L’ Uomo che puó battere Obama : Rick Santorum

33
1

Washington. 18 Febbraio 2012

Esiste un candidato tra le file repubblicane che può battere Barack Obama, ma molto probabilmente non é il front runner delle primarie del GOP Mitt Romney. Il vero problema per il partito repubblicano è che Romney è in grado di vincere le primarie, anche grazie alla propria potenza economica, ma molto probabilmente verrebbe sbaragliato al primo confronto con il Presidente in carica. Non parliamo di concetti o di idee politiche, parliamo di “capacità percepite dall’elettorato”.

Con il termine di “capacità percepita” intendiamo un concetto che ha guidato anche l’ultima elezione presidenziale. Gli elettori hanno valutato non solo i programmi dei candidati, ma hanno valutato in maniera preponderante la loro presunta capacità di portare il paese verso una nuova era, con nuovi stili di vita e nuovi ideali. In un confronto simile Mitt Romney non ha possibilità, ha idee, organizzazione e capacità ma non fa sognare, non crea aspettative.

Il presidente Obama è sempre rimasto coerente alle promesse elettorali ed ai propri ideali, questo è sicuramente un punto di forza, ma è altresì vero che questo lo fa apparire rigido, quasi un conservatore, più conservatore di Rick Santorum. L’America di questo anno 2012 è l’America dei paradossi, dove il presidente più rivoluzionario dell’era moderna è diventato un rigido conservatore delle proprie idee, lo stesso presidente premio nobel per la pace nell’anno dell’insediamento, ha trasformato il mondo, con la sua politica estera segnata dalla debolezza, in una polveriera dove i punti di potenziale conflitto si stano moltiplicando, il presidente che sognava il mondo senza armi atomiche potrebbe essere ricordato come colui che ha raddoppiato il numero di stati dotati dell’arma atomica.

In questa America che sognava la rinascita economica, e si trova invece nella stagnazione più profonda e con l’inflazione pronta a tornare protagonista, che sognava la pace mondiale e si trova circondata da minacce sempre più concrete, che pensava di avere un leader e invece si è trovata un presidente capace solo di guerriglia clandestina, l’arrivo di un uomo deciso come Rick Santorum potrebbe risvegliare l’orgoglio di una intera nazione.

Santorum potrebbe portare alle urne quella massa di americani scoraggiati, che vede in Romney solo la versione Repubblicana di Obama, e non un vero cambiamento, ma solo la continuazione della conservazione.

Nell’America dei paradossi il presidente che più di tutti sarebbe in grado di rinnovare lo spirito della rivoluzione americana potrebbe essere colui che fino a pochi mesi fa era visto come l’incarnazione dei conservatori religiosi, oggi la stessa persona potrebbe essere l’unico uomo capace di ridare agli Stati Uniti un leader innovatore.

 

N.B Questo articolo non rappresenta un appoggio di questa agenzia al candidato in questione.  Articoli sugli altri candidati verranno pubblicati ogni domenica

Comment(1)

  1. Buongiorno a tutti, alcune considerazioni personali. Prima di tutto: quando JFK vinse le elezioni, la premiership di un cattolico lasciò molti a bocca aperta. Che addirittura un candidato del GOP – e per di più quello che viene ritenuto più probabile vincitore in caso di dogfight con Obama deve far riflettere ed impone considerazioni demoscopiche che non sono state considerate in questo breve profilo. Nel 2008, Obama portò a casa il piatto grazie al decisivo appoggio dei giovani e dei latinos. Né Romney né Grinwich hanno la minima possibilità di accalappiare questi votanti, soprattutto il primo – mormone e invischiato con quell’alta finanza che oggi viene demonizzata un po’ a tutte le latitudini. E che, per di più, vorrebbe smantellare quello stato sociale di impronta europea che Obama sta faticosamente cercando di costruire. Santorum, tutto casa e chiesa, è più rassicurante per i latinos (cattolici come lui) sebbene (e qui cominciano le contraddizioni, che quindi non colpiscono solo Obama) sia un tenace oppositore dell’immigrazione ispanica dal Messico; come cattolico piuttosto oltranzista può raccogliere i voti dei protestanti più conservatori e dei Reborn, decisivi ai tempi di Bush (e, a mio personalissimo avviso, di questo passo più pericolosi in prospettiva dello stesso integralismo islamico, soprattutto quando a scendere in campo saranno le nuove generazioni, cresciute in un clima concettualmente non tanto lontano da Teheran o Islamabad … so che scatenerò reazioni inviperite…) MA è altrettanto vero che lo stesso Santorum ha più volte votato a favore di iniziative statali volte alla tutela delle fasce meno fortunate, sebbene senza superare quei paletti che i Tea Parties tanto vorrebbero riportare ancor più indietro.

    Per farla breve, e riassumendo le mie opinioni (per altro, lo confesso, assai confuse): (1) c’è estrema confusione sotto il cielo, ma non solo a casa di Obama ma anche e soprattutto nel GOP; (2) Santorum non è certo monolitico MA è molto più presentabile dei rivali in un duello con Obama; (3) potrebbe strappare ad Obama quei Latinos che nel 2008 ne decretarono le vittoria spostando l’equilibrio negli stati meridionali, diversamente storico appannaggio del GOP; (4) è più moderato dei Tea parties, ma non troppo, il che lo rende apprezzabile anche per i “repubblicani compassionevoli” che avrebbero ben voluto il Sen. McCain presidente. DETTO ciò, nel GOP sanno benissimo (e difatti, vedrete che W Bush non verrà chiamato a portare investiture od altro, anzi: ne sarà tenuto ben lontano anche al momento della convention), che la politica attuale USA è attribuibile integralmente ad Obama solo per ragioni pubblicitarie: il dissesto economico nasce dalla demenziale politica dei mutui sostenuta da Bush W all’atto della sua prima elezione; il disastro della sanità è figlio delle leggi ad farmindustriam promosse dallo stesso Bush ovvero della mancata riforma Clinton affossata da Bush padre figlio e spirito santo negli anni ’90; che all’atomica non si arriva in 3 anni, e che QUINDI il fatto che oggi l’Iran sia una potenza nucleare sia il risultato del pasticcio immane creato dallo stesso Bush in Medio Oriente, che Obama ha faticosamente cercato di pezzare, svelando nodi assai spinosi come il Pakistan (che Bush vezzeggiava e trattava in palmo di mano, con i risultati che abbiamo visto… dov’era nascosto Osama? ah…). Per lo stesso motivo, la politica di un potenziale Presidente Santorum sarebbe ancor più bloccata di quella Obamiana.

    Ho blaterato abbastanza…

Comments are closed.