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Mig 31 in Siria? Il loro possibile utilizzo

Mig 31 in Siria? Il loro possibile utilizzo

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Tre giorni fa sulle nostre pagine “Social” (Facebook e Twitter) vi avevamo scritto dalla possibile presenza in Siria di 5 Mig-31 di produzione russa, giunti nella base aerea di Mezze (Damasco) insieme ad un paio di aerei cargo per il trasporto strategico di materiali. Sebbene non possiamo ancora confermare la presenza dei Mig-31 in terra di Siria vorremo spiegarvi perché questa notizia, se sarà confermata, potrebbe essere un game changer nell’evoluzione della Guerra Civile in Siria
Il Mig-31 è un possente caccia intercettore a lunghissimo raggio capace di superare agevolmente Mach 2. Esso nasce per contrastare i bombardieri strategici americani e la caccia a lungo raggio di marina americana, nonché confrontarsi con velivoli da ricognizione da altissima quota come l’U-2.
Il Mig-31 è armato con missili aria aria a lunghissimo raggio R-33 (AA-9 Amos) capaci di colpire a oltre 150 km di distanza, e missili antiradar Kh-58 (AS-11 Kilter) con raggio operativo di 125 Km.
Come avete notato abbiamo rispolverato termini e velivoli della guerra fredda, della quale il 31 è figlio.
Che ruolo può avere quindi il Mig-31 in Siria oggi? Il Mig-31 può avere un ruolo cruciale in Siria, in particolare se la Turchia cercasse di instaurare una No-Fly zone in territorio siriano. Il Mig31 sebbene in numero esiguo potrebbe cercare di danneggiare le difese aeree turche a guardia della possibile Non-Fly Zone e ingaggiare i caccia di Ankara che cercassero di abbattere i Jet di Al Assad. Questo compito potrebbe essere ancor più facilitato se i Mig31 giunti in Siria potessero essere equipaggiati con i nuovi missili aria aria R-37 (AA-13 Arrow) compatibili con i sistemi radar del Mig31 e dei quali dovrebbe essere stata avviata la produzione di pre serie in Russia da circa un anno.
Un ulteriore elemento da sottolineare è che, mentre gli equipaggi dei 31 saranno al 99% siriani, i tecnici che ne garantiranno la manutenzione saranno quasi certamente in gran parte russi. I piani operativi di una No Fly Zone prevedono che vengano eliminati, anche al suolo, i caccia del nemico che possono compromettere la sicurezza della No Fly Zone. I Mig-31 sono sicuramente inquadrabili in questa tipologia di minaccia e quindi andrebbero distrutti anche al suolo. Ma colpire i Mig-31 al suolo significa potenzialmente colpire i tecnici che curano la loro manutenzione, tecnici di nazionalità russa che verrebbero ucciso da aerei turchi su suolo siriano, senza sia stata formalmente dichiarata una guerra dalla Turchia alla Siria.
Questi elementi costringeranno i turchi a ponderare con estrema cura l’eventuale imposizione di una No Fly Zone al nord della Siria.
Ecco perché 6 Mig-31 possono essere un elemento determinante nell’evoluzione della guerra in Siria e dello stesso coinvolgimento diretto della Turchia in tale conflitto.

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Comment(10)

  1. Ok GPC ma 5/6 macchine di questo tipo mi sembrano un po pochine…soprattutto perchè oltre che con gli f16 turchi dovrebbero confrontarsi con i ben più temibili f22 americani…

    1. Gli f22 americani sono più di bellezza che altro, da poco è uscita la notizia che dei 180 costruiti solo 144 hanno la certificazione di volo per via di vari problemi tecnici alla cellula che tenderebbe a creparsi, inoltre come già si sa da tempo hanno bisogno di una pesante logistica, non ha caso in siria hanno fatto qualche volo e colpito bersagli senza difese, più per uno scopo propagandistico che reale.

  2. E tutto questo scenario perchè non c’è modo di piazzare batterie antiaeree per impedire la no-fly zone? Ovviamente batterie che colpirebbero aerei Turchi che entrassero in territorio siriano.

    O la Turchia conta di far valere la no-fly zone senza entrare con i suoi aerei in cieli siriani?

  3. Secondo il vostro gruppo, Assad ha la volontà politica di ordinare l’abbattimento di F-16 turchi e/o F/A-18 americani, che sia tramite gli R-37, R-77 dei Mig-31 o tramite batterie SAM? Finora gli aerei USA hanno fatto ciò che volevano sul territorio siriano, a cosa si dovrebbe un eventuale cambiamento?
    Grazie

    1. La mia parola non vale come quella dello staff di Geo però ti dico il mio pensiero.

      Assad vuole fare deterrenza. Credo che speri fino in fondo di non dover abbattere alcun aereo NATO.

      Fino ad ora ha lasciato fare perchè venivano comunque bombardati per la maggiore obiettivi tollerabili dal governo di Assad. Inoltre fino ad ora nessuno aveva commesso un atto di guerra del livello di voler imporre una no-fly zone minacciando di abbattere gli aerei di Assad che vi volino all’interno.

      1. Grazie per la risposta , Lux.

        In effetti l’idea della deterrenza é molto plausibile, ma ci sono almeno un paio di questioni.

        La prima é che la deterrenza, se di questo si tratta, credo verrá messa alla prova abbastanza presto.

        La seconda viene direttamente da Jane’s Defence Weekly :
        while the MiG-31s would certainly give NATO planners pause for thought, their small number and single basing location would mean that they would likely be destroyed in the early hours of any alliance effort to establish air dominance over the country ahead of implementing such a no-fly zone.

        A meno che la base in questione non sia pesantemente difesa contro infiltrazioni di ribelli e/o forze speciali, attacchi aerei e/o missilistici.

        1. Però gli atti da te elencati sono tutti atti di pura aggressione e verrebbero intesi in tal modo di fronte anche a Russia e Cina (ho evitato di dire “di fronte al mondo intero” visto che una parte di mondo oramai ha chiuso gli occhi e si è voltata dall’altra parte).

          1. Una ipotesi alternativa che ho trovato piú volte su internet é che i Mig-31 sarebbero pilotati da russi e sarebbero stati inviati in Siria per analizzare se e come il radar traccia gli F-22 che operano in zona.

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