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Voce dei lettori: Onore ai nostri piloti

Voce dei lettori: Onore ai nostri piloti

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Riceviamo e pubblichiamo un post di una nostra lettrice che vuole ricordare a tutti noi quanta professionalità, dedizione, e passione sia parte integrante del carattere e della personalità dei nostri piloti militari. In un periodo come questo dove leggiamo a volte frasi assurde ed insensate contro la nostra aeronautica, questo post è quello che ci vuole.

Mai come in questo periodo si è parlato di piloti, purtroppo per tristi eventi che li ha voluti coinvolti loro malgrado.
Ho chiesto così ai miei amici piloti di raccontarmi il perché hanno scelto questa professione e le difficoltà che hanno affrontato.
Il mestiere di pilota è molto complesso e merita qualche riflessione perché coinvolge oltre che la professionalità, la passione per il volo, l’amore per la Patria, lo spirito di sacrificio. Mi si potrà obiettare che tutti i lavori coinvolgono alcune di queste sfere. Ho avuto modo di parlare con alcuni piloti e mi sono fatta raccontare le loro esperienze.
Prima di tutto non hanno scelto la professione scorrendo gli annunci sul giornale, scegliendo fra le facoltà universitarie quella con più facile sbocco professionale, chi sceglie di seguire questo percorso lo fa superando con non poca fatica varie selezioni, e non è detto che tutti quelli che hanno la passione riescono ad entrare all’Accademia di Aeronautica.
La decisione di intraprendere questa professione che cambia le abitudini di vita viene maturata nel tempo e solo i più determinati riescono a spiccare il volo e in senso lato e in segno figurato. Il fatto di volere entrare nel meraviglioso mondo dell’Aeronautica Militare significa abbandonare la famiglia, gli amici, gli oggetti e le azioni del quotidiano il che non è per nulla facile. L’ufficiale non ritorna ogni sera a dormire nel suo letto ma condivide una stanza con suoi coetanei con la stessa passione e gli stessi sacrifici ed è assolutamente necessario recepire le esperienze altrui e condividere le proprie.
Dopo avere superato un difficilisimo concorso c’è da superare il colloquio con gli psicologi. Ma non è finita, la selezione continua giorno dopo giorno e lì si riconosce sempre di più la determinazione. Le regole ferree che vengono imposte, ad alcuni possono sembrare stupide e per nulla attinenti al contesto volo, invece sono molto importanti per definire la figura di un pilota. La precisione richiesta nel ricomporsi ogni mattina, il modo con cui si devono compiere le azioni del quotidiano forgiano un ufficiale che negli anni a venire saranno di prezioso ausilio per affrontare le situazioni più difficili perché ha imparato ad avere pazienza ma anche una certa velocità nel percepire gli ordini senza obiettare, servono per sviluppare la capacità di concentrarsi ad essere presenti a ciò che si sta facendo per lunghi periodi ma soprattutto sotto stress. Chi non sopporta la semplice regola di vestirsi in piedi senza appoggiarsi al letto non è una persona che sa adattarsi, ad esempio. I primi 90 giorni sono fondamentali per capire se un uomo o una donna saranno in grado di servire la propria Patria e difendere i cittadini con determinazione. Con questo non voglio dire che chi non riesce è una persona debole, ma semplicemente non ha il carattere di essere sottoposto a prove difficili esasperanti e decisioni drastiche in poco tempo con fermezza.
Le sanzioni disciplinari applicate a ogni errore servono ad “aver paura” di ciò che succede se si sbaglia o si è poco concentrati. La “sanzione” di minuto di ricreazione in meno, un domani in teatro operativo potrebbe essere la sua incolumità o quella del/collega.
Quando i piloti si addestrano in volo sanno benissimo che una minima stupidata può portare tragiche consegnuenze, nessuno di loro ha mai avuto la benchè minima intenzione di fare mosse azzardate e mettere in gioco (brutta parola nello specifico) la propria vita e quella altri.
Le forze aeree sono necessarie in campo sanitario d’urgenza, l’attività di soccorso SAR, il servizio radar di difesa aerea, agli intercettori, pattugliamento in mare, del servizio meteo, dei controllori del traffico aereo. Chi sceglie di prestare servizio lo fa conscio del fatto che ha la responsabilità di vite umane da aiutare; purtroppo ciò può mettere in discussione la propria incolumità e qui viene spontaneo cogliere lo spirito di sacrificio di questi ragazzi e ragazze.
La superficialità con cui si affronta il discorso di questa professione/missione è dettata dal fatto che non si conoscono né le modalità delle selezioni, dei corsi, e del tipo di incarichi che hanno questi ufficiali. Le recenti notizie hanno potuto testimoniare che sottovalutiamo i nostri militari, anche perché agiscono sempre con umiltà e discrezione quasi nell’ombra perché non sono star dello show business bensì uomini e donne al servizio della Patria la quale è lei la protagonista e noi con lei.

