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Guerra in Ucraina la teoria della “Escalation Simmetrica”

Guerra in Ucraina la teoria della “Escalation Simmetrica”

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Escalation Simmetrica: un termine che usiamo spesso parlando della guerra in Ucriana, un termine che abbiamo coniato su GeopoliticalCenter il 17 aprile 2014 e che sintetizza una nostra teoria su come si sarebbe sviluppato il conflitto armato tra Russia e Ucraina, conflitto in grado di cambiare la Geopolitica mondiale.
Il concetto di base era relativamente semplice. La Russia, quando è stata coinvolta in conflitti armati lo ha sempre fatto utilizzando direttamente le forze regolari ed esponendosi altrettanto direttamente alla condanna internazionale.
Nel recente passato altre nazioni, avversarie della Russia, hanno abbandonato l’utilizzo delle forze convenzionali nei conflitti che le hanno riguardate, affidandosi a milizie locali che ricevevano armamenti, finanziamenti, dati di intelligence e, in alcuni casi come in Libia (e per un soffio anche in Siria), supporto aereo e delle truppe speciali. Questo tipo di intervento ha evitato che le opinioni pubbliche di tali paesi percepissero la partecipazione della loro nazione al conflitto. Al tempo stesso la comunità internazionale non ha preso posizione in maniera decisa a riguardo di tali operazioni. L’Ucraina è da sempre uno stato cuscinetto per la Russia, la cui neutralità è fondamentale per Mosca.
La neutralità dell’Ucraina era messa fortemente in discussione dopo la rivolta che ha deposto il presidente Yanukovych, l’Ucraina sarebbe entrata nell’orbita europea e, pochi anni dopo, come già accaduto con le repubbliche baltiche e altri paesi dell’est Europa nella NATO. In quel momento, prima che tutto si cristallizzasse, Mosca ha deciso di prendere il controllo della Crimea e, poco, dopo di fornire luce verde ai movimenti indipendentisti dell’est Ucraina. Kiev a quel punto si trovava davanti ad una scelta, concedere autonomia e possibilità di autodeterminazione all’est o intervenire militarmente contro gli indipendentisti. Sappiamo tutti cosa ha scelto Kiev.
A quel punto si è materializzata la risposta di Mosca, “l’Escalation Simmetrica” appunto. Secondo quella che era ad aprile solo una nostra teoria Mosca non avrebbe invaso direttamente il Donbass, ma avrebbe fornito il necessario supporto economico e militare proporzionato alle forze messe in campo da Kiev. Mosca avrebbe, sempre secondo la teoria, fornito equipaggiamenti in grado di contrastare efficacemente le forze ucraine, incluse le forze aeree, cosa che poi è accaduta. Ma Mosca è andata oltre i limiti della nostra teoria. Mosca ha supportato le truppe indipendentiste con attacchi di artiglieria e razzi nei momenti di maggior difficoltà. La nostra teoria era e rimane valida fino alla metà del mese di settembre. Questo perché da quel momento la Russia disporrà di un’arma di pressione diplomatica ed economica notevole verso l’Europa, ma soprattutto verso Kiev. Dal mese di ottobre il clima in Ucraina inizia a diventare più freddo le notti più lunghe e al polo Nord imponenti masse di aria iniziano a raffreddarsi. A fine ottobre a Kiev e nell’Ucraina è necessario prepararsi per l’accensione dei riscaldamenti e i consumi di gas e elettricità iniziano a crescere.
Da quel momento Kiev non sarà in grado di mantenere le sue riserve di gas naturale che piano piano cominceranno a ridursi. Kiev chiederà (già lo sta facendo) flusso di gas dall’Europa. Ma quel gas spesso è fornito all’Europa dalla stessa Russia che, a volte, nei contratti di fornitura ha chiesto espressamente il divieto di questa pratica. Comunque sia questo aspetto è aggirabile. Si può vendere all’Ucraina il gas norvegese e non il gas russo. Il problema reale è un’altro. A novembre quel gas che l’Ucraina chiederà agli europei potrebbe servire alla stessa Europa. Gli ultimi modelli sperimentali di previsione stagionale (modelli che prevedono la tendenza meteorologica dei mesi a venire) indicano per l’Europa la possibilità di un inverno più rigido della norma; quel punto, se questi modelli previsionali sempre più affidabili centreranno la previsione, l’Europa avrebbe ben poco gas da far fluire verso Kiev.
L’Escalation simmetrica di Putin prosegue ed è proseguita oggi anche con il convoglio umanitario inviato in Ucraina. Kiev ha isolato le città roccaforti della protesta, nemmeno cibo e medicine arrivano più a Donetsk e Lugansk da Kiev, e la Russia ha immediatamente replicato con il Convoglio. Ora Kiev si prepara ad inviare forze meglio addestrate e meglio equipaggiate nel Donbass, forse entro le prossime due settimane, simmetricamente sempre più reparti e mezzi russi si avvicinano alla frontiera. Kiev preparerebbe inoltre aree fortificate ad est di Mariupol e a sud est della città di Kharkov, temendo una controffensiva russa verso questi due importanti centri abitati dell’est dell’Ucraina; offensiva che, se arrivasse, metterebbe fine all’Escalation Simmetrica e aprirebbe una nuova fase della Guerra in Ucraina.

