Gli occhi dell’Europa sulla Francia

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Meeting 1er mai 2012 Front NationalOggi, sabato 12 Dicembre, gli occhi dell’Europa si stanno girando verso la Francia. Siamo alla vigilia del secondo turno, valido per le elezioni regionali. Il primo turno ha visto un grande vincitore, il Front National, che, in ben 2 regioni (Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Nord-Pas de Calais Picardie) ha superato il 40%, sfiorando, a livello nazionale, il 30%. Ci siamo chiesti (chiedendolo anche a voi) se e in che modo le stragi di Parigi abbiano influenzato questa svolta a destra. Il governo in carica non ha certo brillato nell’affrontare la crisi economica sebbene la Francia sia una delle potenze economiche più importanti del vecchio continente. Senz’altro il problema della sicurezza, a cui si aggiungono il problema della disoccupazione (in aumento) e del PIL ristagnante non hanno fatto altro che regalare consenso alla Le Pen. Le reazioni, a questi risultati, non si sono certo fatte attendere. Sia dal fronte dei socialisti che dal fronte repubblicano. Il partito socialista è in grossa difficoltà, potendo contare una sola vittoria certa nella roccaforte della Bretagna, e avendo ritirato i propri candidati (come nel caso delle due regioni in cui si sono imposte, per il momento, le Le Pen). Ieri abbiamo riportato le parole dette dal premier Valls (socialista), che ha affermato, probabilmente cedendo nella provocazione dialettica della Le Pen, che “La vittoria del Front National può portare alla guerra civile”. Sul fronte repubblicano invece Sarkozy è convinto di rappresentare “un’alternativa autentica” potendo puntare anche sull’appoggio dei voti socialisti derivanti dall’appello “anti-Le Pen”. Si sta cercando, in tutti i modi possibili, di “salvare il salvabile” evitando di cedere l’amministrazione delle regioni al FN aiutando il “male minore”. Riteniamo che socialisti e repubblicani (soprattutto i primi) non siano riusciti a trovare al loro interno i punti di forza per dare le giuste risposte ai cittadini francesi. La gara del secondo turno è apertissima. Le elezioni presidenziali del 2017 non sono poi così lontane e il FN sta creando una base di consenso da non sottovalutare. Un po’ come sta accadendo in Austria, dove addirittura dal 2008 è al governo la Grosse Koalition (la grande coalizione) tra i socialisti della SPOE e i popolari (centro-destra) della OEVP, necessaria per arginare l’ascesa dei liberali di Strache e della sua FPOE. In Francia, e non solo, non siamo poi così lontani da quest’ultima realtà.

Comment(3)

  1. Pur di non rischiare che il “sistema” si sfaldi saranno disposti a tutto, anche ad eliminare il diritto al voto.

  2. Chirac è stato l’ultimo presidente con una propria visione della politica. Quando l’Europa si avventurò nella guerra contro il terrorismo in Iraq abbattendo un regime che niente aveva a che fare con esso, lui si oppose strenuamente. Con Sarkozy e poi Hollande la Francia ha perso molto. La vittoria della Le Pen non mi ha affatto sorpreso. La politica economica ha avuto certo il suo peso ma anche la politica estera ha giocato un ruolo importante. È stata così asservita è palesemente stupida da arrivare spesso a scelte contraddittorie. Secondo me l’attentato di Parigi non ha avuto un’importanza di per se ma ha messo a nudo il disagio creatosi nell’assurdità dell’agire nel caso siriano, marcando il rapporto ambiguo costruito con gli integralisti. Si è visto come, per correre ai ripari, Hollande dichiarando di essere in guerra, abbia chiesto l’aiuto, non alla NATO, bensì agli europei ed alla Russia. Adesso mi sembra chiaro che gli Stati del blocco occidentale, per evitare l’esperienza francese, inizino a valutare l’ipotesi di coordinamento coni i russi ed Assad (dichiarato recentemente dal sindaco di Londra). Là dove ormai le differenze ideologiche tra sinistra e destra sono venute meno, la politica estera la farà. In Italia ciò è stato percepito, guardate la recente intervista a Putin trasmessa su rete 4.

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