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Comment(5)

  1. Ci ” insegnano” che sono più ” bravi” i calciatori strapagati et simili….. Onore e rispetto ai nostri soldati.

  2. Ogni giorno muoiono operai sui tetti e nei vari cantieri, in silenzio.
    Non hanno frequentato costosissimi corsi nè accademie, non portano divise, ma in qualche modo la patria l’hanno servita lo stesso, e nessuno si ricorderà mai abbastanza di loro.
    Onore ai nostri operai.

    Assolutamente Luca leggi qui

    1. Chi non potrebbe concordare con il suo pensiero Sig Luca. Il fatto è che questo atteggiamento è a mio parere un errore. Esiste un neologismo che, secondo me, ben si adatta al suo commento: il benaltrismo: Si d’accordo si è trattato di una tragedia, ma ve ne sono ben altre ancor più gravi. In questo momento e in questa pagina si è voluto ritagliare uno spazio per ricordare questi quattro esseri umani. Senza entrare nel merito della loro professione, si vuole semplicemente sottolineare una vicinanza alla loro memoria. Moltissime persone sono vittime di incidenti ogni giorno, vi sono vittime di incidenti stradali che non fanno alcuna notizia, ma prendersela perchè queste morti non abbiano la giusta risonanza, non dovrebbe avere alcuna influenza sul fatto che qualcuno voglia ricordare in questo modo i quattro piloti in questione

    2. Gli operai principalmente muoino perchè i datori di lavoro e i loro committenti non applicano le norme sulla tutela dei lavoratori sul posto di lavoro. Sapete quanti operai lavorano in queste condizioni in cantieri i cui committenti sono Enti Pubblici?
      E’ ben altra cosa rispetto all’argomento trattato. Capisco che una morte è sempre una morte ma il contesto e le motivazioni sono completamente diverse

  3. Sig. Luca,
    è vero, ogni giorno muoiono operai sui tetti così come nei cantieri o nelle fabbriche. Ma è anche vero che questi lavoratori non rinunciano a stare nelle proprie città, non parlano alle famiglie tramite Skype (nei casi più fortunati) ne sono sottoposti ad una disicplina militare che impone una restrizione dei diritti civili che sono dovuti ad ogni cittadino. Con questo non voglio dire che le morti dei 4 piloti hanno un maggiore peso rispetto a quelle di altre categoria di lavoratori; voglio semplicemente evidenziare come spesso nel nostro Paese non viene pienamente apprezzato il lavoro che ogni giorno viene compiuto da migliaia di giovani in divisa. I militari non hanno sindacati,ne diritti a scioperi o a manifestazioni, eppure nonostante siano colpiti dal blocco delle retribuzioni, continuano a svolgere in silenzio il loro lavoro.
    nono voglio esaltare questa categoria, ma avrei piacere che ci fosse maggiore rispetto e considerazione per una categoria di lavoratori che spesso sono considerati “mantenuti dallo stato”.

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