Comment(21)

  1. Una eventuale interruzione del gas operata dalla Russi, oltre che comportare gli ovvi problemi in Europa, comporterà un problema di eccedenza in Russia. Questo stato è attrezzato a stoccare il gas non venduto? Ha altri clienti nell’est dell’Asia? Credo che in una tale eventualità ci perdano tutti. La soluzione di questa crisi potrebbe essere: riconoscere le repubbliche secessioniste in modo da creare zone cuscinetto, restituire la Crimea scippata con la forza e lasciare libertà all’Ucraina di entrare nella UE, senza che questa entri a far parte della NATO. Così ognuno ha una cosa che vuole e perde qualcosa che vuole. Senza questa impostazione mentale, la guerra sarà inevitabile.

  2. Finalmente la UE comincia a parlare di aiuti per il Donmbass. Speriamo che presto si possa fare di piu’.
    Finalmente un gesto concreto dopo piccole e poco significative sansioni a Putin.
    Poi se il gas Putin se lo vuole magiare, dal conto mio, bbuon appetito! Se l’Europaa si rende indipenndete da un guerrafondaio e’ solo meglio. Dobbiamo finanziare chi vuole distruggere l’occidente?
    Alessandro.

  3. Diventare indipendenti? Ma gli indipendentisti non sono tutti terroristi? Però per essere veramente indipendenti bisognerebbe abbandonare anche mamma America, o no?

  4. Ho visto le foto della sfilata dei prigionieri. Molto belle, quasi gentili.
    Il dettaglio delle baionette poi…
    Ma vi rendete conto?
    Io credo che i fascisti siano loro. I filo russi.
    Alessandro.

    1. Molto probabilmente siamo alle fasi finali di questa guerra (saranno finali se qualcuno non ci mette lo zampino).

      I tempi stringono e Kiev farà grandi offensive. Ecco che i separatisti hanno bisogno di simboli ed atti propagandistici.
      La marcia dei prigionieri io la vedo come un atto esclusivamente propagandistico. Un atto piuttosto discutibile ma propaganda necessaria per dare la giusta carica al popolo ed all’esercito del Donbas.

      La c’è una guerra. Una guerra vera. Possiamo dire quanto ci pare che questi sono atti osceni ma mi stupisco che ancora ci sia chi crede davvero che in guerra ci siano regole. Nessuno quando combatte rispetta regole di bon ton. Nemmeno noi occidentali (si tengono nascosti gli atti condannabili ma poi a volte saltano fuori).

      Possiamo parlare di Ginevra e di varie convenzioni ma poi, analizzando i conflitti, si scopre sempre che da entrambe le parti c’è solo schifo, falsità e non rispetto delle regole.
      Alla fine l’unico detto che rimane vero è che in guerra ed in amore non ci sono regole.

      1. Si è vero che in guerra putroppo si calpesta sempre la convenzione di Ginevra, ma sentire in conferenza stampa Lavrov che afferma di non avere visto nulla di umiliante nella sfilata dei soldati ucraini a Donetsk, fa capire che il confine tra idiozia e intelligenza è veramente molto ristretto.
        Un diplomatico di un paese sotto accusa di foraggiare con armi e supporto logistico e ognitanto anche soldati russi non può uscirsene con frasi del genere. E squallido come squallido è colui che ne tira i fili

  5. Per Lux,

    Io per fortuna non ho visto la guerra e posso solo immaginare che tipo di orrori ne escano da quelle situazioni.

    Però credo che le cose fatte abbiano sempre un senso.
    Ad esempio la sfilata con i prigionieri mostrati alla folla mi sembra una dimostrazione di forza per spaventare anche la popolazione civile. Quindi un atto voluto ed intimidatorio a base di violenza esplicita. In poche parole quello che storicamente si chiama fascismo.

    Per me non è sorprendente che i filo russi siano, in fondo, fascisti, soprattutto nelle condotte. Però credo che sia utile discuterne per capire meglio cosa è successo in Ucraina e cosa succederà.

