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Rimosso il comandante delle forze speciali USA in Corea del Sud

Rimosso il comandante delle forze speciali USA in Corea del Sud

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Alcuni giorni fa aveva fatto molto scalpore nell’ambiente la dichiarazione dell’ufficiale comandante le forze speciali USA di stanza in Corea del Sud, il generale Neil Tolley. Ad un meeting per addetti ai lavori in Florida aveva dichiarato che pochi mesi fa un commando americano era stato paracadutato in territorio nord coreano al fine di acquisire informazioni riguardanti le fortificazione del paese comunista.

La dichiarazione, poi non confermata dal diretto interessato, aveva sollevato tutta una serie di speculazioni anche in riferimento alle minacce nord coreane di inviare proprie forze speciali nel sud per non meglio precisate operazioni non convenzionali. Alcuni avevano letto le dichiarazioni di Pyongyang come una risposta alle azioni dei commando americani.

Non è chiara quale sia la realtà dei fatti, ma oggi la rimozione del generale Tolley fa si che quelle dichiarazioni apparse a molti come inverosimili, possano avere un fondo di verità. In caso contrario difficilmente si può spiegare la rimozione di un ufficiale di quel calibro nel giro di pochi giorni e nel mezzo di una situazione particolarmente tesa tra le due Coree.

Nel mentre dalla penisola coreana giungono immagini satellitari che confermano la fine dei lavori nel sito dei test atomici della Corea del Nord, le immagini risalgono alla metà dello scorso mese di maggio e confermano che il regime comunista è tecnicamente pronto allo svolgimento del test, ora bisognerà verificare l’indirizzo politico che Kim Jong Un, e la ristretta cerchia famigliare che controlla la Corea del Nord, vorrà dare al proprio popolo ed al mondo intero.

Nel frattempo un segnale alla nazione ed al mondo è giunto: la Corea del Nord si prepara infatti a modificare la propria carta costituzionale inserendo un articolo che definisce la Repubblica Democratica di Corea uno stato armato con ordigni nucleari, un passo strettamente formale per sancire quello che già esiste nei fatti. Una tale modifica potrebbe irritare fortemente il presidente americano in quanto metterebbe per iscritto il fatto che la politica nuclearista del regime del nord è irreversibile e quindi non più modificabile durante i negoziati che continuano tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, con la presenza immancabile di Pechino.

Qui trovate l’articolo della agenzia sud coreana Yonhap News