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TASI la soluzione è semplice e non è il rinvio

TASI la soluzione è semplice e non è il rinvio

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In questi giorni gli oltre 8000 comuni italiani dovrebbero comunicare ai propri residenti le aliquote necessarie per calcolare la TASI, la nuova imposta sugli immobili il cui gettito servirà in gran parte ai comuni come introiti che dovranno vicariare quelli che erano generati dalla vecchia ICI, poi IMU, che resta in vigore per le seconde case.
Il primo problema risiede nel fatto che i comuni hanno un’ampia discrezionalità nello scegliere le aliquote da applicare sul proprio territorio, aliquote che possono variare sulle prime case dall’ 1 al 2,5 per mille ed arrivare al 10,5 per mille sulle seconde case sommando l’IMU.
Il termine utile per definire le aliquote scadrà nella giornata di venerdì prossimo e cioè il 23 maggio e qui si evidenzia il secondo problema legato alla TASI. Solo 900 comuni su 8000 hanno definito le aliquote, molti altri comuni invece non lo hanno ancora fatto e sembra che non intendano farlo prima delle elezioni di domenica prossima. Sì perché domenica non si vota solo per le elezioni europee, ma si vota anche per il rinnovo di moltissimi consigli comunali e molti partiti non vogliono dichiarare prima delle elezioni quale aliquota vogliono imporre ai propri residenti sulle loro case.
Visto questo comportamento immaginiamo, ragionevolmente, che molti consigli comunali vorranno imporre le aliquote più alte, ma che per motivi prettamente elettorali vogliano aspettare che le urne siano chiuse.
A seguito di questo corto circuito il governo ha proposto un rinvio per il pagamento della TASI, proposta che i sindaci (responsabili per questo stesso rinvio) hanno accompagnato con la richiesta che sia lo stato intanto ad anticipare ai comuni italiani il mancato gettito della TASI.
Il nostro gruppo vorrebbe avanzare una proposta, estremamente semplice e di buon senso, forse troppo di buon senso per come funzionano le cose nel nostro paese.
La proposta è la seguente: se i consigli comunali non saranno in grado di decidere che tipo di aliquota applicare riguardo la TASI entro il termine prescritto di venerdì 23 maggio, si dovrà applicare d’ufficio l’aliquota più bassa, assumendo il fatto che i consigli comunali che non si esprimono accettano il fatto che l’aliquota base è l’aliquota standard, e che solo una delibera dei consigli comunali può decidere l’aumento della tassazione. Solo questa decisione potrà mettere i sindaci i partiti e i consigli comunali dinnanzi alle proprie responsabilità ora, prima delle elezioni, non a giochi fatti quando l’elettore non potrà più esprime il proprio giudizio con il voto.
Questa proposta potrebbe ancora essere accettata se verrà diffusa in maniera rapida. Se condividete la nostra visione diffondente questo post, fatelo arrivare al vostro comune, ai parlamentari delle vostra circoscrizioni (se mai sapete chi avete eletto nei listini bloccati) e proviamo a mettere gli amministratoti locali e quelli centrali del governo di Roma davanti ad una prova concreta di leadership e di responsabilità.
I comuni che invece, a qualunque titolo e con qualunque giustificazione, sceglieranno di rinviare la decisione sulle aliquote TASI, andranno considerati come comuni che potenzialmente e ragionevolmente non vorranno applicare le aliquote base e in tal senso giudicati dai propri cittadini.

Addendum

Proprio ieri il governo ha deciso che i comuni che non decideranno le aliquote TASI potranno farlo durante l’estate e il pagamento in questi comuni slitterà a settembre 2014. Nonostante questo il nostro post la sua idea e la proposta contenuta rimangono valide.

Comment(1)

  1. Ben detto: la proposta e’ troppo logica, semplice, funzionale e giusta. Quindi oggi in Italia non può essere approvata!

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