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Legge elettorale italiana la proposta di Geopoliticalcenter

Legge elettorale italiana la proposta di Geopoliticalcenter

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Il nostro gruppo ha sviluppato un’idea per una nuova legge elettorale, argomento che oggi impegna fortemente il legislatore, la publichimao oggi, giorno dell’udienza della Corte Costituzionale, riguardante l’Italicum
La nostra proposta mira a permettere una chiara scelta degli elettori, mantenere la rappresentatività, consentire la governabilità, permettere il ritorno delle preferenze e far sì che i partiti possano indicare, nei modi e nei termini che preferiranno (primarie, indicazione dirette, o altre metodiche) i canditati per 2/3 dei seggi. Allo stesso tempo questa proposta permette ai candidati di dimostrare la loro preparazione, enunicare i loro programmi al loro collegio, evidenziare la loro determinazione.
Il modello che proponiamo prevede la coesistenza di collegi uninominali (nella misura del 66,6%) e di una quota proporzionale (nella misura del 33,3%) che preveda una soglia di sbarramento al 4%.
Una impostazione che fino a questo punto non differisce molto dal “Mattarellum”. Tuttavia la nostra proposta prevede un ballottaggio,collegio per collegio, tra i due candidati che hanno raccolto più voti, se nesuso ha superato il 50,01% dei voti espressi.
La presenza di un uninominale con ballottaggio permette all’elettore di avere un rapporto diretto con il parlamentare che verrà eletto, permette al corpo elettorale di poter far confluire i voti, durante il ballottaggio, verso la persona che più rappresenta gli ideali dell’elettore (anche di colui che non ha più il proprio partito in lizza).
Il doppio turno permette ai canditati di stabilire quel rapporto fiduciario con gli elettori, i quali avranno piena coscienza di chi sia stato eletto grazie a loro voto.
Oggi, infatti, l’elettore ha coscienza del partito che ha votato ma non di chi sia il parlamentare da lui eletto, fattore che a nostro avviso ha determinato in parte il crollo della fiducia nel sistema politico
Il sistema prevede anche la possibilità di un premio di maggioranza di modeste ma potenzialmente decisive dimensioni, che può essere assegnato alla coalizione di maggioranza relativa del proporzionale, con l’attribuzione appunto alla colaizione che esprimerà la maggioranza relativa, i seggi non assegnati ai partiti che non raggiungono il 4%. All’interno della coalizione il premio verrà suddiviso in base al peso elettorale del singolo partito al proporzionale. La presenza di coalizioni già definite prima del voto potranno già indicare all’elettore le alleanze post elettorali.
Suggeriremmo poi un emendamento ai regolamenti parlamentari che prevedano la non trasferibilità dei benefici economici legati alla numerosità dei gruppi parlamentari nel caso in cui un eletto decida di cambiare gruppo. A nostro avviso questa possibilità sopprimerebbe molte spinte centrifughe che abbiamo osservato essere una costante della vita politica italiana e in particolare del centro destra (purtroppo). Questo emendamento eviterebbe le richieste di “vincolo di mandato” e garantirebbe libertà di coscienza, evitando, come dicevamo prima, che per ragioni anche economiche sorgano nuovi gruppi.