    Alessandro.

    1. Perchè in Italia, come c’è qualcosa di politicamente scorretto, si parla subito di “fascismo”?

      Ma sapete cosa è il fascismo? E’ pazzesco.
      Se non vuoi i gay sei fascista
      Se non vuoi gli immigrati sei fascista
      Se non la pensi in un determinato modo sei fascista.

      In Italia, dal dopo guerra, non abbiamo fatto altro che demonizzare il termine “fascista” in modo tale da creare un terrorismo attorno a questa parola. Terrorismo finalizzato NON all’evitare l’insorgere di movimenti fascisti (motivazione ufficiale) ma semplicemente al costringere le persone a seguire la corrente benpensante altrimenti si può dire che sono fascisti (e li parte la vergogna ed i fischi verso la persona).

      Analizzate cosa ha fatto il comunismo in Cina e Russia.
      Analizzate cosa hanno fatto gli americani nei vari Paesi come Iraq e Vietnam.

      Poi ditemi come potete ancora parlare di fascismo. Le cose sono due: o tutto il mondo è fascista oppure potete tranquillamente smettere di attaccare tale etichetta a chiunque faccia qualcosa di politicamente scorretto.

    2. Secondo gli stupidi ragionamenti che la società vi ha indotto abbiamo che:
      – la chiesa cattolica è un’associazione estremamente fascista
      – nel medioevo tutti i popoli erano fascisti
      – Putin è fascista
      – Gli ex Paesi del patto di Varsavia erano fascisti fino alla caduta del muro
      – In Svizzera sono fascisti perchè non frenano l’immigrazione e fanno rispettare le regole
      – l’Australia è un Paese fascista
      – L’Isis è fascista
      – Israele è fascista
      – I Palestinesi sono fascisti
      ecc ecc ecc.

      Scusate ma mi son rotto le palle che come viene detto o fatto qualcosa di diverso dalla corrente definita “normale e corretta” partano subito le etichette di:
      – sei fascista
      – sei razzista
      – sei omofobo
      – sei sessista
      ecc ecc

  6. Aggiungo.

    Che un dirigente selezionato da Putin se esca con frasi come quelle richiamata da Andrea …… è tutto dire !!!

    Ma che dobbiamo ancora discutere se ci serve il gas di quella gente? Oppure discutere sul fatto che non commerciare con loro siamo perduti?

    Se è così, se ci serve davvero, siamo in guai molto seri.

    Ciao ciao 🙂

    Alessandro.

    1. La domanda piuttosto è:
      perchè non dovrei commerciare con la Russia? Perchè siamo alla costante ricerca di un nemico da combattere?
      Perchè imitiamo in questo gli USA seguendo i loro fantasmi e presunti nemici?

      Si parla di volere la pace e poi, nella pratica, creiamo e vediamo nemici ovunque. MI verrebbe da ridere.

  7. A mio modesto avviso l’occidente deve smettere di trattare la Russia dall’alto in basso. La russia è una potenza nucleare globbale, ripeto una “POTENZA NUCLEARE GLOBALE”.
    Se domani mattina Putin decide di invadere l’Ucraina state sicuri che USA e UE alzeranno un po la voce e al limite metteranno qualche controproducente sanzione ma niente di più, non è ipotizzabile uno scontro militare diretto pena la distruzzione del pianeta.
    L’unica soluzione è convincere l’Ucraina a riconoscere l’autonomia al donbass e a rinunciare alla Crimea.
    Sembrerà ingiusto ma è solo realpolitik.
    Le varie guerre fatte dall’occidente contro i vari dittatorucoli in giro per il mondo ci hanno dato l’illusione di essere i depositari di una qualche forma di diritto internazionale ma ricordate che tra stati di ugual potere militare non esiste alcuna legge superiore solo accordi tra pari.
    Ps. Cerchiamo di superare la falsa visione dei buoni contro i cattivi, in politica internazionale non esistono innocenti.

    1. Probabilmente sarà come indichi, ma oltre le sanzioni ci sarà necessariamente una corsa al riarmo e un nuovo dislocamento delle forze NATO. Inoltre ci sarà una nuova linfa verso gli armamenti nucleari che sono l’unica vera garanzia di non vedersi aggrediti e invasi almeno dal vicino di casa.
      Giusto su quest’ultimo punto….perchè alcuni devono essere dotati di armenti nucleari e altri no. O tutti o nessuno, altrimenti ci saranno sempre Stati che terranno altri Stati per la bavetta del colletto.
      Come si suole dire meglio prevenire che curare.

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