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SCENARIO – Lampedusa attacco dal Mare – SCENARIO

SCENARIO – Lampedusa attacco dal Mare – SCENARIO

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LampedusaQuesto Post rappresenta uno scenario futuribile riguardante un possibile attacco di un commando del Califfato contro l’isola italiana di Lampedusa. Esso non racconta fatti reali.

 

Lampedusa aprile 2015, la notte è già più breve del giorno, ma le condizioni meteo marine sono nettamente migliorate in paragone alla stagione invernale. Il flusso di gommoni e carrette di clandestini verso l’isola non si è mai del tutto arrestato, anche se con la sospensione ufficiale di “Mare Nostrum” i numeri di chi cerca di attraversare il mediterraneo verso la piccola isola sono nettamente calati.
Questa notte del 12 aprile, però, è diversa da tutte le altre. Alcuni gommoni navigano lenti verso nord stipati di clandestini su di un mare calmo. Ma due unità, più piccole, meno affollate, ed in apparente buono stato, navigano a venti nodi in direzione di Lampedusa. Esse erano partite da Sirte, avevano fatto scalo a Ovest di Tripoli dove, dopo aver fatto rifornimento di carburante, sono poi ripartire verso nord, al tramonto del giorno 11.
Queste due unità eludono, grazie ad osservatori sui barconi con i clandestini che li precedono, il sistema di soccorso della Marina e di Triton, e puntano a tutta velocità verso l’isola.
Il primo gommone approda presso la spiaggia della Guitgia, luogo dal fondale sabbioso a pochi metri dal principale insediamento urbano dell’Isola, il secondo a Cala Francese quasi al limite est dell’aeroporto di Lampedusa. Trenta miliziani del Califfato scendono dalle due unità, e mentre i primi si impossessano del porto i secondi occupano l’aeroporto. Due drappelli rimangono nelle strutture strategiche mentre venti terroristi irrompono all’alba nel paese di Lampedusa spargendo panico e morte.
I terroristi, dopo aver eliminato i pochi militari presenti e le sparute forze di polizia, male armate e non equipaggiate per una tale evenienza, hanno ucciso decine di abitanti; successivamente hanno preso in ostaggio circa 100 persone e li hanno divisi in tre gruppi, uno all’aerostazione, uno presso la stazione marittima e il terzo in municipio. Il gruppo chiede all’Italia di cessare qualsiasi attività contro il Califfato e di concedere l’attracco di una nave proveniente dalla Libia presso il porto di Lampedusa in cambio della vita degli ostaggi.
Non è chiaro quale sia il carico della nave, ne quali le intenzioni dei terroristi che hanno preso in ostaggio parte delle popolazione di Lampedusa e massacrato decine di persone…
Questo scenario si ferma qui. Non è importante la sua fine, è importante che tale scenario, nell’assetto attuale di Lampedusa, e della componente navale a difesa dell’isola, è verosimile. Ed è importante anche perché una tale azione rappresenterebbe il primo attacco militare su suolo europeo del Califfato, una mossa propagandistica in grado di reclutare migliaia di Combattenti Stranieri che correrebbero in Libia e Siria, ed è importante perché, se venisse realizzato, sarebbe in grado di esaltare numerosi “Lupi Solitari” che ora vivono in Europa

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Comment(12)

  1. Nessun gruppo islamico attaccherebbe Lampedusa. Ma forse nemmeno l’Italia.
    Dove lo trovano un altro Paese brocco che accoglie tutti ed addirittura manda le sue navi militari a raccoglierli per portarli in Italia?
    Sarebbe da dementi attaccare l’Italia e rischiare di interrompere una delle migliori vie per entrare in Europa.

      1. Mi duole dirlo ma magari se succedesse qualcosa di serio sarebbe la volta buona che smettiamo di pagargli pure l’albergo a questo “ospiti”.

        A noi restano invece le tasse da pagare.

  2. Non sarebbe da matti, ma straordinariamente propagandistico.
    Basta non scoprire che magari le navi sono nostre, tanto basta appiccicarci una bandiera, capirai…

    Lisisi non ha navi da guerra, a meno che gli americani o chi per loro non gliene prestino una, magari anche con un missile con armi chimiche visto che va di moda… A parte l ironia, Gheddafi lo aveva detto : scegliete, o tenete me, o vi ritroverete la jihad alle soglie di casa… Parole sante.

  3. E’ un’ipotesi, ma pur sempre pericolosa e da non sottovalutare.
    Forse difficile da pianificare e da realizzare ma sicuramente potrebbe essere presa in considerazione, se non l’hanno già fatto..

  4. Di certo è che se c’era gheddafi questo non accadeva…. E questa è tutta colpa dei ns politici occidentali purtroppo per noi. Ora sono curioso di vedere cosa faranno!!

  5. mi sembra un rischio enorme a fronte di effetti molto probabilmente dannosi, quasi da occupazione del kuwait, se non proprio da pearl harbour, visto che noi contiamo come il due di coppe

    …viceversa, alla prossima motovedetta che incrociano, potrebbero sfoderare una mitragliera pesante invece di due ak 47 e riportarsi indietro la barca compreso l’equipaggio, molto più semplice, molto più redditizio, molto meno costoso, ed infinitamente meno rischioso…

  6. Io credo che sia ragionevolmente realistico. Non vedo per loro rischi enormi, anche perché sono missioni “di martirio”. Penso anche che potrebbero facilmente avviare azioni di pirateria contro mercantili o, peggio, navi passeggeri o da crociera. Ma anche semplici imbarcazioni da diporto, delle quali il Mediterraneo è affollato. Non saranno certo le chiacchiere a fermarli. Giorgio

  7. L’ipotesi non è sbagliata… con quello che bolle in pentola ci sta- però teniamo di conto che quelli sono pazzi sanguinari e niente gli può importare se noi si raccatta tutti i loro immigranti
    Prepariamoci a vederne delle belle…e pensare che sono sempre stata ottimista…. ma questa volta proprio non ci riesco
    Ad maiora rita

  8. Vogliamo combattere l’IS?
    Per la Libia bisogna considerare come migliore alleato l’Egitto.

    Per l’Iraq e Paesi limitrofi bisogna considerare come alleati la Siria e l’Iran.

    Peccato che agli USA stiano sulle balle sia l’Iran, che la Siria che l’Egitto.

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