche di distruggere quelli che sono i successi raggiunti con gli USA riguardo al nucleare.

  3. Quello che si diceva…

    Billionaire investor George Soros said the health of the Chinese economy has him concerned about the possibility of another world war.

    Military spending is on the rise in China, where there is an effort to transition to a domestic-demand-led economy from exports, Soros said at the Bretton Woods conference at the World Bank.

    If that move falters, he said, there is a “likelihood” that China’s leaders would promote an external conflict – possibly with a US ally – to keep the country together and hold on to power.

    © AP PHOTO/ MANUEL BALCE CENETA

    George ‘Tax the Rich’ Soros Will Have to Walk the Walk With $6.7 Bln Tax Bill

    “If there is conflict between China and a military ally of the United States, like Japan, then it is not an exaggeration to say that we are on the threshold of a third world war,” Soros was quoted as saying by MarketWatch.

    He called on the United States to make a “major concession” and allow China’s currency to join the International Monetary Fund’s basket of currencies. This would make the yuan a potential rival to the dollar as a global reserve currency.

    In return, China would have to make similar major concessions to reform its economy, such as accepting the rule of law, Soros said.

    Allowing China’s yuan to be a market currency would create “a binding connection” between the two systems, he argued. Such an agreement will be difficult to broker, Soros acknowledged, but the alternative could be global catastrophe.

    “Without it, there is a real danger that China will align itself with Russia politically and militarily, and then the threat of third world war becomes real, so it is worth trying.”

    O ci si integre economicamente, o la guerra diventa inevitabile…

  4. siamo proprio messi male eh…e lo dice persino il ministero degli esteri…

    Russia has urged its citizens to weigh all the risks before traveling abroad, warning that the US is on a global “hunt” for Russian nationals, according to the latest statement published by the Foreign Ministry.

    Russian citizens abroad face a very “real” threat of being detained or arrested by US law enforcement and special services, especially when traveling to countries that have extradition treaties with Washington, the ministry said on its website.

    There have been over a dozen cases demonstrating just that, the statement added. “The American authorities continue the unacceptable practice of ‘hunting’ for Russians all over the world, ignoring the norms of international laws and twisting the arms of other states.”

    Read more
    Investigators launch criminal case against US agents over pilot kidnapping, torture

    American forces have in effect kidnapped Russians from other countries, the statement said, citing the case of Roman Seleznyov, who was abducted by American agents in the Maldives, and then forcibly transported to the US in July 2014. He is still being held in custody, awaiting trial.

    “By believing that it is allowed to do all it wants, Washington goes as far as kidnapping our citizens,” the ministry said.

    Those who get detained by US services face prejudicial justice, including threats demanding confessions, despite lack of any evidence. Even if the American authorities fail to secure a confession, the detainees are slapped with huge prison terms, the ministry said.

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